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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
24 settembre
1916
Quad. XII, 11-
12
Per due Ordinati
Sulla Tonsura — Ord. Min. — Sudd.to
(24 Sett. 1916)
Rallegriamoci coi nostri due novelli Suaddiaconi. È
questa una gran grazia per loro, per noi e per l'Istituto. È anzi un
complesso di molte grazie. In poco tempo ricevettero la S. Tonsura, i
quattro Ordini Minori ed il Suddiaconato. Una volta questi Ordini si davano
uno per volta, lasciando in mezzo il tempo di esercitarne i doveri; ed anche vi continuavano in essi talora tutta la vita;
ed abbiamo dei Santi solamente insigniti di uno di tali Ordini, di due ecc. La S. Chiesa coll'unirli al presente per
lo più insieme nulla tolse alla solennità nel conferirli. È il Vescovo che li conferisce, e solo
permette qualche cosa agli Abbati...
Esaminiamo col Ceremoniale e Pontificale Romano i riti ed i loro significati. E prima: La S. Tonsura, colla quale si entra nel ceto Ecclesiastico, e si acquistano i
diritti ed i doveri del Clero, es. il Foro ecclesiastico. Essa si conferisce dal Vescovo col taglio dei capelli e colla
imposizione della cotta. Col primo rito si rinunzia alle vanità del mondo e si prende Dio come propria
eredità: Dominus pars... Nell'antica legge la Tribù di Levi, destinata al Sacerdozio, non
ebbe parte nella divisione della Terra Promessa, ma solamente poche città per abitare, e viveva delle
offerte dei fedeli al Tempio. Siccome le sorti vennero poste in un calice
per estrarre le tribù ognuna la sua parte; quella di Levi non l'estrasse, perché Dio solo era la sua
parte. Così delle persone che colla Tonsura entrano nel Clero. Se i tonsurati riflettessero a questo; ed ogni
volta almeno che fanno la tonsura ripetessero il Dominus pars con vero
spirito (Rossi, M. Sem.).
È
una specie di voto di povertà. — Gli si dà poi la
Cotta: induat...perché solo allora ha il vero diritto di portarla, e
deve portarla convenientemente: in justitia et sanctitate veritatis.
Dopo vengono gli Ordini Minori. Sono quattro (Olea). Ostiariato, Lettorato, Esorcistato ed
Accontato. Questi Ordini probabilmente non sono Sacramenti, ma Sacramenti impropriamente detti, o Sacramentali; i
quali non danno la grazia ex opere operato, ma soltanto ex opere operantis secondo le disposizioni dei suscipienti. Non
godono dell'Istituzione Divina, ma vennero stabiliti dalla S. Chiesa; non esistettero sempre e
dovunque.
L 'Ostiariato è il sacrestano
materiale e spirituale, directe ed indi-recte, che deve adempiere quando sia pure Sacerdote, con attendere a far bene
eseguire ogni cosa nelle Chiese affidate, e fare anch'egli, così da poter dire con verità ogni giorno nella
S. Messa il dilexi decorem domus tuae. L'ordinato si scelga a protettori S. Abondio e S. Teodoro, mansionari e
sacrestani di S. Pietro.
Il Lettorato, deve
prendere amore alla S. Scrittura, e prepararsi col
leggere e cantare bene e fare il catechismo e più tardi a predicare; ed in tutto essere in Chiesa di
esempio, ut fideles videant et glorificent Deum.
Protettori sono S. Eutropia e S. Senesio.
L'Esorcistato dà il potere di cacciare i demonii dagli ossessi, sebbene la S. Chiesa non ne permetta
l'uso se non in casi accertati ed a persone pie e sante, perché non succeda come a quei Apostoli che non
potuerunt ejicere illum. Per esercitare in noi questa facoltà massime per la
castità ci vuole oratio et jejunium. —
Protettori sono S. Agatone e S. Pietro m.
L 'Accolitato
è per servire all'Altare, e deve fare ogni cosa bene da riuscire luce al popolo. Fatto di Pio IX, che curava
da sé le lampade della sua Cappella. — Protettore S. Tarcisio.
Suddiaconato, è Ordine Maggiore sin dal secolo XVI. Tre sono le obbligazioni; il titolo, il S.
