SUPERBIA

8 agosto 1909
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8 Agosto 1909 Sulla Superbia
Esposto il Vangelo odierno (Dom. X) sulla parabola del Fariseo. Tutti siamo tentati di superbia; questa cattiva radice, dice S. Francesco di Sales morirà solo con noi. Non bisogna quindi troppo inquietarci per queste tentazioni e per la loro moltiplicità. La stessa pena che si prova di averle è segno che di regola non acconsentiamo (Frassinetti - La Mo­naca in casa). - Siamo tentati in due modi: quando ci succede qualche cosa di bene; e quando ci capita di peccare od altri inconvenienti non peccaminosi, che allora c'inquietiamo e vorremo considerando pulirci della cattiva figura più che dell'offesa di Dio.
Per vincere la superbia ed acquistare l'umiltà: prima preghiamo domandandola sempre al Signore, ma di cuore con voglia di usare i mezzi per ottenerla. Mezzi poi sono: riferire al Signore ogni nostra azione, parole e pensieri al mattino e sovente nel giorno; e quando vie­ne la tentazione senza star lì a rompersi la testa, diciamo rivolti a Dio nel nostro cuore o nel SS. Sacramento: è roba tua. Dio solo; et nunc quae expectatio mea ... nonne Dominus ... Folle che sarei... vade retro, satana; Gloria Patri... Soli Deo honor et gloria; e ciò si fa in un batter d'occhio, anche senza dirlo, è già inteso. Così si va avanti facendo an­che meglio. Quanto poi alle cose andate male, bisogna non stare lì ad esaminare, ma subito dire o pensare: bonum mihi quia humiliasti me; roba del mio orto, e poi avanti senza inquietudine.
Cosi si vincerà la superbia e s'acquisterà l'umiltà. S. Francesco di Sales desiderava di cuore di morire per mano del carnefice e che tutti lo credessero colpevole. Il P. Fontana filippino fu calunniato ed il mondo ci credeva; ed egli silenzio nel Signore...
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