ORDINAZIONI SACERDOTALI

2 giugno 1912
Quad. VII, 25- 26
Dignità d. Sac.zio
SS. Trinità (5 sacerdoti)
Voi oggi fate festa, vi rallegrate coi novelli sacerdoti... E ne avete ben ragione. La dignità a cui vennero elevati i vostri confratelli, mentre è di onore per loro è pure per voi, per l'istituto una grande grazia che il Signore ci fece. Cinque nuovi sacerdoti significa cinque re, cinque an­geli, anzi cinque esseri divini. Esaminiamo un pò questi titoli. -1) II sa­cerdozio è detto regale da S. Pietro: regale sacerdotium; egli è vero re, che domina e regge le anime; quindi molto superiore in dignità ai re ed imperatori di questo mondo, che comandano ai corpi dei loro sudditi, ma non possono per sé imporsi ai cuori. S. Ambrogio dice che i sacer­doti superano i re, e distano da loro, come l'oro dista dal piombo. Pe­netrato da questo sentimento S. Francesco di Sales sosteneva la sua di­gnità nel presentarsi al Duca di Savoia.
2) Di più la dignità sacerdotale è una dignità angelica, infatti gli angeli sono destinati ad eseguire la volontà di Dio presso gli uomini; co­sì i sacerdoti sono mediatori degli uomini presso Dio: pro Christo legatione fungimur. E per gli uffizi di consecrare e di assolvere dai peccati sono superiori agli stessi angeli. S. Francesco d'Assisi diceva, che se avesse incontrato un Angelo ed un Sacerdote, prima avrebbe prestato riverenza al sacerdote. Ricordate il fatto di S. Franc. di Sales dopo l'or­dinazione d'un suo sacerdote (V. S. Alf. - Selva Pred. Ia)
3) La dignità del sacerdote è divina. Un santo chiedeva perdono al­la SS. Vergine, dicendo il sacerdote a Lei superiore. E veramente alla Madonna non venne data la potestà di consecrare e di assolvere, per cui ha bisogno del sacerdote. È divina perché partecipa della potenza di Dio. Le dita di ricambio (V. Esempio nel repertorio). Il bacio delle dita al Sacerdote della sorellina del Card. Richelmy. (V. S. Alf. l.c.).
Ora veniamo a noi. A tanta dignità deve corrispondere altrettanta santità. Ciò esige pure Dio e la S. Chiesa. Nell'antico Testamento il sa­cerdote portava scritto sulla fronte: sanctum Domini perché si ricordas­se dell'obbligo di essere santo. N.S.G.C, disse agli Apostoli: vos de mundo non estis, ma del cielo, cioè santi. S. Gerolamo spiega: vos autem, quem... (V. Pr. Sem.). La Chiesa pei primi undici secoli non am­metteva al sacerdozio chi avesse fatto peccato mortale dopo il Battesi­mo, e deponeva per sempre dal sacerdozio ricevuto chi dopo l'ordina­zione vi fosse caduto, dicendo il C. di Nicea: qui sancti non sunt, sancta tractare non debent. Che se più tardi ammise anche peccatori, non lo fece che dopo molta penitenza... (Pr. Sem.)
Ecco il perché tanti Santi non osarono procedere al Sacerdozio. S. Antonio, S. Benedetto... S. Franc. d'Assisi istigato da' suoi Frati a ren­dersi da diacono sacerdote, ebbe una visione, in cui un Angelo mo­strandogli una fiala di cristallo purissimo, gli diceva se era puro come quell'acqua andasse avanti...; per cui volle tutta la vita stare diacono. S. Vinc. de' Paoli (Pred. Sem.).
Siano questi fatti di consolazione a voi, cari coadiutori...
Ancor un 'osservazione: La santità è come una scienza od arte che di regola non si acquista che con un lungo tirocinio. Es. gli Apostoli per 3 anni alla scuola di Gesù, i Seminarii ed istituti. Bisogna attendervi qui e subito, come domani doveste essere ordinati. Non dire: c'è tempo... Gesù a chi non utilizza le grazie...
giuseppeallamano.consolata.org