Breviario, il voto od obbigazione per legge della Chiesa della perpetua Castità. Fermiamoci solo su tale
obbligazione meditiamo le parole del Vescovo: Filii dilectissimi... (V. Pred. ai Sem. sulla Castità).
(Mons. Rossi — Manuale del Seminarista; Piae lectiones).
P.P. Albertone, quad. VII, 143-147
Conferenza del 24 Settembre 1916
Venite un po' qui voi due (rivolgendosi ai due neo-Suddiaconi ordinati il giorno
avanti: Sudd. Calandri P. e Sudd. Sandrone V.) ... Dobbiamo rallegrarci con loro della grazia che il Signore ha fatto
loro ieri. Rincresce che si deve tardare per qualchedun altro che doveva essere con loro. Pazienza! Un'altra
volta! Sapete, questa è una gran grazia che il Signore fa a loro, ma anche a tutta la Comunità; tutte le
grazie che il Signore fa a un membro, materiali e tanto più spirituali, le fa a tutta la Comunità. Quindi
dobbiamo congratularci prima con loro, Suddiaconi, che hanno ricevuto gli ordini, e poi anche con noi medesimi,
perché noi qui facciamo un corpo solo, e se il braccio sta bene, tutto il corpo sta bene, se la testa, lo
stomaco, stanno bene, sta bene anche tutto il corpo: tutte le grazie che riceve un membro dell'Istituto, le riceve tutto il corpo, tutto il corpo ne partecipa...
Essi adesso non sono più nella condizione comune di tutti, ma appartengono proprio al
vero ceto ecclesiastico... Rallegriamoci dunque con loro, e specialmente per le grazie grandi che hanno ricevuto in
così poco tempo: Tonsura, Ordini Minori, e Suddiaconato che è un Ordine Maggiore.
Ai miei tempi
per tenere a mente queste parole, ci suggerivano di ricordarci della parola Oleas, ci sono tutti qui dentro: O
significa Ostiariato, L Lettorato, poi E Esorcistato, A Accolitato, e infine S Suddiaconato. Questi ordini si dovrebbero ricevere uno ad uno, anche con una certa distanza, cum interstitiis, con un
certo termine di tempo tra l'uno e l'altro in modo che così si passava
tutto il tempo del chiericato. Adesso invece si costuma prenderli cosi tutti in globo. Mons. Rossi diceva che i
chierici prendendo tutta questa roba tutta così insieme non potevano
più goderne e darvi tutta quella importanza che bisogna dare...
Vediamo il primo: è la Tonsura. La Tonsura li fa entrare nel vero ceto ecclesiastico. Finora siete anche
voi vestiti da preti, ma non lo siete che come di straforo. Veri chierici non si
è fino alla Tonsura. Prima cosa dunque è che fa entrare nel ceto ecclesiastico. Poi con la Tonsura hanno
acquistato il privilegio del foro ecclesiastico. Voi non sapete ancora che cos'è; lo studierete.
Vedete l'importanza della Tonsura, l'importanza che dà la Chiesa.
Sapete come si conferisce? Qualcuno avrà già visto: il Vescovo dice delle preghiere e taglia i capelli
qui davanti, daccanto, di dietro, e al posto della Tonsura, e dice: Dominus pars
haereditatis et calicis mei. E prima ancora: Oremus... pro his famulis suis qui ad deponendum comas capitum suorum pro
ejus amore festinant ut donet eis Spiritum sanctum, qui habitum religionis in eis perpe-tuum conservet... ecc... E poi
dice: Dominus pars haereditatis meae et calicis mei, e poi lo fa ripetere da loro. Quest'espressione dice bene il perché di quest'ordine. Cioè la Tonsura non è ancora un
ordine; è soltanto una preparazione agli ordini... Dice questo: «Dominus... Tu es qui restitues
haereditatem meam mihi: Il Signore è la parte della mia eredità, la mia porzione. Tu sei che restituirai la
mia eredità a me. Queste parole del Vescovo indicano che il chierico deve prendere per sua eredità il
Signore, lasciare tutto il resto. Con questo il chierico promette di osservare la povertà, il distacco delle cose di questa terra. E il tagliare i capelli dice che deve togliere tutte le
superfluità, il soprappiù, perché i capelli non sono una cosa necessaria... indica questo: togliere
il superfluo... Tutta la mia eredità, si fa dire, è il Signore: «Tu es qui restitues
haereditatem meam mihi». Il chierico in quest'atto prende il Signore per sua eredità. E ciò
perché anticamente quando si doveva dividere non si tiravano le busche come facciamo noi; ma
prendevano un calice e poi mettevano dentro le varie parti, per esempio in uno mettevano che a quel che prende questo
biglietto toccano le vigne, al tal altro la casa... e poi ciascuno estraeva: ecco il calice. Così gli
Israeliti quando si sono divisi tutta la terra promessa, estraevano a sorte. Solo alla tribù di Levi non è
toccata nessuna parte, il solo N.S. doveva essere la loro parte. Ad essi era stato assegnato solo un certo tratto per
abitarvi, del resto dovevano vivere sulle altre tribù, di quello che veniva offerto al tempio. Questo per
dinotare che l'eredità del Sacerdote dev'essere solo Dio e nient'altro.
