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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
24 maggio 1916
Quad. XI, 32
Parole di chiusura degli Esercizi Sp. delle Suore
(24 Maggio 1916)
Siete per terminare i S. E. Sp. e ringraziate il
Signore della grande grazia ricevuta. È sempre stata insigne la grazia degli Esercizi, e sovente fonte di
tante altre. Per essa popoli interi si convertirono. Comunità tipiede s'infervorarono, e tanti si fecero
santi e gran Santi, come S. Francesco Zaverio. — Anche per voi gli
Esercizi furono uno speciale favore di Dio. In questi giorni riceveste grazie esterne ed interne: tante preghiere,
prediche... lumi alla mente, voci al cuore. Esaminando più profondamente l'anima vostra in ordine alla
vocazione trovaste quanto vi manca per corrispondervi; andaste alle radici
delle vostre abituali imperfezioni ed avete visto agli occhi della Fede ciò che vi tiene lontane dalla
santità. Forse basterebbe un colpo generoso per divenire degne
religiose. — Ebbene non lasciate passare inutili queste intime cognizioni che Dio vi diede; ma ponetele in
pratica. Benedirete in eterno la presente ferma risoluzione.
Dice S. Giac.«Estote factores
verbi et non auditores tantum, fal-lentes vosmetipsos». Adunque per prima
cosa dite a voi stesse: voglio ad ogni costo farmi santa, ed in quel modo e con quei mezzi che il buon Dio mi offre.
Ciò posto, venite ai proponimenti, e fatene pochi, due o tre, pratici e contro la passione dominante; date al
Signore ciò ch'Egli più di tutto ora domanda da ciascuna di voi. Sovente noi vogliamo sacrificare a
Dio tante cose, ma ci riserviamo quella cosa sola che Gesù vuole, esige da noi. Su a quell'amor proprio, a
quell'invidia, a quell'accidia: la scure per tagliarla sino alle
piccole radici; costi che vuole. Gesù lo vuole e si deve dare generosamente. Con ciò incomincierete davvero
la vostra santificazione (Borgo: Nov. S. Cuore).
Dio sarà più generoso di voi, e quasi non aspetta che questi vostri atti per farvi
correre nella via della per fedone. Ma perché la presente risoluta volontà non venga meno coll'uscire dagli Esercizi, stimatevi uscendo come vasi pieni di liquore prezioso
da non versarlo, difendetevi dalla dissipazione, che il demonio vi
presenterà come necessaria a sollevarvi dalla stanchezza dei passati giorni. Subito incominciate il
lavoro, l'esecuzione dei proponimenti. E se la dimenticanza o la
mancanza venisse a scoraggiarvi, ripigliateli tosto, e dite il «dixi
nunc coepi» quante volte vi sentite diminuire il fervore. La nostra SS. Consolata ed Ausiliatrice vi ajuti...
Quad. XI, 31, 11
Nel consegnare il Regolamento alle Suore
(anno 1911. a 7 p. 13)
La S. Chiesa esige da ogni Congregazione
religiosa che oltre le Costituzioni, che dopo approvate
definitivamente, resteranno invariabili, si raccolgano le pratiche più minute che spiegano e rendono pratiche le
Costituzioni. Queste possono aumentarsi ed anche cambiarsi secondo le circostanze e quanto suggerirà la maggior
esperienza. Prendetele dalle mani di Dio, ed osservatele. S. Agostino ha una preziosa sentenza: In minimis fidelem esse, maximum est.
(V. Hamon — mercoledì dopo la 4 Dom. di
Pasqua).
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Pubblicato: Domenica, 11 Giugno 2006 23:00