SS. ANGELI CUSTODI

26 settembre 1915
Quad. X, 39-40
(26 Sett. 1915)
Sui SS. Angeli Custodi
 
Quante care Feste ricorreranno nei prossimi giorni: del SS. Rosa­rio, di S. Francesco d'Assisi, di S. Michele e dei SS. Angeli Custodi. Di questi intendo trattenervi in questa sera per sempre più eccitare in voi sì santa devozione. Abbiamo tanto bisogno di vivere alla presenza di Dio;
ebbene questa devozione è un mezzo efficace per questo fine.
Premetto ciò che i Teologi spiegano sui SS. Angeli Custodi.
1. È verità di fede l'esistenza degli Angeli Custodi, cioè che sono da Dio deputati Angeli alla cura degli uomini (V. Disp. Peyretti e Schouppe). E si prova 1) dalle S. Scritture con detti (Angelis suis Deus;
-Omnes sunt administratorii spiritus...; Angeli eorum) e fatti (Lot, Tobia, Daniele fra i leoni, i tre fanciulli nella fornace, S. Pietro in carcere ecc.) - 2) Dai SS. Padri: S. Gerolamo: magna dignitas anim. ut unaquaque ecc. 3) Dalla Festa stabilita dalla Chiesa in loro onore.
2. È sentenza certa cattolica che singulis hominibus, saltem fidelibus sit peculiaris Angelus deputatus ad custodiam (Angeli eorum, non Angelus. - Giacobbe: Angelus qui eruit me... Angelus ejus Petri, e l'Orazione Angele Dei, e S. Gerolamo).
3. È comune sentenza dei teologi più recenti che anche agli infedeli sia dato un Angelo speciale. 1) I Padri non distinguono. S. Gerol., S. Bernardo e S. Anselmo (Peyretti); 2) Dalla provvidenza e bontà di Dio, che ha cura di tutti e vuoi omnes homines salvos fieri; ed è questo uno dei mezzi ordinarii di dirigere gli uomini alla salute eterna. 3) dal pensa­re degli stessi pagani, sui Dei penati, genii tutelari...
4. È sentenza molto probabile dei teologi che anche ai singoli Re­gni, provincie, Città, Diocesi, Chiese; come pure alle istituzioni, Co­munità, pie associazioni ecc. sia dato a custode un Angelo. Nell'Esodo Angelus praecedebat castra Israel; e presso Daniele: l'Angelo princeps Regni Persarum, Graecorum, Judaeorum (V. Silvio presso Peyretti).
Note: 1. Dicono i teologi che i singoli Angeli Custodi degli uomini sono assunti dall'infimo Ordine; mentre quelli dei Regni ecc. sono degli Ordini degli Arcangeli, Troni ecc. Per noi credo due, un Serafino ed un Cherubino, avendo noi bisogno di grande amor di Dio e di molta scien­za, di cui sono tali primi Angeli dispensieri.
2. La custodia secondo i Teologi incomincia colla nascita, prima essendo in cura dell'Angelo della madre; e dura sino alla morte per quei che vanno subito in Paradiso, e pei dannati; probabilmente continua per le anime in Purgatorio (Peyretti).
3. Gli Angeli non abbandonano totalmente i peccatori (non dimittet cum peccaverit), ma solo parzialmente ut puniantur et corrigantur. Quali sono verso di noi i beni degli Angeli Custodi? (Ivi).
R. 1) Offrono a Dio le nostre preghiere, e buone opere.
2) Eccitano l'intelletto e la volontà al bene ecc. 3) Liberano dai pe­ricoli materiali, e più spirituali (V. Schouppe).
E quali i nostri doveri? S. Bernardo: Reverentiam pro praesentia — devotionem pro benevolentia — fiduciam pro custodia.
Di S. Michele Arcangelo, il senso comune dei fedeli lo tiene per Custode della Chiesa Cattolica, come prima era della Sinagoga. Noi raccomandiamo al medesimo il Kaffa perché faccia per noi ciò che fece con Lucifero et angelis ejus, ut detrudat in infernum quei demonii che ostacolano l'entrata dei nostri colà, donde sentono doverne partire do­po il possesso da tanti secoli. In riconoscenza lo costituiremo speciale Patrono dopo la SS. Consolata della Prefettura, e prometto di dedicar­gli una Stazione.
P.P. Albertone, quad. VII, 13-15
26 Settembre 1915
... Già, dicevo appunto delle notizie che abbiamo di quei di Verona? Leg­go solo quello dei nuovi partiti, che ora sono a Verona (Ch. Borello M. e Ch. Borello G.).
Ch. B. Sciolla è stato un po' ammalato pel lavoro; lavora un po' troppo, ma adesso si alza già; ora sta già bene; insomma là. Deo gratias!
