PARTENZA PER IL SERVIZIO MILITARE

28 maggio 1915
Quad. X, 28-29
(20 (?) Maggio)
Per la partenza di 16 (2 Sac., 2 Diac., 12 Ch.) per la milizia
Non avete bisogno che io vi dica il perché di questa dolorosa fun­zione! ... Eravamo tranquilli e contenti perché esenti i nostri missionari dal servizio militare; gli stessi coadiutori per speciale protezione della nostra cara Madre, la Consolata finora, eccetto il buon Savino, ne fu­rono liberi. Ma ecco la guerra da tempo temuta; ed in tale frangente so­spesa la nostra esenzione; e per la prima volta dobbiamo assistere alla partenza di tanti nostri cari fratelli. Il cuore sanguina pel dolore; ma si deve piegare il capo al dovere, e prendere anche questa prova dalle ma­ni di Dio che permette tante presenti miserie in Europa ed in Italia.
Andate quindi, o miei cari figli, lungi dalla cara nostra casa, anda­tevi col corpo, ma lasciate qui il vostro cuore; qui in questa Cappella, ai piedi di Gesù, di Maria SS. e dei nostri Santi Protettori. Qui pure depo­nete i vostri fervidi voti di conservarvi veri religiosi e degni missionarii. Al vostro ritorno dall'esiguo, felici voi se rientrando in questa santa Casa, in questa Cappella, già testimone di tante vostre virtù e grazie ri­cevute potrete colla testa alta ripresentarvi integri nello spirito della vo­cazione ben conservata. Io son certo per voi tutti che non accadrà ciò che teme la S. Chiesa per certi religiosi, che dum militiae vacant, facile vitiis maculari possunt, quibus infecti, vel neglectis quae emiserant vo­tis, ad saecularia remigrabunt, vel quod longe pejus est, religiosam repetent domum, cum periculo alios contaminandi (Decr. de Religiosis, 1. Genn. 1911). Perché tanta ruina non accada ad alcuno di voi ed al nostro Istituto fate qui serii propositi di fedeltà alle norme che in comu­ne ed in privato a ciascuno vi diedi, che sono pur quelle suggeritevi dalla Chiesa. Ricordate i due punti del detto Decreto 3 e 4, ed osservateli con costanza. Vi raccomando specialmente l'unione con Dio, anche in mezzo ai trambusti e disturbi dei quartieri. Adempirete quanto più po­tete a tutte le nostre pratiche di pietà; specialmente potrete confessarvi sovente e fare visite a Gesù Sacramentato. Così facendo sarete anche di esempio a tanti poveri soldati, e già fin d'ora eserciterete il Ministero del missionario. Partite adunque per necessità, e noi che qui restiamo vi accompagneremo col nostro pensiero ed affetto; mentre ogni giorno fa­remo speciali preghiere per voi e pel presto vostro ritorno: Benedictio Dei...
P.P Albertone, quad. VI, 138-139
(Alla benedizione del SS. Sacramento per la funzione di
partenza dei chiamati sotto le armi, il 28 Maggio 1915)
Perché questa funzione questa sera? Voi tutti già lo sapete, per i nostri partenti. Eravamo già contenti che nessuno dei nostri Sacerdoti, e chierici fi­nora è stato chiamato a fare il soldato... di non dover andare,... ma quel per­messo si restringeva al tempo di pace, ed ora siamo in tempo di guerra... Vede­te quante famiglie sono prive del padre, del fratello, dello sposo,... e anche noi siamo costretti a fare il sacrificio. Ma speriamo per poco tempo e neppure non vi saran vittime, speriamo di no; anzitutto inclino a credere che per inter­cessione della Consolata sarà breve. Facciamo il sacrificio, e loro sono dispo­sti a farlo. Ma tuttavia dovete lasciare qui i vostri proponimenti, dove ne avete già fatti tanti, dovete lasciare qui il cuore, lasciare la vocazione per riprenderla poi dopo. Tenete a mente i suggerimenti ricevuti ciascuno in privato, e tutti in corpo. Tenete alta la bandiera dei religiosi, apostoli e missionari, per non im­brattarvi delle miserie del mondo, del fango e neppure della polvere. «Sursum corda»! Sempre la mente a Nostro Signore a Maria SS. al vostro angelo custo­de, che in omnibus viis tuis vi custodiscono. Spirito di fede soprattutto. Per le pratiche di comunità farete tutto quello che vi sarà possibile, col cuore però tutto. Soprattutto pensiero di fede. I sacrifizi che sarebbero, direi umani, san­tificateli facendo tutto per amor di Dio... fate già un po' di apostolo; fatelo, come missionari anticipati; e sono certo che ritornerete più forti, più robusti, e più costanti nella vocazione di quello che siate partiti. I pericoli, senza le de­bite precauzioni, possono fare del gran male; ma usando le debite cautele pre­scritte dalla Chiesa, e dai superiori rinfrancano ancora: e sarete dopo più forti religiosi, più forti missionari; e così, rientrando in questa cappella potrete rin­graziare nostro Signore e la Madonna, e spero che potrete dire: Sono passato immacolato, anzi santificato ancora.
Questo è quello che desidero, ed è anche il mio augurio.
E noi che resteremo che cosa faremo? Noi tutti i giorni diremo il Veni Creator, e pregheremo la Madonna per loro ogni giorno, finché uno rimanga fuori.
Come Mosè sul monte: egli pregando, essi vincevano e così voi vincerete non dico la battaglia, perché spero che non andrete nemmeno, ma vincerete contro le miserie del mondo.
Questo è quello che faremo; e imploreremo tutti gli aiuti di cui avete biso­gno in questo tempo terribile di battaglia.
giuseppeallamano.consolata.org