ESERCIZI SPIRITUALI: AI PRIMI QUATTRO MISSIONARI

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Aprile (?) 1902
Quad. II, 1-19
Esercizi Sp.li
(Ist. Missionari. 1902)

Introduzione

N.S.G.C, solito a ritirarsi nella solitudine per ... disse fra le altre, una volta gli Apostoli... ""venite seorsum in des. 1. et req. pusillum"" ... Non è tale invito allo scopo di riposo corporale, ma spirituale (V.P. Franco intr.) - Lo stesso invito rivolge stassera a voi, cari Sac. e confr., per mezzo mio ""ven..."". Sì venite in questa solitudine del nostro istituto, in questa silenziosa Cappella, in queste celle e casa appartata dal mondo per .... e non solo di corpo, ma con tutti voi stessi corpo ed anima; mente e cuore...

Qui ai piedi di Gesù vi riposerete nello spirito... E non è scritto che quei che sono tribolati, stanchi vengano a Gesù, ch’Ei li ristorerà, e che la Sua conversazione non ha...(Visite S.Alf ). Noi ci fermeremo in questa solitudine otto giorni per fare i S. Sp. Esercizi: giorni di pace; giorni di grazie, giorni di cui dovremo poi ringr. il Signore per tutta l’eternità. - Per animarci a questo S. Ritiro, vi dirò qualche cosa sulla imp. dei S. Sp. Es. e sul modo di farli bene. Mi assista Gesù Sacr. e la nostra cara Madre Cons.

I. Non intendo di parlarvi dell’imp. degli Es. Sp. in generale. Quante cose potrei dire sull’efficacia degli Es. Sp. nel mondo. Nei paesi quando si dettano gli Es. Sp., quante conversioni dal peccato, quante anime tiepide inf. e santificate; ciò voi stessi il sapete. - In quei luoghi poi, come al Sant. di S. Ignazio dove annualmente si fanno Es. Sp. si vedono sempre miracoli, sia nei Sacerdoti, come nei secolari. Es. Cav. Oreglia di St.o. Ma parliamo della nostra part.re necessità per questi Esercizi. Di voi i più hanno già fatto altre volte gli Es. Sp. , alcuni non ancora; tutti ne avete bisogno, per tutti sono necessari... Per voi gli Es. consistono in due cose essenzialmente: nella riforma di voi stessi e nella scelta dello Stato. 1. Nella riforma di voi stessi: Sono infatti essi ordinati a dare una rivista minuta di tutta la vita per fare a metà degli Esercizi una confessione generale di tutta la vita, confessione ben fatta da non dovere mai più aver pene del passato, nemmeno in punto di morte. Ma ciò solo per quelli che non mai fecero gli esercizi e la conf. generale per bene. Per gli altri, che sanno d’averla già fatta, ed ora sono tranquilli, faranno bene a farla solo dall’ultima conf. generale fino al presente, e nulla più. Ma la conf. gen. sebbene sia già gran cosa, non è il solo scopo, e neppure il principale degli Es. Sp., non basta piangere e conf. il passato, bisogna anche proporre per l’avvenire, e ciò neppure basta; si tratta negli Es. Sp. di cercare le radici dei peccati... Perché mai dopo tante confessioni e buoni proponimenti, siamo sempre i medesimi, le stesse ricadute, gli stessi difetti... sempre le stesse cose da dire nella nostra conf. settimanale? Perché non siamo mai andati alla fonte; alla radice dei nostri peccati e difetti; ci contentiamo di esaminare quasi esternamente noi stessi e non penetriamo fino al fondo dell’anima nostra, per vedere il perché di quella continua mancanza di carità nei pens. par. ed opere, di quell’orgoglio che ci domina... Il fine degli Esercizi è di sfondare la porta del nostro cuore, e di ricercare sino al fondo ..., vedere donde proviene quel peccato e difetto abituale... Gesù ci dice ""fode parietem "" giù quel muro che non ci lascia vedere bene l’ultime barbette delle nostre passioni. Coraggio, e senza misericordia penetriamo in noi medesimi sino agli ultimi recessi, e diciamo al buon Gesù che ci faccia Egli stesso lume e ci faccia sinceramente conoscere...

