AMORE DEL PROSSIMO

24 novembre 1912
Quad. VIII, 11
2a - Amor del prossimo
(24 Nov.)
S. Giov. Apostolo negli ultimi anni di sua vita (Pred. Sem. e S. Ge-rolamo nelle Lez. 2° Nott. della Festa). S. Giovanna Franc. diChantal (Vita pagina 365 e 383 presso il Repertorio). - In generale i Fondatori di Ordini Religiosi in morte raccomandarono ai loro figli la carità vicen­devole. - È quindi conveniente insistere, e facciamo un nuovo esame sul nostro amore del prossimo.
Il nostro esame sia del presente e di noi soli tra noi, non dell'avve­nire e del prossimo con cui dovremmo trattare.
Se avremo ora vero amor del prossimo, vero amore vicendevole, l'avremo in futuro e coi poveri neri; altrimenti...
S. Paolo dà i segni della vera carità: Charitas patiens est, benigna est...
Il principio è questo: fare agli altri ciò che...; e non fare ...ed ap­plicandolo: I) Gaudere cum gaudentibus (V. Pred. Sem.) Dummodo Christus honorificetur - Utinam omnes prophetent.
2) Flere cum flentibus. Induimini viscera charitatis... Detto dei Re­ligiosi: entrano senza conosc.; vivono senza amarsi, senza piang. (V. Roetti, Carità - Rep.).
3) Alter alterius onera portate: difetti fisici, morali e intellett. Pel carattere non vorrei essere con lui in Missione.- Corr. fraterna.
4) Aiutarsi nei nostri bisogni: non quaerit quae sua sunt. Prendere il lavoro di mano ai fratelli.
5) Dimittite, il perdono delle offese: vedere Dio nel prossimo...:
Sol non occidat super iracundiam vestram.Detti falsi: perdono, ma non dimentico; - lontano - non più come prima. Fatto del convento della Pace di Chieri, dove non vi era più la pace. Ricomprato dall'Ab. Botto i pochi Frati vivevano l'uno più distante dall'altro: per cui venne cedu­to ai Lazzaristi. - Pochi giorni sono un Religioso mi diceva che i trenta suoi confratelli vivono senza confidenza l'un l'altro, e nella speranza di una soppressione per dividersi! Il Prete non perdona: calunnia..., ma...
Conchiudiamo con S. Paolo: amorem fraternitatis habeatis ad in-vicem.
P.U. Costa, quad. II, 44-48
Domenica- 24- 11-1912
1. Continuiamo l'esame sulla carità della settimana scorsa, perché questo è un argomento molto importante.
Veniamo dunque a parlare della pratica dell'amor del prossimo. Raccon­ta S. Giovanni Grisostomo che S. Giovanni... ripeteva tutte le volte: "Filioli, diligite alterutrum" - Interrogato di ciò rispose "Praeceptum Domini est!" "magnam sententiam", soggiunge il dottore.
Tutti i fondatori di ordini religiosi inculcarono sempre ai loro figli la cari­tà fra di loro e specialmente verso il fine della loro vita. Cosi faceva S. France­sco di Sales. E S. Giovanna di Chantal ripetevalo cosi di frequente che una sua suora anziana le disse un giorno che cominciava a diventar vecchia (perché fa­ceva come S. Giovanni) ed ella rispose: Se non avessi paura di annoiarvi non vi ripeterei altro. E S. Francesco di Sales diceva: La Visitazione deve essere il regno dell'amore. Dunque cominciamo qui ad esercitarla.
2. Gaudere cum gaudentibus - Noi dobbiamo rallegrarci del bene dei no­stri compagni, e fuggir ogni pensiero di invidia verso il prossimo. Quando un nostro compagno che non ci va tanto a genio, riesce bene in qualche cosa non ci viene forse qualche pensiero o sentimento di gelosia? (Se parlassi ai giovani direi che viene) ma può anche avvenire tra noi. Ebbene, siamo noi pronti a scacciarlo via subito? Sul vizio contrario alla bella virtù, e sulle tentazioni con­tro la fede non si deve discutere, vincono i poltroni, ma sulle altre bisogna combattere realmente.
L'invidia, i piccoli pensieri di gelosia, e sono cose che vengono anche ai santi, bisogna scacciarli. Non lasciarci sfuggir parole che toccano la fama al­trui. Quando sentiamo lodar qualcuno non pensare subito: non è poi tutto quel che pare... e simili, tanto [peggio] poi, e guai lasciarsi scappare di quelle paroline che rompono tutto, quelle parole maligne: "Non è poi una cima, lo fa per farsi vedere...". Non siamo di quelli che non si lasciano mai sfuggire una parola di bocca in lode di qualcuno. Via... se alcuno riesce, non dobbia­mo farlo insuperbire, ma una parola di complimento, prender parte alla gioia di un altro, dobbiamo farlo.
