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Scritto da Beato Giuseppe
Allamano
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2 marzo 1902
Quad. I, 9-11
Dom. 3 di Quaresima
(Ritiro mensile)
Vi ricordo il già detto sul Ritiro mensile. Esame non solo
sui peccati, ma sul profitto nelle virtù del mese passato. Abbiamo proposto in principio del mese di essere
più devoti, più umili, più ubbidienti... più purità d’intenzione, più
spirito di sacrificio...; l’abbiamo fatto? Non ci furono dei giorni in cui la tiepidezza... Perdono al Signore, e
coraggio nel mese venturo. Che se ci pare di aver fatto qualche profìtto, ringraziamo. Il Signore ci vuole perfetti
come il Suo Et. Padre, quindi proponiamo.
E per meglio riuscirvi, prendiamo in questo mese a praticare una
virtù particolarmente. Così insegnano i maestri di spirito... Non basta proporre di essere più buoni
in tutto; bisogna oltre questo proponimento farne uno speciale su d’una virtù che avremo in mira speciale nel
mese. Per l’affinità che esiste fra le virtù, esercitandone una, lavoreremo anche per le altre,
specialmente esercitandoci nella virtù dell’ubbidienza. Infatti (V. Pred. Som. e Rodrìguez).
Ad
onore di S. Giuseppe, suo mese, praticheremo questa virtù ad imitazione dell’ubbidienza di Gesù a
Maria SS. ed a S. Gius. ""et erat subd."".
Lasciando di parlare più di proposito della
virtù dell’ubbidienza, e della promessa che dovrete farne fra non molto, vi accenno solo due beni di questa
virtù: l’ubbidienza ci procura la pace, ci libera dal rendiconto nel dì del giudizio (V. Pred. Sem.)
L ’Apost. S. Paolo scrivendo ai Romani dice: ""Gratias Deo, quod obedistis ex corde ecc...
Bisogna ubbidire minutamente, di cuore, e con spirito di fede a chi è posto da Dio per formarvi. (Spieg. delle
parole). Son io, e chi vi pongo io a guidarvi, che dovete solamente ascoltare, nessun altro deve e può qui
ingerirsi a dar consigli. Noi siamo da Dio... e noi dovremo renderne conto; voi solo d’aver ubbidito a me ed a chi
a mio nome vi dirige. Si potrebbe qui appl. ""licet angelus de coelo evang."". La forma che dovete
prendere nell’istituto è quella che il Signore m’inspirò e m’inspira, ed io atterrito
dalla mia responsabilità voglio assolutamente che l’istituto si perfezioni e viva vita perfetta. Son
d’avviso, che il bene bisogna farlo bene; altrimenti fra tante altre mie occupazioni, non mi sarei sobbarcato ancor
questa gravissima della fond. di sì importante istituto.
L’esperienza mia di comunità, di
cui vissi tutta la vita, voglio applicarla a quest’istituto. Voi badate ai miei comandi, esortazioni ed anche
desideri, che ben conoscete. Il miglior regalo che potrete farmi per la mia festa sarà la vostra piena e cordiale
ubbidienza a quanto vi ... N.S.G. stimò tanto questa virtù, che ""factus obediens... "",
e come dice S. Bernardo: ""perdidit vitam, ne perd. obedientiam"". Animo adunque ed in questo mese di
S. Giuseppe...
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Creato: Venerdì, 17 Marzo 2006 00:00
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Pubblicato: Giovedì, 16 Marzo 2006 23:00