2. Il secondo fine di questi esercizi, si è di studiare la scelta dello stato e come rispondervi. Prima di entrare in questa casa voi avete già esaminata questa vocazione, e vi siete venuti colla speranza e certezza di averla. Ora però che vi siete in prova, e vi si spiega intimamente la natura dell’istituto e la natura della vocazione apostolica, dovete prima pregare ben bene il Signore d’illuminare voi ed i superiori per vedere chiaramente se proprio siete da Dio chiamati a questo stato. Studiare le virtù necessarie al medesimo, e vedere se propriamente il Signore vi vuole, e se voi siete assolutamente deliberati di corrispondere con tutte le forze per riuscire veri apostoli. Davanti a Gesù Sacramentato e nei ritiri dite al Signore ""Domine notum fac mihi finem meum""; ed esaminatevi bene se colla grazia di Dio avrete quella fermezza e costanza di volontà da sostenere tutte le cose contrarie; le insidie ed i pericoli della vita del Missionario. Via la poesia; realtà e realtà, una vita di sacrifizio e forse di martirio vero o lento, e poi un paradiso solo destinato agli Apostoli.
Ma veniamo ai mezzi per ben fare questi esercizi. Persuasi della loro importanza per quanto vi ho detto, tre cose sono necessarie: 1) gran buona volontà... 2) indifferenza alla volontà di Dio e 3) fedeltà al Regolamento (V. Ferv. Sem. 1879). Silenzio di lingua, occhi e fantasia; tre gradi di silenzio di lingua, assoluto nei ritiri, le parole necessarie nei lavori comuni (senza scrupolo) e poche parole nelle due ricreazioni, occupandosi di lavori e di parlare le lingue ingl. e francese. Non parlatorio e non uscita senza necessità... (V.N. A nel foglio seg. p. 6) (1) Hodie si vocem Eius audieritis... Timeo Jesum transeuntem (S. Ag.) (io feci solo la med. pres.).

2. Pred. sul fine dell’uomo e imp. della salute.
Il fine dell’uomo è il fondamento degli esercizi (S. Ign.). Voi l’avete già meditato stamane ma vi si deve insistere tutto il giorno, anzi secondo S. Ignazio tutto il corso degli Esercizi... Duplice è il fine nostro:
prossimo ed ultimo, cont. in quelle parole del cat. ""Dio mi ha creato per"" Dio... vita, ecco il fine pross.; per andarlo ... ecco il fine ultimo.
Dupl. Fine nobile.
Dio mi ha creato; 20, 40, 55 anni fa noi non eravamo; esisteva questo mondo colle sue pietre, piante... noi no; altri uomini abitavano questa casa, passeggiavano per questa città...; per sei mila anni dalla creaz. del mondo quanti uomini vissero; di noi nulla... - Eravamo nel nulla. Nessuno pensava a noi; non un affetto per noi, neppure i nostri parenti ed amici; noi che abbiam tanto desiderio di essere amati e che si pensi a noi. Nessuno aveva pur l’idea che noi dovessimo un giorno esistere. Meditiamo bene questa solitudine eterna e non curanza di noi...; risale ben poco addietro l’amore delle creature per me, per voi,-è così poca cosa ed instabile; e cesserà ben presto se pur giunge a qualche giorno dopo la nostra morte...
Nessuno pensava a noi prima di ... nò un solo pensava a noi, e pensava a noi da anni, da secoli... da tutta l’eternità, pensava a noi per crearci nel tempo, pensava a noi come creature possibili e si proponeva di realizzarci. Ci assegnava da tutta l’eternità il secolo, l’anno, il mese, il giorno e l’ora per crearci e farci venire al mondo... E notate, ciò faceva non per necessità di noi, ma per amore che ci voleva fin d’allora:
quando nessuno ci amava Egli solo avendo misericordia e pietà di noi... Lo disse Dio stesso ""in charitate perpetua ... ideo ... tui"". Io ti ho amato...
Ammiriamo subito tanta degnazione e bontà di un Dio, che ...Andiamo avanti. Egli si proponeva con decreto irrevocabile di crearci non pietre, non piante, non bestie ...; il che sarebbe pur stato un gran favore, poiché è meglio essere pietra... che non essere; e come sono anche belle tutte queste cose, e nel loro muto linguaggio son contenti della loro creazione... le stelle godono ""laetatae sunt"" (Chaignon). Non stabilì di crearci creature rag. li fatte a sua immagine e somiglianza, dotate di mente per poterlo conoscere, e di cuore per poterlo amare; e così apprezzare il beneficio della creazione; corrisp. al suo amore. In questo eterno decreto Egli pure pensava, e stabiliva di arricchirci di tanti doni naturali e soprannaturali... conservazione, cristiani, da buoni genitori, che .... e poi di farci suoi figli prediletti col sacerdozio e la grazia dell’apostolato ""cooperatores myst. Dei""; suoi corredentori... E tutto ciò per l’amore... ""in charitate..."". I Santi a queste considerazioni tutti si commovevano... ""Ipse fecit nos et non ipsi nos"".
Ma avanti: Dio pensò a crearci da tutta l’eternità, a crearci creature rag.li a preferenza di tante altre creat. rag. possibili, che passarono nella mente eterna di Dio; creature che avrebbero meglio corrisposto di noi al dono della creazione: sarebbero state più...; non peccati... ingratitudine... Eppure Dio preferì noi; me e ciascuno di voi a tante... et aquae multae non p. ext. char. Es. elezione di Davide a Rè ""non hunc elegit"".
Tutte queste considerazioni giuste e vere come non dovrebbero scuotere il nostro cuore di pietra; quali sent. di gratitudine a sì buon Dio, che ...e quale dolore per tante ingratitudini, che non si potrebbero misurare, come i benefizi ricevuti da Dio. Egli a crearci, sostenerci beneficarci continuamente, e noi a non onorarlo, servirlo ed amarlo, che è il fine prossimo che Dio intese... Eppure siamo a questo mondo ""ad majorem Dei gloriam (S. Ign.). Esaminiamo tutta la nostra vita, ed umiliamoci e proponiamo.
Il fine ultimo che Dio si propose nel crearci è di salvarci ""per poi goderlo p.s. ""; Dio poteva lasciare che compito il nostro dovere di servirlo ed amarlo..., ricadessimo nel nulla. No, ci volle premiare ""ego ero merces tua magna nimis"". Indistruttibili dobbiamo ... salvarci. Hoc unum est necessarium... Quid prodest... tutto il resto. Es. S. Frane. Zaverio. Ch’io viva vita lunga, o breve, sana o ... quid ... si animae ... Salva animam tuam... Festina et salvare (Med. imp.za sai. di D. Caf.).