Quel che dice il Vescovo accenna qual è per un sacerdote la sua
parte; il fine di quelli che sono del vero ceto ecclesiastico non è di possedere le ricchezze di questo mondo;
ma la parte della sua eredità è il Signore, la sua parte del calice... ricordatevi della sorte, neh...
Queste parole indicano che chi entra nello stato ecclesiastico, non entra per guadagnare roba; anzi deve staccarsi da
tutto e dire: O Signore, tu sei la mia eredità. E il Signore pensa lui a mantenerlo; e difatti avete mai
sentito che un sacerdote buono e che pensa solo allo spirituale sia morto di fame? Il Signore lo sostiene. Dunque
avete sentito che cos'è la Tonsura: fa entrare nello stato ecclesiastico, il taglio dei capelli significa il
distacco dal mondo, e di prendere il Signore per sua eredità: Dominus pars haereditatis meae et calicis
mei.
Bisogna che qualche volta ci ricordiamo che siamo stati tonsurati
e farsela fare, eccetto quando si è soldati che allora non si può, e poi non farla solo grossa come un
soldo, dev'essere satis latens et patens. Certi sacerdoti hanno solo un buco. L'altro giorno ce n'era uno in sacrestia
che aveva proprio solo un buco; ed io gli ho detto: Non dovrei lasciarvi dir Messa, se non la fate allargare. —
Oh, ma adesso son già prete, quel lì si guarda quando si è solo in principio, quando si è
presa solo la tonsura. — Questa è bella, gli ho detto io, invece di aumentare ha diminuito... Mons.
Gastaldi aveva stabilito la larghezza della Tonsura: si deve sempre portare larga, non solo in principio: satis latens et
patens... E poi farla fare tutte le volte che è necessario, una volta alla settimana e anche di più
quando c'è qualche festa o qualche occasione particolare...
E chi è dispensato dal fare la tonsura? Chi ha tutta la testa pelata. Anch'io
l'ho già pelata ma non ancora abbastanza, non ancora tutta, ed è perciò che stamane ho dovuto
anch'io farmi fare la tonsura... Quando vi fate fare la tonsura ripetete quelle parole: Dominus...; e se non ve le
ricordate colui che la fa le suggerisca. Ricordarci che il Vescovo ci ha dato la tonsura. È una gloria il portare
la tonsura, rappresenta la corona di spine di N.S. Gesù Cristo: sicuro, è questo il suo significato
spirituale...
Dopo questo il Vescovo da
loro la cotta... anche voi portate la cotta, ma come di straforo, non ne avete ancora un vero diritto; invece essi con
questo acquistano proprio il diritto di portare la cotta... Dà la cotta e dice: Induat te Dominus... Con questo
essi hanno diritto alla cotta, come divisa propria.
Dopo tutto questo vengono gli ordini minori... il primo è l'Ostiariato. Con esso il
Chierico resta sacrestano. Quelli che fanno i sacrestani non sono veri sacrestani, i veri sacrestani sarebbero costoro...
stanno portinai della Chiesa, chiudono e aprono le porte della chiesa, tengono la pulizia... restano veri sacrestani gli
Ostiarii... È sacrestano, ma materiale e spirituale, come dice qui il libro che il Vescovo dice a coloro che devono
ricevere l'Ostiariato: «... Videte quae in domo Dei agere debeatis. Ostiarium oportet percutere cymbalum et
campanam, — sicuro suonare le campane — aperire ecclesiam et sacrarium — aprire la chiesa e la
sacrestia, et librum aperire ei qui predicat. Providete igitur ne per negligentiam vestram, illarum rerum quae intra
ecclesiam sunt, aliquid depereat; certisque horis domum Dei aperiatis fidelibus, et semper claudatis infidelibus». E
poi dice: Sic agite, quasi reddituri Deo rationem pro his rebus, quae his clavibus recluduntur. E dà loro le
chiavi, da loro a toccare le chiavi per far vedere che son proprio incaricati di aprire e chiudere le porte della
chiesa...
