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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
27 novembre 1910
Quad.VII , 1-2
1910 - 27 Novembre (Dom. 1 d'Avvento) Sulle Mortificazioni
L'Avvento è una lunga
Novena in preparazione al SS. Natale. Sono quattro settimane, in cui la Chiesa vuole che sospiriamo,
affinchè venga a nascere in noi spiritualmente Gesù, mentre commemoriamo ogni anno la Nascita reale
di Lui nel mondo...
A tal fine ci fa dire:
excita..., veni Domine... Utinam...
Facciamo nostri questi
sospiri, ripetiamoli sovente nel giorno; Gesù verrà in noi con maggiori grazie a secondo del nostro
desiderio. - Ma non basta pregare per ben prepararci al Natale; è pure necessario avere spirito di
penitenza e di mortificazione. Ciò ci indica il colore violaceo dell'Uffizio e l'Epistola di questo
giorno: non in commessationibus et ebrietatibus...
La
Chiesa quindi impose alcuni giorni di digiuno e nella Vigilia il digiuno rigorosissimo. È necessaria la
mortificazione non solo interna, ma anche esterna; quella tempera gli appetiti dell'anima,
questa modera i sentimenti del corpo in ordine all'interno. - È falsa l'opinione che va spargendosi di
doversi, specialmente in questi tempi di poca sanità e di maggior progresso, attendere unicamente alla
mortificazione dello spirito, tralasciando quella dei sensi del corpo. Questa necessità risulta da tanti passi
della S. Scrittura e dall'esempio di tutti i Santi. Benedetto XIV nel suo libro De Beat. scrive che non si deve
incominciare il Proc. di alcuno senza che prima risulti essere stato uomo di grande mortificazione...
S.Luigi a chi...; rispose: oportet unum facere et aliud non omittere. S. Vincenzo de’ Paoli... S.
Michele de' Santi (Vedi la Perf. Crist., p. 111). Non pretendo, cari giovani, da voi le grandi penitenze dei Santi,
cioè cilicii, discipline ecc. come i Santi, sebbene queste cose siano pure ottime, non da burlare; ed anche al
presente molte anime le facciano con profitto della loro santità e quindi ne ottengano grazie di
conversione delle anime. Es. V. Cafasso e S. Fr. Zav.
Voi dovete
fare piccoli sacrifizii, ma quotidiani, continui per acquistare l'abito della mortificazione; sicché
a suo tempo siate poi capaci di sacrifìzii grandi ed anche eroici, come porta la natura della vita
apostolica. - Dovete fin d'ora mortificare i sensi; della vista con non voler veder tutto; anche cose lecite per
avvezzarvi a ritirare subito l'occhio quando s'incontrasse con cose illecite. - Mortificare il senso dell'udito
con non essere curiosi, e voler sapere ogni cosa della casa e dei compagni e più le esterne. Sacrificare il senso
del gusto non tanto sulla quantità del cibo, quanto sul modo..., ed anche sulla quantità non scambiando la
colazione col pranzo, ma secondo il Direttorio... Specialmente non mangiare fuori pasto col pensiero... ed in
refettorio prima cogli occhi... - Così del senso del tatto coi compagni e da soli. Mons. Gastaldi nelle regole
del Sem. dice che ognuno deve tenersi lontano dal compagno..., almeno nel gioco, in cui dovete toccarvi farlo
leggermente... - Ciascuno poi tenga se stesso, il suo corpo come una reliquia, un deposito santificato dal S.
Battesimo, dalla Cresima e da tante Comunioni. A ciò aiuta tenere presente: Dio mi vede, anche quando
c'è nessuno, è oscuro, e si è nel letto, sotto le coperte. C'è sempre l'Angelo
Custode, qui non dimittet neppure cum peccaveris. Egli è a tua destra, e se
Sacerdote a tua sinistra.
Ecco il come al presente dovete
mortificarvi; non lasciando di fare anche di più come S. Luigi, ma col consiglio dei Superiori.
Così facendo acquisterete la virtù della mortificazione, vi farete
molti meriti, ed a suo tempo sarete anche pronti ai sacrifizi maggiori che vi aspettano in Missione.
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Creato: Martedì, 06 Giugno 2006 06:51
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Pubblicato: Lunedì, 05 Giugno 2006 23:00