Purché vada in bene dell'Istituto, poi che sia io, o Tizio, o Caio fa lo stes­so... A Mosé quando vennero a dire che alcuni profetavano, rispose: Utinam omnes prophetae! E S. Paolo: Dummodo Christus in omnibus glorificetur. Bisogna combattere e godere almeno con la volontà che l'altro riesca meglio di me...
3. Flere cumflentibus -
Bisogna che prendiamo parte ai dispiaceri dei compagni. Si dice nel mondo, ma è una calunnia: i religiosi vengono assieme senza conoscersi, vivono senza amarsi, muoiono senza piangersi.
Riguardo al primo punto, si può concedere, ma gli altri due sono una ca­lunnia. Per es. quando un confratello è corretto in Refettorio, non bisogna godere di questa sua correzione, ma piuttosto sentirne dispiacere come di cosa propria. Quando si vede che un compagno non sta bene, subito offrirgli i pro­prii servizi, domandargli se ha già parlato coi Superiori etc... Col permesso del Superiore esser disposti a passar la notte al letto di un ammalato.
4. Alter alterius onera portate -
Bisogna sopportare nei nostri compagni i difetti fisici, non fuggirli, cor­reggerli caritatevolmente se è una cosa che può essere emendata...
I difetti morali, sopportandone il carattere; bisogna rompere il proprio carattere e non cercar di rompere quello del compagno. E chissà che quel com­pagno non sia poi il tuo compagno di missione!
Curatevi di accordarvi a tutti i caratteri, come dicevo già ai convittori, cercate di andar d'accordo con tutti, forse un giorno sarete viceparroco assie­me a quegli proprio che non vi andava a genio, e forse lui sarà curato, ed allo­ra? Questi sono motivi umani puramente, ma per noi...
Sopportare i difetti intellettuali: quando un compagno non capisce, si fa ripetere, non sa; non mortificarlo subito con una frase men caritatevole "co­me? non sai questo? Non hai ancora capito? e simili..." ma ripetere se è il ca­so con molta pazienza.                
Dimittite et dimittemini -
Bisogna perdonare tutte quelle piccolezze che volere o no accadono sem­pre. E se non si può chiamare scusa, che alle volte non è necessario, almeno parlare, trattare subito con quel compagno con cui c'è stato qualcosa, e s'in­tende sol non occidat super iracundiam vestram. Come sta male che due non si parlino... Come è avvenuto... I superiori vengono poi a saperlo... Oh! i tali, tre quattro dì che non si parlano... Esser soli in missione e non parlarsi!
Si dice dal mondo: Perdono ma non dimentico; questo stesso non dimen­ticare vuol dire che non hai perdonato. Si, sì gli perdono, ma stia lontano! O vergogna!
"Non tocca a me, tocca a lui" - Tocca a tutti, a chi vuole! Un religioso di un convento (lontano di qui) mi disse un giorno, che avrebbero accolta volen­tieri una soppressione! Gli risposi: si definisca meglio... possibile? Sì, sì, mi diceva, perché non v'é due che vadano d'accordo. Vivere come cani arrabbia­ti!. perché non regnava più la carità.
L'abate Bot [ = Botto] dopo la soppressione comprò a Chieri il convento dei minori e lo ridiede ai frati. Ma parte andarono via, e quei che rimasero uno stava in un angolo, uno in un altro, allora l'Abate disse: Non voglio cose simi­li e ripresa la casa la diede ad altri religiosi.
Amorem fraternitatis habeatis ad invicem -
Farsi i piccoli servizi - Il canonico Nasi, con tanto di bavetto aiutò una povera donna a spingere un carretto per la strada. Non aspettare che ci preghi­no, offrirsi. Raccogliere i pezzi di carta. Tocca all'incaricato! Macché, tocca a tutti. "Alla Consolata credo che di questa carta ne porto più via io che tutti i domestici insieme". (Testuali parole).
Volevo stassera darvi il coronino - Don Cafasso se li faceva fare e li dava alle persone divote. Non diciamo che i nostri sacrifizi li conta l'angelo custo­de, perché più delle volte è una scusa, e non si fanno - non ci insuperbiremo per 50 sacrifizi piccolissimi - bisogna farvi l'abito. Conosco un giovane che lo fa anche due volte, e va a cercarli i sacrifizi - si tenga questa pratica - il mio senza rimproc a le tco bele sì.
giuseppeallamano.consolata.org