Vedete quest'ordine li rende
proprio sacrestani materiali e spirituali. Devono difendere la chiesa non solo dai ladri materiali, ma anche dai
ladri spirituali che sono i diavoli, come dice nel discorso che fa il Vescovo: Studete etiam ut sicut materialibus
clavibus ecclesiam visibilem aperitis et clauditis, sic et invisibilem Dei domum, corda scilicet fidelium, dictis et
exemplis vestris claudatis diabulo, et aperiatis Deo — che diano buon esempio con la loro vita, ut divina verba,
quae audierint, corde retineant, et opere compleant — col loro buon esempio confermino quello che è
stato detto, e chiudano così le buone disposizioni nei cuori dei fedeli, i beni spirituali.
Quando avrete ricevuto il Sacerdozio, ricordatevi che siete anche Ostiarii,
sacrestani. Non dire: Abbiamo altro da fare, no, ma anzi gloriarsi di essere sacrestani. Che non arrivi poi, quando sarete
in Africa di non guardare mai se la chiesa è all'ordine; togliere quel po' di polvere, che non ci sia niente di
disordine. L'Ostiariato, come tutti gli altri ordini tiene [ = vale] sempre, anche quando se ne ricevono altri
dopo non si lascia quelli, resta sempre sacrestano, e quindi non dire quelli non ci appartiene.
Quindi ciascuno internamente consideri che è sacrestano, che ha la chiesa affidata a
sé proprio. Non dire: Non è fatto per me. È fatto per tutti i cristiani. Il sacerdote deve ordinare, sopraintendere agli altri, vedere che si faccia tutto bene. Andate un po' a
chiamare alla Consolata se io non sto dietro a tutto... Io sono anche stato
sacrestano in Seminario, tre anni, e me ne glorio più che di ogni altra
cosa... Quando uno vede una cosa che non va bene, non dire: Non importa a me. Importa a tutti. Per esempio se vedete una
candela che cade, si va a prendere, e poi se fa bisogno si avverte chi fa di bisogno... Gloriarsi di essere
sacrestano.
Nella Messa il Sacerdote al Lavabo dice: Domine, dilexi
decorem domus tuae et locum habitationis gloriae tuae. Ma bisogna che dica la verità, che il Signore non debba
poi dirgli: Non è vero: non hai niente di cura per la pulizia della chiesa, dell'altare, delle paramenta, insomma
delle cose della chiesa. Quando recito quel Salmo tutte le volte io faccio un po' di esame di coscienza, e vedo se proprio ho cura del Santuario; e quando c'è qualche cosa che non va, chiamo i
sacrestani e li sgrido bene, perché se ne ricordino bene, se l'attacchino bene all'orecchio...
Dunque ricordatevi, anche quelli che sono più in su, nell'Ordinazione
dell'Ostiariato, uno è sacrestano perpetuo. Quei lì sono proprio stabiliti da Dio; gli altri sacrestani
aiutano solo i veri sacrestani che sono gli ostiarii.
Anticamente,
molti rimanevano semplici ostiarii, non andavano più avanti; così per esempio, è S. Pietro martire. E
così molti di essi, che sono santi restano protettori degli ostiari, come è oltre a quel S. Pietro, S.
Abbondio, S. Teodoro...
Andando avanti, il secondo ordine minore
è il Lettorato. Che cos'è il Lettorato? Dice qui: Ut sitis lectores in domo Dei nostri... Dunque
questi lettori hanno in custodia i libri sacri, portare i libri sacri, e non solo portarli, ma anche studiarli.
Quest'ordine dà la grazia di poter applicarsi con profitto allo studio della S. Scrittura e tutti gli altri studi che hanno relazione con la S.
Scrittura come il catechismo; aiuta a predicare. Tutto ciò serve per apparecchiarsi alla futura predicazione.
È in questo ordine che il sacerdote deve prepararsi alla predicazione.