3. Meditaz. sul peccato.
Med. ieri il fondamento dei S. Sp. Es. - il fine per cui..., tratteniamoci oggi sul peccato, che è il solo ostacolo a corrisp. e conseg. il nostro fine. Questo giorno è detto di compunzione, di dolore; è necessario di ben penetrare la malizia del peccato per ben pentircene e porre un proponimento fermo e stabile di non più peccare. Preghiamo il Signore di q. grazia. Il peccato, dice S. Agost. ""è un detto, un fatto, un pensiero contro ... (spiegare mori. e veniale)”.
1. Il peccato in sé è il più gran male del mondo, anzi il solo male vero del mondo; gli altri mali sono finiti... questo infinito. (S. Agost. e S. Tommaso, presso S. Alfonso). Ciò si deve dire d’ogni peccato anche del veniale... Consideriamo chi è Dio, e chi siamo noi: Dio inf. immenso, noi miseri vermi della terra...; un nulla quanto all’anima ed al corpo…
2. È un’ingratitudine mostruosa. Dio sì buono con noi nella creazione, conserv. redenz. e grazie particolari..., noi, es. S. Policarpo, di Giuseppe il giusto (D. Caf.).
3. È un’ingiuria atroce - Bilancia (Dio - capriccio)... Es. G. Cristo - Barabba.
4. Gravità del peccato cons. castigato in Gesù, qui peccatum non fecit...
5. Punizione negli Angeli, in Adamo ed in un dannato (Chaignon e Da Ponte).
Facciamo come il re Ezechia ""recogitabo omnes annos meos in amaritudine animae meae""... Esame minuto della nostra vita: da piccolo. .. (Franco) Numero, peso dei nostri peccati...
Concludiamo con D. Savio Dom.: ""La morte, ma non peccati"".
Nota. Nel 1910, come sopra parlai del peccato veniale, come del mortale.

