VESTIZIONE CHIERICALE

1 Ottobre 1913
Quad. IX, 3-4
1 Ottobre 1913
Vestizione di Barbero, Balzoli, Capello, Garello,
Manfredi, Merlo Pich, Occelli e Ricchetta
È la terza volta che in questa Cappella si compie la funzione della Vestizione Chiericale. La prima or sono due anni di un solo alunno del nostro Collegio; nell'anno passato di quattro, ed in quest'anno di otto.- Si vede che il Signore benedice questo piccolo Seminario di mis­sionarii, che vuol bene al nostro Istituto, ed alle nostre Missioni. - È au­mentato il bisogno di missionari e Dio si prepara nuovi alunni. Non ab­biamo ancora sufficienti Confratelli nel Vicariato del Kenia, e di là ven­gono frequenti domande di operai per ajuto a coltivare e raccogliere la messe d'anime che già biondeggia in quel Campo Apostolico; ed ecco che il Santo Padre Pio X, che tanto ci ama, ci affidò in quest'anno una nuova Missione molto più estesa della prima; come di tutta l'Italia, il Kaffa.
Come provvedere alla conversione di tanti milioni di anime? Il Si­gnore da noi pregato, ci pensa, ed ecco che aumenta il numero dei gio­vanotti, dove si formeranno chierici e coadiutori per soddisfare ai voleri del Papa.
Ma non basta il numero, è più necessario lo spirito: cioè la voca­zione e la corrispondenza alla medesima.
Voi, o novelli leviti, durante i quattro anni del ginnasio già avete dato prova di quella e di questa, e di qualche profitto nelle virtù. Entra­ti nel Chiericato avrete sette anni per ben formarvi e prepararvi al Sa­cerdozio; tempo che sembra lungo, ma passerà celermente; e felici voi se non ne perderete minima parte. Incominciate subito fin da quest'og­gi-
E perché or ora siete stati spogliati degli abiti secolareschi, e rivestiti di quella veste nera che vi ricopre tutta la persona? È desso simbolo di distacco e disprezzo del mondo, e di umiltà. Gesù vi dice: vos de mundo non estis - non siete più del mondo; di questo mondo cattivo che Gesù tante volte scomunicò, e neppure di quel mondo che senza es­sere tanto perverso, troppo cerca la roba, gli onori e le proprie soddi­sfazioni. Voi d'ora in poi dovete rivestirvi dello spirito di umiltà. Dice S. Gerolamo: cum habitu humilitatis, affectum promittimus humilitatis: vestiti dell'abito della umiltà promettiamo di avere amore alla s. vir­tù della umiltà. E col distacco dal mondo e coll'umiltà dovete formarvi a tutte le virtù per riuscire degni sacerdoti e missionarii. - Felici voi se porrete tutto l'impegno a corrispondere alla grazia che oggi avete rice­vuta.
E fortunati voi genitori e parenti di questi novelli chierici; Il Signo­re che pure ha tutto il diritto di avere suoi questi cari giovani, non man­cherà di compensare il sacrificio che voi oggi Gli fate; Egli vi benedirà nello spirituale ed anche nelle cose temporali; ma è solo in Paradiso che comprenderete il merito che vi avrete fatto, dando i vostri figli al Signo­re...
giuseppeallamano.consolata.org