PENTECOSTE

15 maggio 1910
 
Quad. VI, 12
Sulla Pentecoste
Il nostro S. Massimo scrive che la Festa della Pentecoste non è solo come le altre feste dell'anno, una memoria di un fatto antico, come il S. Natale, la Pasqua e simili, ma è una vera rinnovazione del fatto sempre antico e sempre nuovo della discesa dello Sp. S. non in forma sensibile, ma in senso intimo nella Chiesa e nei fedeli che vi sono preparati; altri­menti non sarebbero a proposito quelle invocazioni: Veni, Sancte Spiritus...; veni, pater pauperum. (P. Bruno). Per ottenere realmente in noi lo Sp. S. ed i suoi sette doni la Chiesa oltre una solenne Novena, che al dire del B. Giovanni Avila, è la seconda settimana Santa (V. Vita), pre­scrive una ottava solennissima, durante la quale, lasciati tutti i Santi, ci fa dire la S. Messa ed il Breviario solo dello Sp. S., colle più ardenti aspirazioni per farlo discendere nell'anima nostra, e tutti i giorni nella S. Messa ci fa leggere la bella sequenza: Veni... Noi per prepararci e meritarci di riceverlo in noi coll'abbondanza dei suoi doni dobbiamo secondo S. Paolo porre mente a tre cose:
1) Nolite contristare Spiritum Sanctum Dei: - 2) Spiritum nolite ex- tinguere; - 3) ut resuscites gratiam Dei, cioè l’accipe Sp. S. della S. Or­dinazione.
1) Non contristare lo Sp. S., che si contrista col perdere e diminui­re in noi la grazia, e questo si fa col peccato. Quindi ab omni peccato li­bera me Domine. Similitudine della colomba di Noè (ved. Repert. Pent. pred. C. Chicco).
2) Non estinguerlo. È un lume, dice S. Giov. Gris., che può essere spento dal vento o dalla deficienza di olio; cioè dallo spirito del mondo... o dalla mancanza di opere buone e virtuose.
3) Risuscitarlo in noi, cioè dare nuova vita, perché non è a credere che Timoteo avesse in sé lasciato morire la grazia di Dio; ecce dixi:
nunc coepi.
Conchiudo con S. Filippo, che chiamava i suoi figli, (V. P. Bruno l.c. p. 255) i figli dello Spirito S. Anch'io voglio che voi siate figli dello Sp. S. Felici voi che terrete per padre il S. Spirito; Egli vi darà le sue continue ispirazioni ed i doni Suoi, per cui verrete dotti e santi. Perciò a Lui ricorrete non solo in questi giorni, ma sovente lungo l'anno; e dopo la S. Comunione, dite a Gesù: Emitte Sp. tuum et creabuntur, et renov.
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