4. Med. ... Morte e giudizio.
Lo Sp. S. dice che stimulus mortis peccatum est. La morte è conseguenza del peccato originale, per cui tutti... Non solo ma il peccato è stimolo alla morte ... Quando un peccatore commette un peccato grave la giustizia di Dio vuol fulminarlo sull’istante: le creature tutte vorrebbero vendicare l’offesa del loro creatore, quindi non più servire a quest’ingrato e perfido, ed avventarsi contro il peccatore; il demonio poi averlo suo all’inferno che si meritò: ""stimulus..."".
La meditazione della morte e dei novissimi è mezzo sicuro per non peccare ""memorare noviss... non peccabis"". Oh! il pensiero della morte come è capace di sostenerci nel bene e di farci vincere le passioni, renderci perfetti e santi. Es. S. Francesco Bargia e S. Silvestre Abbate (storia). Ma perché si ottenga questo scopo bisogna aver tale pensiero presente sempre a noi medesimi, e non la morte in genere e degli altri, ma la nostra, quella che ci toccherà fare. Vediamo praticamente, e prima consideriamo la certezza della morte, e l’incertezza quanto al tempo. ""Statutum est hominibus semel mori"". Tutti dobbiam morire, nessuno eccettuato; morirono i patriarchi anche giunti a tarda età; una vecchierello diceva che era dimenticata o non scritta nel libro dei morienti, pur venne la sua ora. Verrà un anno, un giorno, un’ora in cui io che vi parlo, ognuno di voi che mi ascoltate moriremo ""statutum est"" è così decretato da Dio. Verremo vecchi, poi moriremo, sicuramente; ma quanti muoiono giovani... Voi poi di regola non verrete a tarda età; le fatiche dell’apostolato probabilmente vi accelereranno la morte pel merito acquistatevi; e voi felici se vi troverete pronti a ben morire; sarete o martiri o poco meno, felici che già avrete fatto il distacco dal mondo, dai parenti, dalla roba ed anche da voi stessi; ciò è più importante; e col solo fine della gloria di Dio avrete salvato tante anime. Es. S. Frane. Zaverio. Il P. Suarez in morte: ""non putabam tam dulce mori"" perché religioso si era consumato a scrivere la S. Teologia, e più ancora era pio e santo, da esser disposto a dare tutta la sua scienza pel merito d’una Ave Maria. S. Gerolamo... ecce dies jubilationis et laetitiae prae omnibus diebus vitae meae"" effetto della vita penitente ed occupata alla gloria di Dio colla S. Scrittura. (D. Caf. M. del Sac. giusto).

La morte è incerta quanto al tempo; ved. mo per esperienza..., una volta si diceva che solo i pingui morivano subitamente; ora di tutte le complessioni ed età... Qua hora non putatis ... tanquam fur... quindi non solo incerta, ma vien per sorpresa, quando meno ce l’aspettiamo, es. Vergini stolte. Es. P. Prever. S. Andrea A vell.; e quanti la sera and. a letto, ed al mattino... Perciò i Trappisti si salutano... S. Carlo teneva sempre un teschio sul tavolo per continuamente aver presente la morte;
il card. Baronio aveva scritto sull’anello card. ""memento mori"" ed il B. Ancina sotto un teschio ""come tu sei, fui pur io. e com’io sono, sarai pur tu"". O mors, bonum est judicium tuum... sì il pensiero della morte ci scuote, ci sostiene... pochi anni di disciplina, di violenze e di fatiche... e poi. S. Filippo a Zazzera (S. Alf.) Beati mortui qui in Domino moriuntur. D. Cafasso ""vieni pur morte"". S. Carlo tolse la falce alla morte, e vi fece porre una chiave d’oro. Temevano la morte molti santi. S. Ilarione di 70 anni, S. Luigi Bertrando .... il B. Giov. Avila:
""oh avessi un altro po’ di tempo per prepararmi a ben morire!"". In morte quae seminaverit homo, haec et metet...
Giudizio. Ma non è la morte in sé che fa orrore... sì un po’ per la natura, ma ciò che ne segue: ""stat.est., post hoc autem judicium; il giudizio particolare che subito dopo morte dovremo sostenere, colla sua sentenza inappellabile di par.so d’inf.

