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Scritto da Beato Giuseppa Allamano
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ottobre (e 31 ottobre) 1912
Quad. VIII, 4-6
Sulla Fede e lo spirito di Fede
(27 Ott.)
(31 Ott.)
Abbiamo l'ultima volta detto che le virtù sono mezzi
per conseguire la perfezione per tutti, anche i cristiani in grado più rimesso che i religiosi,
i sacerdoti e missionari. Incominciamo dalle teologali. S. Agostino dice che la perfezione si fonda sulla
Fede, s'inalza colla speranza e si compie colla carità. Prende la similitudine da una casa:
domus Dei credendo fundatur, sperando erigitur, diligendo perficitur. La Fede è il fondamento primario
della perfezione. S. Tomm.: primus accessus ad Deum est per Fidem; - Quod est primum in acquisitione virtutum
fundamento comparatur (La Perf. C. p. 10).
Quindi: 1) La
fede è fondamento ed anche l'umiltà, ma in modo diverso, quello directe, per quod
scilicet primum, ad Deum acceditur;
questa per modum removentis prehibens
(S. Tomm. l.c.): quello positivo, questo negativo; cioè nelle fondamenta, questa scava e taglia, lo sterro
e cioè la superbia..., quello pone le pietre fondamentali su cui si fonda fermo
l'edifìcio.
2) La necessità della Fede per avere tutte le
altre virtù, altrimenti sulla arena... 3) per salvarci: sine fide impossibile est piacere Deo... 4) per
noi specialmente... S. Paolo a Tim.: Tu, o homo Dei, sectare fìdem.
Pratica: Credo, Domine, sed...; adauge nobis fidem. Sovente recit. il Credo.
Qui voi mi direte, che grazie a Dio la Fede l'avete, e la tenete ben cara; se talora il
demonio vi suggerisce pensieri contrarii tosto li rigettate e disprezzate. Bene, voi avete la Fede teorica; ma
possedete pure la pratica della Fede, vivete conforme ai dettati della Fede, modellate tutto voi stessi sulle norme che vi
propone la Fede? Dice S. Giac. : Fides sine operibus mortua est. In una parola la vostra è una vita di
Fede? Siete giusti che vivete di Fede: justus ex fide vivit? Questa vita di Fede «consiste in un
convincimento vivo e profondo, che chi l'ha, ne porta seco dovunque la salutare impressione» (Chaignon). La vita di
Fede è come la vita dell'anima al nostro corpo: questo senza di quella è morta, (sic) senza vita, senza
merito; con essa è vivificato, opera..., così della vita di Fede, nell’operare
soprannaturale.
Veniamo alle applicazioni. La vita di
Fede riguardo il nostro interiore e l'esteriore, cioè mente e cuore — i sensi. Vivere di
Fede vuol dire modellare i nostri pensieri, giudizii ed affetti e desiderii continuamente e ovunque sulle norme
della Fede (P. Bruno Conf. al Clero).
1)
Pensieri; Dio solo -; quid hoc ad aeternitatem - Dio ti vede Es. S. M. Madd. de' Pazzi. S. Luigi. Solo Dio e
peccato. S. Agostino:
omnia dicunt ut amem te.
2) Giudizii sulle cose della terra; onori, ingegno,
roba... Es. S. Franc. Forgia. S. Gius. B. Labre.
3)
Affetti ecc. S. Francesco di Sales: Se io... - S. Paolo: vivo ego... - S. Bernardo
predicando.
Quanto all'esteriore con la lingua: si quis loquitur
quasi sermones Dei; non umani, profani e carnali. - Due porte: labbra e denti. Cogli occhi. S. Franc.
Borgia... S. Ignazio: quam sordet tellus, dum coelum aspicio; coll'udito. Lo Sp. S.: sepi
aures tuas spinis; non curiosi, ma desiderosi di udire le cose di Dio. S. Paolo di Gesù e S.
Bernardo di Gesù. Col gusto, odorato e tatto: satiabor cum apparuerit gloria tua: torrente voluptatis tuae
potabis eos. Tanti bocconi, tante Com. Sp.li. Fatto del monaco che mangia spine (Castelvetere). Con tutta la
persona. Semper mortificationem Jesu in corpore
nostro circunferentes, quindi modestia.
Fatti: Mons.