Non ci passi giorno, una settimana che non ci spinga a far le cose sempre meglio; uno dei modi per tenerci alla presenza di Dio è di pensare sovente all'Angelo custode; che è nostro pedagogo deputato alla nostra custodia. In questi giorni che precedono la festa bisogna che cerchiamo di rinforzare la no­stra devozione verso gli angeli. Sapete che è di fede che ci sono gli angeli custodi; ed è poi verità certa... ma bisogna essere precisi: le parole certe: De fide è che vi sono gli angeli custodi, e la loro custodia si può definire: cura quam habent angeli de hominibus. Di più è dottrina cattolica che ciascun uomo ha un angelo custode se fedele; è dottrina certa se sono infedeli; insomma è anche così, ma in un grado minore di certezza. E poi probabile che anche ciascuna nazione, chiesa, comunità, ciascun ente morale abbia un angelo custode spe­ciale; questo è sentenza probabile, comunemente tenuta tra i teologi; ma di fe­de è solo la prima; è certa la seconda che anche gli infedeli; i cattivi e tutti l'ab­biano è sentenza certa; molto probabile è che l'abbiano i singoli enti.
E prima di tutto, che ci siano gli angeli custodi lo dice la S. Scrittura. An-gelis suis Deus mandavit de te ut custodiant te in omnibus viis suis e questo è chiaro. Così S.Paolo dice: Omnes sunt adiutorii spiritus; in ministerium missi eorum qui ereditatem capient salutis. E nostro Signore nel vangelo dice: Ange­li eorum semper vident faciem Patris mei qui in coelis est. Sono sempre davan­ti a N. Signore; sempre alla presenza di nostro Signore e mentre fanno a noi le parti di custodi. Così si legge degli angeli nella storia di Lot, in quella di Tobia; dell'Arcangelo Raffaele è piena la storia di Tobia, così Daniele, i tre fan­ciulli nella fornace di Babilonia. Così si legge di S. Pietro che fu liberato dall'angelo nella prigione. Dunque è questa una verità di fede provata sia con detti che con fatti.
E S. Girolamo dice: O quam magna dignitas animae humanae, ut una-quaequae eorum habeat ab ortu nativitatis angelum... e così è la tradizione di tutti i Padri e della Chiesa che ne fa la festa e ne suggerisce il pensiero. E vedrete poi quando studierete teologia.
Ma veniamo a noi, ciascun ha l'angelo custode perché il Signore dice: An­geli eorum ecc.. E così di S. Pietro quella serva diceva: sarà il suo Angelo, dunque tutti l'abbiamo e che anche gli infedeli l'abbiano è certo, è meno certo ma è anche certo. I Padri non distinguono e S. Gerolamo dice: Grande dignità ecc. e non distingue. In secondo luogo la Provvidenza di Dio siccome vuole tutti salvi, vuole del bene anche a loro; e da anche a loro questo aiuto; e anche i pagani avevano questa idea; avevano l'idea dei penati o tutelari, o demoni; presso i romani si trovava spesso questa tradizione, tutti i momenti si trova; e sia che l'avessero per naturale inclinazione, o per tradizione; c'è lì dentro qualche principio di angeli custodi e di spiriti tutelari. Bene teniamo così; cer­to che essi ci aiuteranno a convertirli. Quando incontrerete uno che non capi­sce, vi raccomanderete a Dio, alla Madonna e poi all'Angelo custode; e c'era uno che faceva scuola e diceva: quando vedo gli alunni distratti, mi raccoman­do all'angelo custode ed ecco che quel galantuomo là si mette a posto. Si per­ché l'angelo custode lo scuote. Bisogna servirsi del suo aiuto. Una madre mi diceva: quando mio figlio veul pi nen sente niente, mi raccomando al suo an­gelo custode, e ottiene.
Questo in quanto agli angeli custodi di tutti e anche degli infedeli e riguar­do a quelli delle nazioni e delle comunità; allora i loro angeli custodi sono pre­si fra i primi ordini; principati, potestà; e noi? noi uno dei primi, perché non ha mica da custodire una casa qualunque, ma ha da custodire una casa di missionari, di santi missionari, di sacerdoti, di religiosi e di coadiutori. Perciò ne abbiamo due: un cherubino ed un serafino: io non mi contento di uno. Uno per l'amor di Dio e la santità, che è il serafino e uno per la scienza che il cheru­bino, lui che ha il deposito; qui son necessari tutti e due. Cosi anche noi al Convitto ne abbiamo uno per la Consolata e uno pel Convitto. S. Francesco di Sales prima di andare nel Chiablese si è raccomandato all'angelo di quelle re­gioni e così faceva anche di tanto in tanto specialmente quando predicava. E così quando predicava diceva un'Ave Maria forte e poi diceva un Angele Dei piano sia pel Chiablese e sia per i singoli individui che l'ascoltavano affinchè facessero profitto.
E che cosa dobbiamo fare noi per l'angelo custode? Reverentia pro praesentia; il nostro Angelo custode è alla destra eccetto per i sacerdoti che è alla sinistra. Sapete il fatto di S. Francesco di Sales e di quel sacerdote; ma noi non è necessario vederlo ci basta saperlo. Il Sacerdote è superiore certo agli angeli; per dignità e per questa dignità che l'angelo rispetta in noi si mette alla sini­stra. E S. Bernardo dice: faresti davanti a un signore quello che fai davanti all'Angelo custode? C'è l'Angelo custode che vede tutto.