Questo temevano i santi, ... quanto più chi...
Esaminiamo tre cose: Quelli che comporranno il nostro giudizio, l’esame e la sentenza (Franco, S. Alf.). Appena spirato nella stessa nostra camera, a quel letto..., mentre i parenti ed amici...; là sul campo delle nostre fatiche apostoliche, consunti dai sacrifìzi, forse abbandonati da tutti, es. S. Franc. Zaverio...; che bella preparaz. al giudizio!... 1) Dio, io, Ang. Cust., demonio. Dio non più come in questo Tabernacolo tutto misericordia, ma ...; diciamogli subito e sovente:
""judica me Dom. sec. magnam mis. tuam"". ""Juxte Judex ultionis"". Io con tutte le mie opere ""opera enim illorum seq. illos"". I peccati ben confessati e perdonati, ma quanta pena temp. da rimettere, e quindi quanto purgatorio... Quando mi presento alla S. Messa o Com. devo essere come pel giudizio. Es. del prete che caduto andando a dir Messa, chiamava di confessarsi. Facciamo ogni cosa come dovessimo subito essere giudicati da Dio, spec. confessioni intiere e dolorose con emendaz. Felici voi, se abbandonando tutto e faticandovi per salvar anime per la sola gloria di Dio: quante buone opere presenterete... ""Domine quinque tal. trad. mini. ecce alia..."".
Ang. Cust. tutto a difenderci, se l’abbiamo onorato, ed ascoltato le sue ispirazioni... Demonio che farà ogni poss. per ...le nostre ricadute, i fini umani delle opere...
Conchiudiamo...

5. Passaggio dalla via Purg. all’illum. - Misericordia - Imitazione.
Colla medit. dei novissimi term. la via purgativa (Fervor. Sem.). Parte negativa, rimane la positiva, più importante... es. Casa, campo...
II. Il Signore ci atterrì coll’inferno...; sempre padre; piuttosto misericordia. Per salvarci si fece uomo ""propter nos hom. et p.n. salu-tem"", fece vita di povertà ecc. sino alla croce per salvarci. Quanto disse e fece tutto per ... Vuole solo che ci pentiamo dei nostri peccati: ""si confiteamur peccata n.""; i nostri peccati non ricorda;... dietro le spalle... Suo contegno coi peccatori, adultera ecc. Spec. parabola della dramma, della pecora e del figliuol prodigo (a tutti con appl. a noi). ""Misericordiam Dom. quia non sumus consumpti"". Maria SS. come madre di misericordia ""mater misericordiae"". S. Bernardo dice che l’Et. Padre ci ""diede il figlio uomo, ma temendo... Gesù... Maria semplice creatura...: confidenza quindi ed abbandono in Lei ""Misericordias Dom... mis. Mariae in aeternum cantabo"" (D. Caf.).
III. Per salvarci e farci santi si fece ""via, veritas et vita"" = la via ci mostrò e spianò; verità in sé e per noi; vita in sé (ego sum...) e per noi (veni ut vitam habeant et ab. habeant). L’Et. Padre ""hic est f.m. dil., ipsum audite"" Quos prescivit... conf. im. filii sui"".
Il Div. Figlio qui sequitur me (cristiano) non ... qui mihi min. me sequatur (ministro). La sequela di Gesù ci è dovere perché nostro re (qualità), ci creò, rendense (batt. cresima), è utile: ""quando bene libi fuit sine Jesu"" (Im.}. Sua tenerezza per noi (SS. Sacr.). Imitiamolo nella sua vita nascosta, apostolica e di sacrificio, quindi meditiamo in questo breve tempo che ci resta degli Esercizi. L ’Imit. dice: totum studium n. sit in vita Jesu meditare"". Tutto e tutto l’anno, tutta la vita S. Franc. Zaverio nelle missioni rileggeva ogni mese il sunto della vita di N.S. di S. Ignavo. - Ma sogg. l’imit. ""qui vult piene et sapide Ch.i verba imit. oportet ut totam v.s. illi"" etc.

Tre classi d’uomini seguono Gesù: 1) Un po’ Dio, ed un po’ il mondo. Questi sono i più nel mondo; non contentano ne l’uno ne l’altro. .. 2) Altri seguono Gesù ma senza slancio e generosità. Es. il giovane del Vangelo, e tanti sacerdoti e religiosi... non han pace, e quanto purgatorio... 3) Altri senza restrizioni, assolutamente. Es. S. Giov. Gualberto, S. Antonio ab., S. Ignavo (storia).
In qual classe siamo noi seguaci ed imit. di Gesù? Procuriamo di essere dei terzi. Felici noi che dopo aver fatto sacrifizii... non ci perdiamo in inezie di suscettibilità, di comodità, di orgoglio.... Diciamo a Gesù ""sequar te quocumque ieris"", e facciamolo... Le sue pedate di via nascosta, apost. e di sacrifizio siano...

