SILENZIO — VACANZE ESTIVE

5 luglio (o 5 agosto) 1914
Quad. IX, 26- 27
Sul silenzio
Leggendosi durante gli Esercizi a S. Ignazio la Vita di S. Vincenzo de' Paoli mi fecero molta impressione le seguenti parole del Santo: la nostra regola... delle regole (Bougau p. 178).
Vedete l'importanza secondo il Santo del silenzio. Ma desso deve essere vero silenzio, cioè anche interno, altrimenti sarebbe una masche­ra, e non avrebbe seco il raccoglimento come frutto. È pure silenzio il non parlar troppo durante le ricreazioni, e stare attenti a solo fare di­scorsi pii ed utili..., e non parlar troppo forte...
Prima di mandarli a S. Ignazio
Tanti divoti vanno in pellegrinaggio a Lourdes; voi andrete doma­ni a S. Ignazio. Quello è pure un Santuario insigne dove accaddero grandi miracoli; e tuttora S. Ignazio opera prodigii, come leggerete nel­la storia. Proponete di andarvi coi sentimenti di veri pellegrini, come li facevano i Santi e tante anime buone. Mentre il vostro pensiero si porta colassù, ajutatevi durante il viaggio di pii pensieri per prepararvi a ve­nerare il nostro Santo Protettore dell'anno. Passando pei singoli paesi salutate Gesù Sacramentato che vi abita, forse in più posti, e dite un re­quiem ai defunti dei rispettivi Cimiteri. Così non dissipati arriverete al Santuario. Quivi salutate Gesù che già vi aspetta, e vi abita solo per voi. Poi ponetevi sotto la protezione della SS. Vergine: Refugium peccatorum e di S. Ignazio. La lunga permanenza vostra colà sia come a Lour­des, approfittandovene per riempirvi di grazie colla vostra condotta di fede e di obbedienza. Siate come tante farfalle intorno a Gesù lucerna lucens et ardens..
Fortunati voi, se al discendere da quel monte potrete in coscienza sentire di non solo non aver perduto di spirito, ma col rinnovamento delle forze fisiche avere fatto qualche passo nelle virtù del missionario!
P.P. Albertone, quad. V, 270-274
5 Luglio 1914 (Coi giovani)
Siete in partenza... È giusto dopo tutto l'anno... una campagna che fa in­vidiare da qualche Signore... Ma tuttavia non si va per perdere il tempo, biso­gna accudire, fare quel poco che si deve fare! acquistare nuove cognizioni... buone letture... imparare a scrivere bene... dare importanza a tutte le letture che si fanno in Refettorio... si mangia a colazione e a pranzo, così è dell'istru­zione... i superiori ci danno il resto secondo la nostra capacità. Usare le parole proprie... i benedetti sinonimi...
C'era una volta un predicatore che diceva sovente un francesismo, gli in­vece di le e stona... così il componimento farlo bene, insomma i superiori fan­no tutto quello che possono, e voi bisogna che corrispondiate.
Andrete ai piedi di S. Ignazio, vi deporrete la vostra buona volontà, e i vostri propositi, che devono essere questi: 1° Non voglio far nessun peccato, quindi ubbidiente, pregar bene, non ripugnanze, non malignità tra di voi, e se capita, non andare a dormire senza riconciliarsi, non dire: «se lo merita, tocca a lui a domandar scusa», no, tocca al più buono, dunque: non voglio fare nes­sun peccato: siete ragazzi, ve ne scapperà; ma a posta no.
2° Voglio pensare che sono qui in una casa religiosa, nostro Signore è in mezzo di voi, e voi siete come tante api che gli girate attorno, sia che cammi­niate pei corridoi, sia pel monte, gli siete sempre attorno come tante api: «In medio vestrum» — «Dominare Domine in medio nostri».
Lungo l'anno non c'è mai il SS. Sacramento, ora c'è solo per voi... Un pensiero, un'aspirazione, una comunione spirituale, e anche dirselo l'un coll'altro: «là c'è Gesù, facciamo una comunione! »— «Venite o Gesù...». Non solo non fare il male ma anche fare il bene... Dunque stare alla presenza di N. Signore, facendo dei sospiri di santi: S. Luigi che era obbligato a dire al Signo­re: Recede a me ... perché il Signore lo teneva e lui non aveva il permesso di fermarsi...
Il Signore vi tirerà, ma bisogna che vi lasciate tirare. Non è mica per quei di Tusu (Tusu, staz. di Missione in Africa; qui voleva dir Turtu, nome pie­montese della borgata di Tortore presso S. Ignazio). Il Signore in questo tem­po a S. Ignazio è per noi, Tortore ha la sua parrocchia... Gesù è là per noi, so­lo per noi... così sarete contenti alla fine della campagna. Gesù è semper vivens... anche quando voi dormite... dunque stare bene e volentieri in chiesa, fare come le mosche che girano sempre attorno, come le farfalle lasciatevi bruciare...
Partirete domani mattina: fate una comunione spirituale ad ogni paese, ed un requiem per tutti i morti. A Lanzo sapete in quanti luoghi c'è il SS.? Nella parrocchia, dai Salesiani, Suore Giuseppine, in quattro o cinque luoghi, N. Signore va a cercarsi dove si trova... vita di fede, miei cari giovani... un al­tro anno la 5a, la 4a ecc. il tempo fugge... Ma voglio leggervi (un pezzo di Re­gole dei frati di S . Vincenzo de' Paoli sul silenzio). Molti nostri difetti vengo­no perché siamo sempre sbadati. Dunque silenzio, silenzio, vi sono due porte per la lingua, perché non si muova troppo, ... per saper parlare bene bisogna saper a far silenzio, silenzio quando si deve far silenzio, e anche quando si par­la, perché il silenzio consiste in due cose: 1° non parlare quando è proibito. 2° Parlare moderatamente e bene, quasi sermones Dei. Le mettereste tutte in bocca a Gesù le vostre parole? Quella parola maligna e... mormorazioni... ecc. dunque discorsi pii.
2° discorsi caritatevoli; 3° prudenti: non dire tutto quello che ci viene in bocca: e neppure prendere ogni parola e metterla sulla bilancia... quasi sermo­nes Dei.
Il silenzio per una comunità è tutto; avete osservato? S. Vincenzo de' Paoli dice: «Un'ora di conversazione», e non un'ora di ricreazione... e voi, non clamorose come uno di quei di Tusu (vuol dire: Turtu o Tortore, allude alla festa di S. Ignazio). Desidero che lo apprezziate. Questo anno qualcuno ha avuto dei voti un po' scadenti a causa del parlare (diceva ai Giov.).
Pigliate esempio dai secolari che venivano là agli esercizi; non una parola. Qualcuno, si sa, ma, altrimenti parevano tanti novizi. In silentio et quiete proficit anima devota. Dimodoché quando andrò a visitarvi, sia tutto in punto e virgola, quasi in casa nostra, e lassù siamo in casa imprestata, rispetto dunque alla roba. A che ora partono? Vi sveglierete! altrimenti... vi mandiamo alle ot­to. Buona campagna. Il Signore vi benedica.
giuseppeallamano.consolata.org