RITIRO MENSILE DOPO GLI ESERCIZI SPIRITUALI — CARNEVALE

6 febbraio 1910
Quad. VI, 2-3
6 Febbraio 1910
Primo ritiro mensile dopo gli Esercizi Sp.li
e Domenica di Quinquagesima
Fate oggi il primo ritiro mensile dopo gli Es. Sp.; e questo ritiro ha speciale importanza. Dovete esaminare il mese passato, specialmente i proponimenti fatti e scritti al termine degli Es. Sp., per vedere come li avete osservati. Io vi classifico in tre sorta: quelli che li hanno bene pra­ticati; altri che li praticarono alquanto, per qualche tempo, ma non in-tieramente; alcuni che ne fecero nulla, dimenticandoli affatto o trascu­randoli. Vi parlo liberamente come penso. Per la mia lunga esperienza, di voi alcuni metto nella prima classe, i più nella seconda, nella terza non voglio porne alcuno, e spero di non sbagliarmi: sarà così? Dal vo­stro esame davanti a Dio ciascuno si collochi nella classe che gli spetta. Coi primi mi rallegro in Domino, e loro dico di dar gloria a Dio, da cui solo procede ogni bene, senza la cui grazia siamo buoni a nulla, eccetto a fare dei peccati. Tuttavia potrete come S. Paolo dire: gratia Dei mecum, colla vostra buona volontà e cooperazione. Continuate un secon­do mese con sempre maggior impegno: qui justus est justificetur adhuc... Ai secondi dico che domandino a Dio perdono delle negligen­ze, esaminino le cause della loro infedeltà alle fatte promesse, ed oggi stesso pongano una più forte volontà e risoluzione di osservarli assolu­tamente. Così all'altra (sic) ritiro potranno trovarsi nella prima classe. Il Signore non manca per sua parte di aiutarli; sta a loro a scuotersi, e ricordarsene: raccomandatevi al vostro Angelo Custode, e pensate al piacere che ne avrete fra un mese, ed al cumulo di grazie che avrete gua­dagnate. Dei terzi non parlo perché non è questa casa fatta per costoro. Siamo qui per farci santi missionari, e costoro non si faranno mai santi; quindi via di qua; o si scuotano una volta seriamente. Immagi­niamoci tutti di terminare oggi gli Es. Sp. e riprendiamo quelle disposi­zioni che avevamo quando cantavamo il Te Deum; rileggiamo anche materialmente quel piccolo bigliettino dei proponimenti per ricordarli ogni sabato quando ci confessiamo, ogni mattino nella meditazione, nelle due visite e nei due esami...
Ma per riuscirvi bisogna fare come il cieco del S. Vangelo di quest'oggi (Storia). Noi siamo materiali e non comprendiamo il bello del servire a Gesù con generosità; rivolgiamoci a Lui, al S. Tabernacolo e diciamogli l'ut videam. Chi propose di essere più ubbidiente, dica a Gesù che gli faccia vedere e stimare il bello dell'ubbidienza cieca. Chi propose di studiare con intensità, senza perdere un minuto di tempo, chi si scoraggisce perché non capisce le difficoltà, si rivolga a Gesù: ut videam. Gesù è qui realmente per noi soli, semper ad interpellandum pro nobis per ottenerci tutte le grazie; ricorriamo sempre e con fiducia.
Il Vangelo odierno contiene anche un altro tratto, la predizione della Sua Passione (storia). Volle Gesù premunire gli Apostoli, e tutti dodici, non solo tre come sul Tabor... la S. Chiesa volle porci sott'oc­chio questo tratto: 1) perché realmente in questi giorni il mondo con tanti peccati... rinnova la Passione di Gesù: rursus crucifigentes Filium Dei. Noi dobbiamo riparare... 2) Si deve pensare fin d'ora alla Pass. di Gesù e meditarla fino a Pasqua. Questo è il tempo a ciò particolarmente destinato, come preparazione alla Sett. Santa. - Noi la faremo ogni mattina, e per farla bene, tenete a mente quattro domande da farsi ad ogni punto: Chi patisce - Per chi patisce - Quanto patisce - Ed in che modo patisce (Spieg. Spinala).
giuseppeallamano.consolata.org