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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
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26 gennaio 1902
Quad. I, 5-6
26 gennaio
(Settuagesima) 1902
Un giornale settimanale nei passati giorni chiamava i missionari
della Consolata i Frati della Consolata, e ciò per ben cinque volte in un breve articolo (La Voce dell’Op. N.
3). Con ciò ci rendeva un onore che noi non ci meritiamo. Noi infatti non siamo frati nel senso in cui si usa
questa parola. Siamo benissimo fratelli in N.S.G.C., ma non regolari, d’un ordine religioso come si dicono frati i
Domenicani, i Minori, i Cappuccini ecc... Per essere frati bisogna aver fatti i voti perpetui e solenni; il che esige
condizioni che sarebbe troppo lungo qui spiegare. Tuttavia noi pure oltre il giuramento delle Missioni, facciamo tre
promesse di castità, di povertà e di ubbidienza, prima per cinque anni e poi per tutta la vita. Quindi se
non frati, siamo religiosi e costituiamo una congregazione religiosa, destinata a lavorare come i frati nella vigna della
Chiesa, e siamo chiamati dal padrone, come dice la parabola che si legge nel Vangelo d’oggi. - Esp. della parabola.
- Della medesima S. Gregario fa la seg. applicazione (V. Brev.) - Possiamo anche applicarla tutta alla legge evangelica:
Primi chiamati furono gli Apostoli, particolarmente S. Paulo, l’apostolo delle genti, secondi dell’ora terza,
i successori degli Apostoli che...; poi i dottori. Più tardi i missionari come S. Francesco Zaverio, S. Pietro
Claver, infine le varie istituzioni proprie delle Missioni, e noi chiamati all’ora undecima, sia perché
ultimi pel tempo, sia per la pochezza del numero, e specialmente perché poveri e meschini, da non potersi
paragonare a quanti ci precedettero e già lavorarono e lavorano nella vigna di Dio. - Eppure se noi come abbiamo
accettato l’invito del padrone, procureremo di corrispondervi e lavoreremo con tutte le nostre forze riceveremo la
stessa mercede degli Apostoli, dei santi... Lo dice il Vangelo - alla sera (ultima parte). Vedete la bontà di Dio a
nostro riguardo... Ma per ciò ottenere noi che oziosi com ’eravamo (che nel mondo quelli che non si
santificano e procurano di santificare secondo le loro forze gli altri, sono tanti oziosi) abbiamo accettato la chiamata
di Dio, pensiamo a corrispondervi ed a prepararci come religiosi alle sante promesse di castità, pov. ed obb., che
ci renderanno idonei a lavorare... Per aiutarvi vi parlerò..., e stassera prima della Castità, che voi
sacerdoti avete già promessa, e voi giovani prometterete a Dio fra non molto.
La
castità, dice S. Franc. di Sales, è il giglio... Essa assomiglia gli uomini agli Angeli, anzi li fa
superiori... Simili a Dio (V.P.S.). Dopo ciò non è a stupire... Che se rivolgiamo gli occhi al futuro
ministero fra i popoli...
Ma veniamo ai mezzi per conservarla in noi. Tre sono i nemici. I mezzi sono ... (V. Pred.
ai Sem. sulla Castità).
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Creato: Venerdì, 17 Marzo 2006 00:00
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Pubblicato: Giovedì, 16 Marzo 2006 23:00