Devotio pro benevolentia: di farci tanto del bene e per tutto. Fiducia pro custodia; invocarlo nei bisogni; ascoltarlo nelle sue ispirazioni;
avere fiducia insomma; è sempre pronto per poterci aiutare. Ecco tre cose che dobbiamo avere verso l'angelo custode. Invoca custodem tuum; ductorem tuum; adiutorem tuum; ah! che belle lezioni si leggono nella festa degli angeli custodi; e lo scopo? È che radichiamo in noi la fede in questa verità; poi dob­biamo anche pensare che questo è giudizio comune di tutti che se ne abbia an­che uno particolare più sublime per la comunità; e noi dobbiamo pensare che alla nostra ce ne sono due; un cherubino ed un serafino. E poi quando si dice l'angele Dei non dirlo da sventati, ma dirlo di frequente lungo il dì; ricorrere a loro; e la loro presenza ci aiuterà a tenerci alla presenza di Dio. Certa gente di­ce: sto delle mezze giornate che non penso al Signore; ebbene, raccomandati all'angelo custode! chi si scuote avrà poi anche un pegno per farlo più facil­mente nei pericoli e nelle tentazioni! perché non ricorrere a lui che cerca sem­pre direttamente ed indirettamente di aiutarci; ci vuole fede viva! Certa gente non pensa mai all'angelo custode; è vero che non perde mai la vista di Dio, ma tuttavia non dobbiamo noi essergli ingrati, è tanto bene dire ogni tanto un An­gele Dei per quelli più abbandonati; si interessano anche loro nella nostra sa­lute; così raccomandiamoci a S. Michele Arcangelo: Sancte Michael archangele, defende nos in proelio centra nequitias et insidias diaboli esto praesidium! Egli è il protettore di tutta la chiesa; era già il protettore di tutta la chiesa giu­daica, e adesso è il protettore della Chiesa Cattolica; la difende da tante insidie e la sostiene; vedete questa festa ho intenzione che una delle prime stazioni del Kaffa sia dedicata a S. Michele Arcangelo; è lui che ha cacciato nell'inferno il diavolo, perciò mi par che quei popoli che sono ancora in possesso del diavo­lo; sono ancora pagani; e il diavolo è in permanenza da secoli; e non vuole che andiamo a predicare la fede in quei luoghi, ed è certo che strepita per non la­sciarci andare; e delle prove ne hanno già avute; speriamo che adesso si siano messi a posto; ma sono stati un mese senza celebrare la s. Messa; unica cosa era la corona ed il breviario; e così promettiamo che faremo una bella stazione dedicata a S. Michele; sebbene sia sempre la Madonna che debba essere a ca­po; tuttavia abbiamo fatta un'eccezione; come nel Kenya le missioni del S. Cuore; di S. Giuseppe e così come nel Kenya c'è S. Giuseppe all'entrata delle missioni, così nel Kaffa metteremo S. Michele; affinchè scacci il diavolo nell'inferno; in infernum detrude, e che noi possiamo così pigliare possesso ho scritto al P. Dalcanton; capirete che non si dice nulla che riguardi le missioni; quello che ho detto chiaro si è che la Duchessa d'Aosta si era interessata dell'affare; e che aveva fatto scrivere dal ministro degli esteri; se c'è anche chi è a capo del governo che aiuta... quei là capiscono solo quello; ma S. Michele in modo speciale ci aiuterà, e si farà onore, e noi gli promettiamo una stazio­ne; coad. Aquilino è già tornato indietro a portar le notizie; ma finora sono là come mercanti; ma bisogna pregare, ma proprio come missionari; abbiamo anche domandato una raccomandazione alla Regina Madre, ma non ha rispo­sto; invece abbiamo pregato la Duchessa d'Aosta ed ha risposto subito; è tan­to buona; è gente che capisce; ha fatto chiamare il ministro degli esteri, ed ha fatto avere una lettera originale ed ha risposto che si faceva di tutto; e così si spera di poter fare che entrino là non solo come mercanti ma veramente come missionari; la Duchessa è una santa Donna, che capisce; quando si usano que­sti mezzi umani... ma tuttavia sono molto più i mezzi divini; e mi pare sia s. Michele che ci debba aiutare. Lo terremo poi lui al principio delle Missioni del Kaffa; ma bisogna che cominciamo ad onorare questo angelo fin da qui per­ché dovrete poi lavorare sotto di lui, e così lui vi aiuterà poi là ad andare con­tro il demonio; io vi conto tutto quello che consola ed anche le spine; una bella lettera che mi ha scritto di là (dal Kaffa) e... si, ibant gaudentes, una lettera piena di spirito... quoniam digni habiti sunt pro nomine Jesu contumeliam pa­ti... sono là in una specie di ... e cosa mai, quei là per lasciarli andare avanti vogliono denari... c'è un armeno là che aiuta ... e anche loro sono stati massa­crati: 450.000 armeni i curdi hanno uccisi; e una metà sono stati dispersi; so­no sempre stati perseguitati; e molti di loro sono cattolici... insomma sono mi­serie, bisogna pregare e farsi santi, qui va male, e là va male.
giuseppeallamano.consolata.org