LETTURA SPIRITUALE

27 febbraio 1910
                                       &n bsp;                   &nbs p;                        Quad. VI, 6
Dom. terza di Quaresima (27 Febbr. 1910)
Sulla lettura spirituale ed in Refettorio
Tutte le Comunità ben regolate, specialmente le religiose, assegna­no nel regolamento un tempo ogni giorno alla lettura spirituale. Non è certo ciò solo per occupare in qualsiasi modo una parte della giornata, ma ponendo tale pratica colla meditazione... è segno che è di simile im­portanza. - Come va quindi che più che le altre pie azioni facilmente si tralascia; e chi non può intervenire alla lettura in comunità non pensa rimediarvi con farla privatamente anche per pochi minuti su qualche buon libro, come l'imit. di Cristo?... Non se ne apprezza il valore. Ep­pure i detti ed i fatti dei Santi la provano importante e come necessaria. - 1) S. Bernardo parlando del come si ascende alla perfezione, dice che questa si ottiene per tre gradi: la lettura, la meditazione e l'orazione, e porta l'esempio del cibo materiale: lectio quasi solidum cibum ori apponit; meditatio frangit et masticat; oratio saporem acquisitum jucundat et reficit (gusta ed assicura il buon pro) (V. Eserc. Felice Giordano p. 209).
S. Tommaso da Villanova: la lettura è il medico..., il padrone... il padre...; la meditazione è il malato..., il servo..., il figlio (Ivi p. 211). S. Francesco di Sales: le letture pie sono l'olio della lampada dell'orazio­ne.
2) Di fatti: sono noti S. Agostino, S. Ignavo ed il B. Giovanni Co­lombino (V. Giordano, p. 215, e Scaramelli trat. I, art. 4).
Vedete l'efficacia della lettura spirituale... amiamola, ascoltiamola con fede ed attenzione ed applichiamo a noi ciò che leggiamo o sentia­mo leggere. Di S. Efrem sta scritto: pingebat actibus paginam quam legerat (Dubois - S. Prete: p. 442).
Veniamo alla lettura in refettorio ed alle letture tutte che si fanno in Comunità. - Non bisogna credere che in refettorio si legga per non lasciar parlare; no ma per istruirsi, e quante belle ed utili cognizioni si acquistano in un anno e nei tanti anni che ivi si passano. E senza fatica e con godimento e sollevandosi dalle materialità del cibo. Un vero re­pertorio di S. Scrittura, di vita di Santi; di storia di Missione, Storia ec­clesiastica, di galateo ecc. (Mons. Gastaldi; - il Card. Satolli. S. Carlo dopo pranzo leggeva la S. Scrittura, e la diceva il suo giardino).
Per ciò ottenere bisogna: 1) che chi legge, legga bene; adagio, con senso, pronunciando ogni sillaba e lettera e senza false cadenze e mono­tonia. 2) Stare attenti, applicando a sé e per l'avvenire; prendere note...
Nota. S. Gerolamo davanti al D. Giudice: Ciceronianus es tu. (V. Scaramelli l. c.).
Scelta dei libri ai Superiori, non libri frivoli, ma di Santi; i classici cristianizzarli.
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