È appunto in questo tempo che si deve studiare e imparare a pronunciare
bene le parole: studiare bene per poi predicare bene. Adesso non predica ancora; ma si prepara per predicare bene; quindi
deve anche studiare il canto. Sicuro, deve imparare a cantare, educare la voce. Ma principalmente è per
studiare la S. Scrittura ed il Catechismo. Il lettore è fatto per questo: leggere e studiare la S. Scrittura e i
libri santi; ed applicare a noi quello che leggiamo per poter crescere in santità: ut augeat vobis gratiam perfectionis aeternae.
E i Protettori?
Vedete, c'è ... S. .. Si (sic)... E poi ci sono molti santi lettori della S. Chiesa. Come dice S. Cipriano
che ne enumera molti.
Adunque passiamo al terzo ordine minore che
è l'Esorcistato. Esorcista è colui che ha la facoltà di scacciare i demoni dagli ossessi. Una volta
ce n'erano molti di questi ossessi; ed anche adesso ce ne sono ancora; N. Signore permette che ce ne siano anche
adesso... Laggiù in Africa ce ne sono molti. Quest'ordine dà appunto la facoltà di cacciare i
demoni; questa facoltà è data per mezzo di quest'ordine. Ma per i tempi in cui siamo, certe volte non
basta solo l'ordine; se non c'è anche la santità, il
demonio non se ne va. Come là gli Apostoli che facevano tanti esorcismi e
andavano poi a lamentarsi da N. Signore: Eppure il demonio non vuole andar via. Allora il Signore ha risposto: Hoc
genus daemoniorum non ejicitur nisi in oratione et jejunio. Ci andava la santità della vita. Vedete, non
potevano mandarlo via; non va via se non si è proprio santi, il demonio, resiste.
Perciò il chierico riceve la facoltà; ma la Chiesa non vuole che la eserciti senza
l'autorizzazione del Vescovo, il quale esamina se è proprio una vera ossessione, e poi designa una persona
che abbia potere contro il demonio. Protettori ce ne sono tanti: S. Agatone, S.
Pietro martire...
Il quarto ordine minore è l'Accontato. In che
cosa consiste quest'ordine? L'accontato ha per ufficio di servire all'altare, procurare tutto ciò che è
necessario per i SS. Misteri. Porta le ampolline, la cera, insomma tutto ciò che richiede il servizio
dell'altare del Signore. Come deve servire bene! Dev'essere ben penetrato di ciò che fa, mostrarsi alla gente
compreso dell'importanza del servizio di Dio, quindi andare con modestia, con gravità; far bene le sante
cerimonie. L'accontato da appunto la grazia di far bene tutte queste cose. E il
protettore? È S. Tarcisio.
S.S. Pio IX dava tanta importanza a
queste cose, che nessuno doveva andare a toccare le lampade della chiesa; voleva sempre andare egli stesso... Eppure
era Papa. Qualcuno potrebbe dire: Un Papa andare a perdere il tempo dietro a quelle cose lì! Perdere il tempo! Niente! Egli non credeva niente di perdere il
tempo... Non aver paura di perdere il tempo a togliere quel po' di polvere in Cappella; i Santi non pensavano
così!
Questi quattro ordini minori sono sacramenti? Alcuni
tengono per il sì, altri per il no; ma la sentenza più comune, più probabile è questa che non
sono veri sacramenti, come sono gli ordini maggiori, e come è anche il matrimonio e gli altri che sono stati
istituiti da N. Signore, ma sono sacramenti sacramentali; non sono di quelli che danno la grazia ex opere operato, ma
ex opere operantis: sono sacramentali i quali aumentano anche la grazia; uno si sente più sicuro nella grazia del
Signore. Cosicché se uno ha ricevuto bene questi ordini e li esercita bene, riceve grazie
particolari.
Questi ordini minori ci portano molte grazie a tutti, ma
specialmente a voi due che li avete ricevuti. Ma sopratutto poi il Suddiaconato.
Questo non è più un ordine minore. È stato [un] tempo fra gli
ordini minori; ma adesso, è già abbastanza da molto tempo, è stato messo fra gli ordini maggiori.
