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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
6 agosto 1916
Quad. XII, 3-4
La tiepidezza
(6 Agosto 1916)
Altro regalo che vi recai dagli Esercizi di S.
Ignazio sono alcuni pensieri d'una predica sulla
tiepidezza. Quest'argomento venne trattato nell'anno passato ai Sacerdoti, ed in quest'anno ai laici. È per noi della massima importanza.
Vediamo in che consista la tiepidezza e quali i segni per conoscerla in noi; la sua malizia e dopo i
rimedii.
1. È difficile dare
la definizione della tiepidezza, come del fervore. Tiepido, dice il Martini
(Comm. Apoc. cap. 3) è colui che ondeggia tra la virtù ed il vizio, vorrebbe vivere santamente, e fuggir i
peccati, ma non si risolve a combattere generosamente, e teme la fatica della virtù. Segni o sintomi della
tiepidezza sono: 1) fare abitualmente peccati veniali deliberati; — 2) fare le nostre preghiere d'obbligo come
per mestiere e necessità, quindi trovare le scuse e le sentenze più larghe di morale per
ometterle; — 3) trovare esagerazione nella vita dei confratelli ferventi, e sparlarne; — 4) perdere la stima e
l'amore al nostro stato e vocazione, quasi pentiti, quindi cercare
godimenti nel mondo e suoi interessi e nelle conversazioni coi secolari (P. Righini).
2. Lo stato del tiepido è sommamente pericoloso
perché, dice Cas-siano, degli uomini freddi e carnali... ne abbiam frequentemente veduti giungere al fervore dello
spirito; dei tiepidi non ne abbiamo veduti (Martini 1. cit.). Consideriamo questo stato nelle parole dell'Apocalisse
rivolte all'Angelo della Chiesa diLaodicea (Cap. III, v. 15-16). Il Faber trova rappresentato il tiepido nell'ammalato
d'etisia (P. Giaccardi).
3. I
rimedi per togliersi da questo stato sono indicati da Dio stesso all'Angelo diLaodicea: Nescis... (v. 17-18): 1) Rientrare sinceramente in noi stessi e domandare al Signore di conoscerci
profondamente. Dicis quod dives es..., et nescis... — 2) Svegliamo in noi ardente amor di Dio
perciò pregare bene, fare ogni giorno la S. Meditazione ecc.: — Suadeo tibi,... ut locuplex fias.
— 3) Guerra continua ai peccati veniali, confessandosi sovente e coll'uso dei sacramentali: et
vestimentis... — 4) Uso degli esami di coscienza ben fatti: collyrio... ut vides. (P. Giace.). Il P.
Righini aggiungeva la divozione al S. Cuore di Gesù secondo la
promessa fatta alla B.M. Margherita Alacoque: I tiepidi s'infervoreranno.
Quad. di anonimo, 8-9
X. 6 Agosto 16 - 6,30-7 — Sotto i portici Presenti Chierici e Studenti
— Sommario
Delle vacanze a Sant'Ignazio — Come recandoci a Sant'Ignazio, dobbiamo salutare Gesù in
ogni Chiesa che incontreremo — Della tiepidezza (suo 2° ricordo portateci
da Sant'Ignazio) — Quattro sintomi della tiepidezza: 1° Commettere abitualmente peccati veniali deliberati
— 2° Recitare le orazioni per mestiere o necessità — 3° Trovare esagerazioni nei compagni
ferventi — 4° Perdere la stima e l'affetto per la propria vocazione, e
quasi pentirsi di averla ricevuta — Dei tre mezzi per rimediare alla tiepidezza (dati dallo Spirito
Santo al Vescovo di Laodicea nell'Apocalisse): 1° Comperare dal Signore l'oro
provato dell'amore, per diventare ricchi — 2° Vestirsi delle bianche vesti (con una buona Confessione) —
3° Ungersi degli occhi col collirio (ossia purità di intenzione che si ottiene mediante la
preghiera e la meditazione).
Gravità della tiepidezza e meglio essere
per i freddi, che per i tiepidi, perché quelli, agitati dal rimorso un giorno o l'altro si scuoteranno,
mentre questi, non avvedendosi del loro stato pericoloso, non si daranno mai cura di emendarsi — Il tiepido
è come il malato di etisia, e come l'etico quanto sta per morire, allora crede di stare bene, così il
tiepido quando sta per cadere nel peccato grave, crede di aver raggiunta la
perfezione — Racconta il fatto di un Padre, ammalato di etisia, che al
giorno precedente la sua morte, disse ad un altro Padre che l'assisteva di
preparare il necessario, che il dì seguente avrebbe fatto un viaggio a Roma.
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Pubblicato: Domenica, 11 Giugno 2006 23:00