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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
6 febbraio 1910
Quad. VI, 2-3
6 Febbraio 1910
Primo ritiro mensile dopo gli
Esercizi Sp.li
e Domenica di Quinquagesima
Fate oggi il primo ritiro mensile dopo gli
Es. Sp.; e questo ritiro ha speciale importanza. Dovete esaminare il mese passato, specialmente i proponimenti fatti e
scritti al termine degli Es. Sp., per vedere come li avete osservati. Io vi classifico in tre sorta: quelli che li hanno
bene praticati; altri che li praticarono alquanto, per qualche tempo, ma non in-tieramente; alcuni che ne
fecero nulla, dimenticandoli affatto o trascurandoli. Vi parlo liberamente come penso. Per la mia lunga esperienza,
di voi alcuni metto nella prima classe, i più nella seconda, nella terza non voglio porne alcuno, e spero di non
sbagliarmi: sarà così? Dal vostro esame davanti a Dio ciascuno si collochi nella classe che
gli spetta. Coi primi mi rallegro in Domino, e loro dico di dar gloria a Dio, da cui solo procede ogni bene, senza la cui
grazia siamo buoni a nulla, eccetto a fare dei peccati. Tuttavia potrete come S. Paolo dire: gratia Dei
mecum, colla vostra buona volontà e cooperazione. Continuate un secondo mese con sempre maggior
impegno: qui justus est justificetur adhuc... Ai secondi dico che domandino a Dio perdono delle negligenze,
esaminino le cause della loro infedeltà alle fatte promesse, ed oggi stesso pongano una più forte
volontà e risoluzione di osservarli assolutamente. Così all'altra (sic) ritiro potranno trovarsi nella
prima classe. Il Signore non manca per sua parte di aiutarli; sta a loro a scuotersi, e ricordarsene: raccomandatevi al
vostro Angelo Custode, e pensate al piacere che ne avrete fra un mese, ed al cumulo di grazie che avrete guadagnate.
Dei terzi non parlo perché non è questa casa fatta per costoro. Siamo qui per farci santi
missionari, e costoro non si faranno mai santi; quindi via di qua; o si scuotano una volta seriamente.
Immaginiamoci tutti di terminare oggi gli Es. Sp. e riprendiamo quelle disposizioni che avevamo quando cantavamo
il Te Deum; rileggiamo anche materialmente quel piccolo bigliettino dei proponimenti per ricordarli ogni sabato
quando ci confessiamo, ogni mattino nella meditazione, nelle due visite e nei due esami...
Ma per riuscirvi bisogna fare come il cieco del S. Vangelo di quest'oggi
(Storia). Noi siamo materiali e non comprendiamo il bello del servire a Gesù con generosità;
rivolgiamoci a Lui, al S. Tabernacolo e diciamogli l'ut videam. Chi propose di essere più ubbidiente,
dica a Gesù che gli faccia vedere e stimare il bello dell'ubbidienza cieca. Chi propose di studiare con
intensità, senza perdere un minuto di tempo, chi si scoraggisce perché non capisce le
difficoltà, si rivolga a Gesù: ut videam. Gesù è qui realmente per noi soli,
semper ad interpellandum pro nobis per ottenerci tutte le grazie; ricorriamo sempre e con fiducia.
Il Vangelo odierno contiene anche un altro tratto, la predizione della
Sua Passione (storia). Volle Gesù premunire gli Apostoli, e tutti dodici, non solo tre come sul Tabor... la S.
Chiesa volle porci sott'occhio questo tratto: 1) perché realmente in questi giorni il mondo con tanti
peccati... rinnova la Passione di Gesù: rursus crucifigentes Filium Dei. Noi dobbiamo riparare... 2) Si
deve pensare fin d'ora alla Pass. di Gesù e meditarla fino a Pasqua. Questo è il tempo a
ciò particolarmente destinato, come preparazione alla Sett. Santa. - Noi la faremo ogni mattina, e per farla bene,
tenete a mente quattro domande da farsi ad ogni punto: Chi patisce - Per chi patisce - Quanto patisce - Ed in che modo
patisce (Spieg. Spinala).
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Creato: Martedì, 06 Giugno 2006 06:24
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Pubblicato: Lunedì, 05 Giugno 2006 23:00