Quali sono gli ordini maggiori? Il Suddiaconato, poi il Diaconato, il Presbiterato e l'Episcopato... Ma non è di
questo che volevo parlarvi. Volevo parlarvi principalmente degli ordini minori; perché il Suddiaconato
è già un ordine maggiore, e se ne capisce l'importanza, di per se stesso si fa capire. Il
Suddiaconato ha inerente a sé il voto solenne di
castità, poi ha l'obbligo del Breviario, ed ha il Titolo ecclesiastico:
quando uno è Suddiacono è in sacris.
Come son belle le
preghiere che legge il Vescovo quando li ordina! State attenti com'è bello! Filii dilectissimi... iterum atque
iterum considerare debetis attente, quod onus hodie ultro appetitis... Che bella cosa, neh? Fa sgiai, non
è vero? Sapete che cosa vuol dire?... Capite già quasi tutti il latino... Voi, figli carissimi, che dovete
essere promossi al Suddiaconato dovete considerare attentamente iterum atque iterum:
una volta e due volte, neh?... Dovete considerare a quel peso che oggi voi volontariamente desiderate sottoporvi.
Spaventa! Hactenus enim liberi estis, licetque vobis, pro arbitrio ad saecularia desideria transire: finora siete
liberi; e vi è permesso passare ai desideri secolari. Ma si hunc ordinem susceperitis, amplius non licebit a
proposito resilire, se ricevete quest'ordine non vi sarà più permesso dar indietro dal proposito; ma a
Dio dovrete per sempre servire, cuius servire regnare est, il cui servire è regnare; et castitatem ilio
adiuvante, servare oportebit, e bisognerà conservare con l'aiuto di Dio la castità; atque in Ecclesiae ministerio semper esse mancipatos, e sempre essere al servizio della Chiesa.
Proinde, mentre siete in tempo pensateci, dum tempus est cogitate; etsi in
sancto proposito perseverare placet: e se vi piace di perseverare nel santo proposito, in nome di Dio fate il
passo...
Io vi so dire che ho visto certuni a
tremare e vacillare. Mi ricordo che quando io ho preso il Suddiaconato c'era uno
vicino a me, che d'altronde è poi stato un santo sacerdote, e tremava... io
lo tenevo... Ma sì! mi è scappato; è poi venuto più tardi, ma allora non ha voluto fare il
passo... E voi l'avete fatto, neh? il passo (alla risposta che ai religiosi non si
fa più fare:) Ah, già voi non lo fate più, perché l'avete già fatto voi il voto; ma i
secolari devono farlo tutti...
Dopo
fatto questo pregano, si prostrano e cantano le Litanie dei Santi, per invocare tutti i Santi, che vengano ad aiutare
quelli che devono sottoporsi a quel peso... Vi piace? ... Ebbene, preparatevi a riceverli anche voi, siete già
tutti vicini agli ordini, che cosa sta a passare il tempo?... Vedete l'importanza
che dà la Chiesa a queste cose. Del resto parleremo ancora altre volte... Vedete come è bella la Chiesa
nelle sue cerimonie!... Anche in quelli è ispirata dallo Spirito
Santo...
Per dare quest'ordine ci va un Vescovo... ci sono certuni che hanno qualche privilegio speciale... ma insomma
è necessario che sia Vescovo o almeno quasi Vescovo... Vedete che importanza!... Dicono molte preghiere... il
Vescovo mette e poi depone di nuovo la mitra... cantano le Litanie dei Santi affinchè tutti i Santi
concorrano ad aiutare tutti quegli individui che devono ricevere l'ordine. Quale onore è mai quello di
riceverlo!
Pregate perché venga
presto il tempo di ordinare anche tutti gli altri... Se sarà possibile faremo
venire Mons. Perlo dall'Africa... ne ha già ordinati una volta, neh?... Ma se sarà necessario aspettare per
farli ordinare da lui, piuttosto vi faremo anche ordinare qui...
E quest'oggi che festa è? ... È la festa di S. Domenico
perché è Domenica? No... È la festa della Madonna della Mercede... Io mi farei uno scrupolo se non vi parlassi di questa festa... È una festa nostra particolare... e chi sa
che un giorno o l'altro non la facciamo poi anche noi!... Sapete come è venuta questa festa?... C'era S. Pietro
Nolasco... e allora in Ispagna c'erano i Mori che l'avevano occupata, e vi esercitavano la schiavitù... Vendevano
la gente di qua e di là... in Africa... con il pericolo di perdere la fede.
