PROFESSIONE RELIGIOSA

29 agosto 1909
                                       &n bsp;                   &nbs p;            Quad. V, 16
Per la professione perpetua del coad. Anselmo (a S. Ignazio)
Mi rallegro con te, o caro Anselmo, per la grazia che oggi hai rice­vuto da Dio. E con me teco si congratulano il tuo Rev.mo Superiore qui presente, i tuoi confratelli sacerdoti, chierici e coadiutori ed anche questi giovanotti. A noi si uniscono i fratelli maggiori d'Africa. Tutti godiamo del tuo bene, perché oggi hai offerto a Dio te stesso in perfetto e perpetuo olocausto. Il buon Gesù che non si lascia vincere in generosi­tà, ti colmerà delle grazie più elette. L'ha detto: colui che avrà lasciato la casa, il padre o la madre, i fratelli o le sorelle, i campi pel mio nome, riceverà il centuple e la vita eterna (S. Matt. XIX, 23).
1) La prima grazia l'hai ricevuta or ora. I Santi ed i teologi affer­mano che il donarsi totalmente a Dio coi santi voti è di tanto valore e merito agli occhi di Dio, che per esso si ottiene la remissione di tutti i peccati; di maniera che se morissi in questo momento, andresti dritto in Paradiso, senza passare in Purgatorio, come colui che muore subito dopo il Battesimo. Perciò S. Cipriano, S. Gerolamo e S. Bernardo chia­mano la professione religiosa un secondo Battesimo. Si legge di S. An­tonio (Rodrig. III p. 138). Che grazia hai ricevuta! 2) È un martirio:
(V. Rodrig.). Venendo alla promessa; il Signore ha promesso a chi lo segue da vicino nello stato religioso il centuple durante la vita, cioè, co­me spiega S. Gerolamo, una grande abbondanza di beni spirituali in compenso di quel po' di temporale che ha abbandonato. - S. Anselmo, tuo speciale protettore, dice (Rodrig. id. p. 156).
Sono magnifiche le parole di S. Bernardo sui beni della vita religio­sa. Dice questo Santo: (Vedi Rodr. in latino ed italiano).
2) Ma sopratutto Gesù promise al religioso la vita eterna. È questa per lui un gran tesoro, come disse a quel giovane chiamato alla sua se­quela: habebis thesaurum in coelo - avrai un tesoro in cielo. E qual te-soro! Tesoro di felicità: specialmente per un relisioso missionario, per­ché circondato dalle molte anime salvate dalle sue fatiche e sacrifizii, le quali proclameranno che opera tua sumus: siamo opere tue, salvate da te.
Ecco il soave pensiero che devi teco portare, o caro Anselmo, pen­siero che dovrà sostenerti nell'apostolato in tutti i giorni della tua vita e ti renderà dolce e santa la tua partenza da questo mondo.
giuseppeallamano.consolata.org