6. Vita Apostolica.
N.S.G.C, venne dal cielo in terra per salvar anime. Questo fu il movente d’ogni sua azione, parola e pensiero; sitio diceva moribondo... Perciò si preparò alla div. missione con trent’anni di vita nascosta, praticando l’umiltà, la povertà, l’ubbidienza, ritiratezza...

Come mai Gesù volle impiegare 30 anni per santificare p. così dire se stesso ""proficiebat aetate..."", e soli tre nella vita pubblica? Ciò per insegnarci che non bisogna aver fretta a lavorare per la salute delle anime; che prima dobbiamo santif. noi..., e fatti santi in poco tempo potremo compiere la nostra missione fra le genti e con gran frutto. Quando saremo preparati col ritiro ecc. come idonei Dio ci chiamerà... E Gesù anche dopo sì lunga prep. volle ancora per 40 giorni pregare e digiunare;
e non si pose all’opera che dopo essere battezzato da Giovanni e di essere dal Padre pubblicamente mandato ""hic est..."".

È necessario essere ben certi della div. vocazione, e di prepararsi. Guai a chi impreparato va...; mentre vuoi salvar altri, può perdere se stesso. Desiderio quindi delle missioni, ma insieme timore di non essere idonei, e costanza nell’esercizio delle virtù e nello studio... S. Paolo ch’ebbe la vocazione all’apostolato così certa e miracolosa ""porterai il mio nome alle genti"", sebbene avesse già fatti ottimi studi, prima di accingersi a salvare gli altri si ritirò per due anni nell’Arabia e solo dopo...
Cosi molti fond. d’Ord. religiosi. S. Ignavo, S. Vincenzo de Paoli. Aspettiamo nella parola dei Superiori l’ora della div. chiamata; frattanto lavoriamo per farci santi e dotti... Gesù nella sua vita apost. di tre anni tutto si consacrò e consumò alla salvezza delle anime per la gloria di Dio. Ed in ciò esercitò la purità d’intenzione ""non quaero gl. meam..."" e S. Paolo ""neque qui plantai..."". L’uomo apost., il missionario deve ben fortificarsi contro la superbia... Quando tutto attribuisce praticamente e profondamente a Dio solo, farà meraviglie perché Dio agli umili dà la sua grazia...
Gesù dimostrò carità generosa nei tre anni, stanco non sapeva dove posare il capo, affamato diceva ""cibus meus est..."".
Esaminatelo presso il pozzo di Giacobbe.. Chi chiamato pensi: Non facciam grazia a Dio; ma vae mihi si nonfec... incumbit ne-cessitas; es. Giona.
Detti di S. Teresa, S. Maria Madd. de Pazzi, e S. Francesco Zaverio (V. libretto delle Missioni).