Vedendo questo, S. Pietro Nolasco pregava il Signore che gli insegnasse il modo di salvare tutta quella povera gente... E
una volta gli è comparsa la Madonna, contenta nella faccia, ilare, dice il Breviario... e gli ha detto che le
farebbe tanto piacere che fondasse una congregazione religiosa che avesse per fine di salvare gli schiavi, riscattare i
cristiani, che si trovavano in ischiavitù... Quei cristiani erano condotti in ischiavitù con pericolo
di perdere la fede, perché se rinunciavano alla fede erano lasciati
liberi...
Questo Santo quando ebbe avuto questa visione, andò a
contarla a S. Raimondo da Pennafort, e seppe che anche a lui era comparsa la Madonna alla stessa ora e gli aveva
detto la stessa cosa... Mentre parlavano, ecco che arriva Giacomo di Aragona, che anche lui aveva avuto la stessa
visione...: erano tre a cui la Madonna aveva detto che le avrebbe fatto piacere se fondassero quella Congregazione. Allora
si son messi d'accordo... Il Re dava tutto quel che poteva... e con l'autorizzazione della S. Sede hanno fondato questa
Congregazione; e oltre ai tre voti hanno messo anche un quarto voto che è quello di obbligarsi a rimanere loro
schiavi al posto degli altri... di rimanere loro al posto quando non avessero più denaro per riscattarli...
È un voto molto arduo...
Hanno fatto un monastero con
questa intenzione... I Papi favorirono molto quest'opera, ed hanno fatto molto bene... Questa Congregazione ha molti
Martiri... Hanno fatto molti atti eroici veramente... Adesso ci sono ancora, ma sono poco numerosi; perché non
ci sono anche più tanti schiavi, ma ci sono ancora, sapete, gli schiavi... e i nostri tre schiavetti? Giacomino era
anche uno schiavo... C'è ancora la schiavitù anche adesso, soltanto che la esercitano di nascosto... Tutti
i Governi fanno realmente tutto il possibile per sopprimerla, ma sì ... qualche volta...
È necessario che essendocene più pochi di loro, andiamo noi al loro posto, noi
non facciamo il voto... ma è anche incarico nostro... Dobbiamo essere pronti a sopportare il martirio stesso,
se piacesse al Signore... E poi non abbiamo bisogno che ci sia quella schiavitù lì... bisogna che
andiamo a liberare quei neri dalla schiavitù del demonio, dalla
schiavitù spirituale... Dobbiamo deciderci a liberarle ad ogni costo, a liberare molte anime... Noi è vero,
non andiamo là apposta per gli schiavi, ma dobbiamo prepararci... E se sarà necessario, avremo il
coraggio di cambiare il posto?... E se non sarà necessario, dobbiamo prepararci a salvare più anime che
sarà possibile. Vedete che questa festa è anche nostra... perché se anche non abbiamo da liberare gli
schiavi dalla schiavitù materiale, dobbiamo liberare tutti quei poveri neri a captivitate
daemoni.
Quad. di anonimo,
12-13
XV. 24-9-16. Sotto i portici
Presenti Chierici e Studenti
Riguardo
l'ordinazione di due nuovi Suddiaconi — Dei quattro ordini minori, e Suddiaconato compresi nella parola OLEAS.
Della tonsura — La tonsura
viene data solo dal Vescovo — La tonsura non deve essere solo un buco, ma ... SATIS latens et patens — Come
egli avendo visto alla Consolata un sacerdote
con la tonsura piccola, piccola, mentre si accingeva a celebrare, disse al Sacrestano di non più lasciarlo
venire un'altra volta.
Dell'ostiariato — L'Ostiario è
vero sacrestano materiale e spirituale — Il Sacerdote deve andare orgoglioso di essere anche sacrestano — Del
Lettorato — Ufficio del lettore — Deve preparare la voce alla predica — Dell'esorcistato —
Uffizio dell'esorcista — Come in pratica l'esorcista non può esercitare il suo uffizio senza uno speciale
permesso del vescovo — Dell'Accolitato — Uffizio dell'Accolito — Del Suddiaconato — Come dal Suddiaconato non si può ritornare indietro.
Della festa della B.V. della Mercede — Origine dei
Mercedarii — Come la festa della B.V. della Mercede è in qualche modo anche nostra.
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Creato: Lunedì, 12 Giugno 2006 11:56
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Pubblicato: Martedì, 30 Novembre -0001 00:00