AUGURI NATALIZI — NORME PER LA CORRISPONDENZA EPISTOLARE

21 dicembre 1913
P.P. Albertone, quad. V, 177-178
21 Dicembre 1913
Dunque, vedete, per gli auguri è meglio che c'intendiamo. Non bisogna che andiamo ai due eccessi; di non scrivere a nessuno, e di non scrivere trop­po.
La mia idea sarebbe questa: Una alla famiglia e per mezzo della famiglia, al Parroco, Zio, ecc. Nessun Parroco solo per questa ragione gli si deve scrive­re. Lo si mette negli imbrogli. Capisco che la mia condizione è diversa dalla vostra, ma io non mando auguri a nessuno; al Dottore sì, per ragione di qui. A qualcuno si può una cartolina. Fa ridere certi Chiericotti che hanno il biglietto di visita.
Non andiamo agli eccessi; non si manchi; ma solo così per mezze ricono­scenze, perché il Parroco m'ha aiutato un po', non fa bisogno. - Vedete, co­minciando da me, si guarda il motivo: alcuni mi scrivono per la posizione, al­tri perché sperano qualche cosa, pochi che scrivano puramente per quell'affet­to!...
giuseppeallamano.consolata.org