CARNEVALE - MISSIONARI DEFUNTI SEGNO DI CROCE

      12 febbraio 1911
Quad. VII, 7
12 Febbr. - Dom. di Settuagesima
Sul carnevale
Mundus gaudebit - vos autem contristabimini La profezia è di N. S.G.C, per la Sua Passione; ma profezia che pure si compie ogni an­no in questo tempo di carnevale. - II mondo tripudia, e non di allegrez­za innocente, ma di peccati, e nella vista e nel cibo e bere ecc... Tocca a noi compiere la 2° parte: contristarci, avere una santa tristezza (V. Repert.: Carnevale) - Sed tristitia vestra conv. in gaudium; Noi faremo il vero Carnevale a Pasqua.
Nota. La S. V. di Lourdes insegnò per 1 cosa a Bernardetta il se­gno della Croce. Vedete importanza, e lo faceva poi sì bene (v. Brev. e Storia).
P.U. Costa, quad. II, 119-122
Domenica - 12 Febbraio 1911
Domenica, 12 Febbraio 1911.
(Dopo letta la lettera che annunziava la partenza da Marsiglia per Mombasa): Tutte le volte che partono dei Missionari, dal giorno della partenza fino a quello dello sbarco, io ho una divozione particolare che non vi ho mai detto, ma che ora voglio dirvi. In questo tempo bisogna indirizzare tutte le opere buone soddisfatorie, indulgenze, ecc. in suffragio delle anime purganti di coloro che sono morti sul mare. Quanti finora sono morti in mare! e non è far loro torto credere che molti di essi siano in purgatorio; qualcuno purtroppo sarà andato all'inferno; pochi diritto in paradiso, e gli altri in purgatorio. E queste anime sono molto dimenticate: chi pensa ancora a coloro che sono morti in mare un 40, 50 anni fa? Noi indirizzando tutto a loro suffragio, quante ne manderemo in paradiso! (i soli sei Pater, A. G. dell'abitino ceruleo!). Ed allora in Paradiso, come saranno interessati a pregare per quel fine per cui noi le abbiamo liberate.
E se non sono subito liberate, esse resteranno almeno sollevate nelle loro pene, il Signore farà loro sapere chi è che le ha sollevate e per qual fine: ed esse pregheranno per i nostri naviganti, esse che sanno per esperienza cosa sia un tal viaggio; giacché la dottrina che tiene poter le anime purganti pregare per noi, è molto cattolica. Dunque, tutte le volte che partiranno dei Missionari, si praticherà sempre questa divozione.
Ieri fu la festa della Madonna di Lourdes, l'Immacolata, in sostanza. Nel leggere il breviario una cosa mi colpì e l'avran letta anche i nostri sacerdoti qui; sapete qual è? Quando la Madonna comparve alla Bernardetta (di cui è in corso il processo di beatificazione), la prima cosa che le insegnò fu, sapete? il modo di fare il segno di s. croce! La ragazza era una povera contadinella, e forse lo faceva un po' malamente, e la Madonna prima di dirle qualunque al­tra cosa, le insegnò a far bene questo segno. E le insegnò a farlo proprio come vi insegno io, come insegna la rubrica: prima tenere le dita unite (si legge pro­prio nella vita), e se qualcuno le faceva qualche obbiezione al riguardo, essa insisteva: "no, la Madonna le aveva proprio unite"; indi, portare la mano alla spalla, proprio fino alla spalla, diceva, non solo vicino; infine, univa bene le mani innanzi al petto: e lo faceva così bene la Bernardetta, che la gente amava farglielo ripetere, dicendole: "segnati come ti ha insegnato la Madonna".
Quindi aveva ragione D. Cafasso a mostrare a fare il segno della Croce ai convittori, che pur erano Sacerdoti; (Non bisogna mai farlo in fretta: piutto­sto che farlo male è meglio non farlo). Ed anch'io quando vedo qualche con­vittore che lo fa male, lo avverto subito. Qualcuno dirà: "teste piccole!" Ah! non è una testa piccola la Madonna, e non credo di esserlo io a fare ciò che El­la fece, e ciò che è così stimato in Paradiso!
Ancora una cosa (ad uno studente): Che festa è oggi?... Di che colore era stamattina la pianeta? Bianca o rossa? - Violacea - E che cosa vuol dire la pianeta violacea? - Penitenza - Bene!
Oggi è la festa di Settuagesima; poi verrà la Sessagesima, la Quinquagesi­ma, e poi la Quaresima. La settuagesima è una preparazione alla penitenza della quaresima: la chiesa non obbliga al digiuno, non fa ancor tutto come in quaresima, ma incomincia a prepararci; e quindi bisogna che noi pure comin­ciamo a fare qualche sacrifizio. I santi cominciavano la quaresima dalla set­tuagesima: S. Francesco di Sales in questo tempo non aveva più sul volto quel­la solita amabilità; il B. Enrico Susone si flagellava a sangue, e tanti altri.
Il mondo, sapete, adesso fa festa... è Carnevale (che brutta parola!)... in questo tempo tutti paiono diventati ricchi, e divertimenti, baldorie, teatri, bal­li... Almeno si contentassero di star allegri... ma quanti peccati si commettono specialmente negli ultimi giorni! sono peccati le ubbriachezze... e poi i teatri... e i balli!... La gente dicono: una volta a Carnevale Torino era tutto in aria... adesso è molto diminuito... Sì, son diminuite le esteriorità, ma si fa più di na­scosto, il diavolo si è fatto più furbo... e, forse e senza forse, si fa più male di una volta.
E mentre il Signore è così offeso noi vorremo star allegri? Il Signore fece una profezia che si avvera tutti gli anni: Mundus gaudebit... vos vero contristabimini. Il mondo, cioè il mondo cattivo, i figli del diavolo, godrà, farà fe­sta!... ma voi allora dovete essere tristi, santamente tristi.
Questo lo diceva principalmente pel tempo della Sua Passione, ma l'in­tendeva anche per altri tempi, e specialmente per questo.
Se qualcuno ingiuriasse vostro padre, voi ridereste? Così al vedere offeso Iddio, noi dobbiamo essere tristi, santamente tristi: non fa d'uopo per questo di fare il muso ... (ilarità).
Neanche a voi giovani, non lascio fare il carnevale. Qualcuno mi diceva:
"almeno ai giovani bisognerebbe lasciar fare un po' di carnevale..."; ed io "no, non dò loro neanche gli agnolotti... (ilarità)... così proverbiali... ho troppa stima della loro virtù e del loro giudizio, benché siano sì giovani."
Dunque in questo tempo ci rattristeremo col Signore, e negli ultimi giorni faremo più d'adorazione a Gesù Sacramentato. E se ci verrà in mente il pen­siero che ora il mondo se la gode, e ricorderemo i divertimenti a cui prendem­mo parte un tempo... facciamone sacrifizio al Signore, in riparazione delle of­fese che riceve.
Con questo spirito dobbiamo fare tanti piccoli sacrifici, specialmente nel­lo studio; alla fin del mese ci saranno di nuovo gli esami; ma studiare solo per paura degli esami non è un fine abbastanza alto; bisogna studiare per farne un sacrifizio al Signore.
Noi faremo poi il nostro carnevale, santa allegria a Pasqua, col Signore. L'ho perfino scritto: "Nell'Istituto non si farà mai carnevale". Questo spirito voglio che ci sia nell'Istituto e che aumenti sempre; ricordandoci di quel che aggiunge il Signore: sed tristitia vestra vertetur in gaudium!
giuseppeallamano.consolata.org