Gastaldi sentissi chiamati al Chiericato dal vedere il Teol. Ignazio Vola a dir la S. Messa. - Quel
Vescovo che diede del sacrilego al parroco che in casa aveva tutto pulito, all'altare un corporale
indegno.
Beni che apporta la vita di Fede: 1) Oltre il premio in
Paradiso, per cui tutte le sue opere anche più piccole sono oro; omnia cooperantur in bonum, e la pace in morte:
tante consolazioni in vita; superabundo gaudio, cum ipso sum in tribulatione. S. Paolo e S. Franc. Zaverio; i santi tutti
tranquilli... 2) Fecondità del sacro ministero. (Chaignon Sac. Sant.). Protegam eum, quoniam cognovit nomen meum.
3) Da tutte le virtù, specialmente zelo e sacrificio. S. Franc. di Sales ecc. 4) La stessa stima del mondo = Ven.
Cottolengo, Cafasso, Bosco... Invece chi non l'ha: inettitudine al dovere, pene, peccati, induramento del cuore con
impenitenza finale.
Conchiudendo consideriamo il
missionario fedele alla vita di fede e quello che non vive di questa vita; felice quegli, infelice questi nel
tempo e nell'eternità.
P.U. Costa, quad. II, 32-34
Domenica - 27 Ottobre 1912
1° Dicevamo adunque l'altra Domenica che la perfezione consiste nella carità e nella pratica delle
virtù e dei consigli. E cominciando dalle virtù abbiamo le teologali. E dapprima la fede: Dice S.
Agostino: Domus Dei credendo fundatur, sperando erigitur, amando perficitur.
2° Dice S. Tommaso che due sono i fondamenti della perfezione: l'umiltà e la fede: con questa
distinzione: che l'umiltà è il fondamento negativo che toglie che sgombra, e la fede è il
fondamento positivo ossia la base della cristiana perfezione.
3° La
fede è da esercitarsi nelle nostre azioni interne ed esterne ossia deve dirigere l'esterno e l'interno.
L'interno nei pensieri e nei giudizi:
a) nei pensieri col fare tutto con retta intenzione, anche le azioni più basse. Si
narra che un padre andato a visitare il figlio frate vide che a tavola mangiava delle lunghe spine. Impressionato di
questo gliene domandò spiegazione, ed il figlio gli disse che durante la tavola pensava alla coronazione del
Signore. Iddio aveva premiate quelle sante meditazioni...
b) nei giudizi: Si legge nella vita del B. Labre che passando egli un dì tutto lacero e cencioso
davanti ad un Signore, si sentì rivolgere questa esclamazione di compassione: "Povero disgraziato!" Il
beato tutto giulivo si ferma e risponde: "Oh no, Signore, non sono disgraziato, sono in grazia di
Dio".
4° Deve regolare il nostro esterno specie
nelle parole, nelle opere, nel portamento.
a) Nelle parole perché ex
abundantia cordis os loquitur. Così moderare la lingua. Le nostre parole dovrebbero essere sempre piene di
pietà, carità e prudenza.
b) Nelle opere. Si narra che un
vescovo visitando un suo parroco trovò che aveva i corporali sporchi mentre la sua lingeria era tutta pulita.
Allora gli domandò se credeva: II parroco stupito non rispondeva ma il Vescovo l'incalzava:
"rispondetemi, credete?" - "Certo" rispose il Parroco. "Tanto peggio" se non credesse,
sarebbe scusabile, ma poiché crede è un sacrilego".
Si vedono
alle volte certi corporali... ah! se si credesse...! ! ma veniamo a noi.
e)
Nel portamento: occhi: Si legge di S. Francesco Borgia che passando davanti alle vetrine della città
soleva dire: "Tutte cose di cui io faccio senza", e passava oltre.
Gola -Non solo nel cibo che prendiamo, ma anche nel modo con cui lo prendiamo,... cercando di sollevarci
un po' colla mente a Dio...
5° Cerchiamo dunque di ravvivarci nella fede ma
nella fede viva, operativa perché sapete che la fede sine operibus mortua est.
Alle volte recitiamo tante preghiere il Pater, l'Ave, recitiamo qualche volta anche il Credo...
mettiamo un'attenzione speciale anche in questo... Se tutti devono aver fede, quanto più i Sacerdoti...
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Creato: Mercoledì, 07 Giugno 2006 10:45
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Pubblicato: Martedì, 06 Giugno 2006 23:00