7. Paradiso (V. Pred. Giuseppine)
Fa pena e terrore ciò che si legge di due persone religiose (Pred. Gius. Paradiso). Invece S. Filippo Neri, S. Ignavo (Ib.), S. Francesco Zaverio al pensiero del Paradiso dimenticavano le fatiche e gli stenti, e parevano già trovarsi in Ciclo (D. Caf.). D. Cafasso... Il pensiero del Paradiso popolò i deserti di monaci, le case religiose di... i paesi barbari di missionari...
Parlando del paradiso, io non intendo di parlarvi del paradiso in astratto, ne del paradiso degli altri, dei santi più insigni, operatori di miracoli, no, ma del paradiso del buon missionario, fedele alla vocazione ricevuta dal Signore, del paradiso pronto a ciascuno di voi...
1. Esso è un luogo privo di ogni male - 2. Ricolmo d’ogni bene. 1). Esso è un luogo di pace e di requie. S. Paolo: ""festinemus ingredi in requiem nostram""; ""in pulcritudine pacis; in requie opulenta"". Imit. ""pax solida, pax imperturbabilis et secura, pax intus et foris, pax omni parte firma"". In questo mondo non c’è tal pace. Non l’hanno i cattivi ’ ’non est pax impiis’ ’ ; neppure i mondani..., poca i cristiani per le tante miserie, di cui sono circondati. Fra i sacerdoti ed i religiosi ce ne danno qualche saggio, nella pace di coscienza, lungi da ogni attacco e desiderio. .., in certi giorni di spirit. Es. ed ore davanti a Gesù Sacr. Ma anche tale pace sovente è turbata dalle passioni, ecc. In paradiso vi sarà pace... La S. Chiesa ""sit in pace locus eius"" e dopo morte ""requiem aet..."".
2) Non solo pace, ma gioia ""intra in gaudium Dom. tui""; - piena ""ut gaudium vestrum sit plenum"" - immortale ""gaudium vestrum nemo tollet a vobis..."". La nostra gioia di quaggiù quanto... 3) Neque luctus, neque clamor, neque dolor erit ultra, quia... Non esaurient, neque sitient amplius. Absterget Deus, colle stesse sue mani omnem lacrimam ab oculis eorum"".
2. Esso è status omnium bonorum aggregatione perfectus""; ""Satiabor cum apparuerit gloria Eius.""
Dio è il principale costitutivo del Paradiso ""videbimus Eum facie ad faciem, non più in enigma; videbimus Eum sicuti est."" Dio uno per natura, e trino nelle persone colle sue perfezioni. N.S. Gesù Cristo ""qui diligit... manifestabo ei meipsum, non più sotto i veli eucaristici... Cari innamorati di Gesù in Sacr. consolatevi che ... alla sua stessa mensa...
Maria SS. ""signum magnum""...
Gli Angeli ed i Santi...
I Missionari, che ci han preceduto... fulgentes come stelle, perché ""qui erudiunt""....Felici stenti per guadagnar anime... che mi prodig. tanta gloria...
S. Maria Madd. de Pazzi in visione S, Luigi...
Consoliamoci: ""sic semper cum Domino erimus"".

8. Chiusura.
Abbiamo term. i S. Sp. Esercizi
1) ringr. il Signore dei lumi alla mente e delle mozioni al cuore... Come fu buono con noi in questi giorni! Questi Esercizi furono una grazia... che potremo solo in Paradiso ben apprezzare, e ringr. il Signore convenientemente.
2) Domandiamo perdono delle deficienze nostre...; e preghiamo il Signore a supplirvi colle sue grazie; sicché abbiamo da ricavare tutto il frutto.
3) Che benedica a noi ed ai nostri propositi... Come Giacobbe all’Angelo, diciamo a Gesù ""non dimittam te nisi benedixeris mihi"". Questi proponimenti necessari pel frutto degli esercizi (non abbiam fatto che il piano, bisogna eseguirlo) devono essere pochi, pratici (minuti) e sulla passione dominante. Imit. ""si omni anno unum vitium... cito"". Vincendo uno si lavora anche per gli altri... Il demonio non ha paura dei prop. generali ""voglio farmi santo..."". Prima il difetto che forma mat. solita delle nostre confessioni che indica la pass. dom.; sarà superbia, dissipazione, pigrizia; proponiamo più in particolare, es. non dire parola in mia lode...
Io ve ne aggiungo tre: un libro (le Regole), uno specchio (il Croce-fìsso) ed una compagnia (Maria SS.) (Vedi Fervor. Sem. e Repertorio).
Perché poi gli Esercizi siano veramente fruttuosi tre cose: 1) Incominciare subito a praticarli. Il demonio... 2) Non scoraggiarsi delle cadute. Il demonio ""septem neq. se"": terra dedit fructum suum, ecce dixi nunc coepi... Scriverli in breve e rileggerli ogni mese nel g. di rit. mens., e preparandosi alla S. Con/., ogni mattina dopo la S. Com. Hoc fac et vives.

Ed ora una parola a voi, che state per legarvi all’istituto...
Voi in quest’atto fate di voi stessi un olocausto al Signore, e l’olocausto sia pingue ""holocaustum vestrum pingue fiat"", cioè di tutti voi stessi alla maggior gloria di Dio e per la salute delle anime...
Applichiamo le parole della S. Messa ""in sp. hum. et in animo contrito... Veni Sanctificator..."".
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