CARNEVALE

1 febbraio 1914
P.P. Albertone, quad. V, 210- 212
1 Febbraio 1914
Bravi, fate il Ritiro mensile, è il primo dell'anno nuovo. Una dodicesima parte dell'anno è già scomparsa: guardiamo se l'abbiamo passato proprio be­ne, se tutto fu passato bene: Deo gratias! Ma certamente qualche cosetta... Siamo così miserabili... domandare perdono delle incorrispondenze poi ripi­gliare: «Ecce dixi, nunc coepi».
Non sono i difetti che c'impediscono di farci santi, ma lo stare lì nei difet­ti; «septies cadit justus», ma «resurgit».
Poi un motivo particolare, perché siamo in tempo di carnevale, brutta pa­rola e bisogna consolare Gesù.
Ieri sera Sua Eminenza ha predicato l'ora di guardia alla Consolata, e di­ceva: Mi consola vedervi qui, siete pochi in paragone di tanti cattivi, e, princi­palmente, facciamola per queste due grazie (C'è la legge, sapete, vogliono metterlo, sull'obbligatorietà del Matrimonio civile prima del religioso, e que­sto è un insulto alla Chiesa; anche noi diciamo che bisogna fare il Matrimonio civile, ma prima nella Chiesa. Sapete, c'è proprio un insulto ai diritti di Dio e della Chiesa).
Il Cardinale invitava a pregare tanto ed a fare l'ora di Adorazione per im­pedire questo sfregio.
2° Per un certo ballo; fa piacere che neppure i selvaggi di Africa farebbe­ro una cosa simile. Tanto che Casa Reale l'ha proibito in Casa.
Io non so come sia, ne dovete saperlo, ma una cosa incredibile. Il Cardi­nale ha detto che si pregasse per impedire queste sconcezze, e poi in generale su tutto. E noi pure riparazione in generale ed in particolare secondo questi due motivi; ci uniamo alla volontà del nostro Pastore.
Spirito di preghiera, giaculatorie, Gesù mio misericordia! Offrire il San­gue di Gesù Cristo all'Eterno Divin Padre pei peccatori. Qualche atto di più di mortificazione spirituale e anche corporale... Alle volte abbiamo paura di un po' di mortificazione. Ai tempi di S. Pier Damiani non erano più fatte e Lui le ha propagate di nuovo le penitenze corporali, e si fanno ancora al presente.
Almeno facciamo mortificazioncelle: di occhi, di parole. Quello che dice­va S. Luigi quando gli dicevano che si contentasse dello spirituale: Unum facere et aliud non omittere. È come quello del culto interno ed esterno, l'esterno è anche necessario.
Facciamo così. In tante perversità vi sia qualche oasi di bravi giovani e Suore nei Monasteri per consolarlo e così il Signore chiuderà un poco gli occhi su di quei poverelli e li aprirà un po' su di noi.
giuseppeallamano.consolata.org