PER I PROPONIMENTI DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI

5 ottobre 1916
P.P. Albertone, VII, 152-153
Conf. del 5 Ottobre 1916
(Prima della chiusura degli esercizi)
Domani è l'ultimo giorno degli esercizi, e poi sarà la chiusura. E che cosa dovete fare? Dovete fare i proponimenti. E per fare i proponimenti non dove­te mettervi lì subito a scrivere, ma dovete meditare, e pregare il Signore che vi illumini. Tutto quello che avte sentito nelle prediche di questi giorni, tutto quello che ruminando il Signore vi ha fatto sentire, ricordatevelo di nuovo tut­to, dovete fare un sunto, un compendio di tutti gli esercizi... e poi pregando il Signore che vi illumini, vedrete che cosa è quello su cui dovete fare i proponi­menti. Non dovete fare i proponimenti su tutto, ma solamente su quello che il Signore vorrà da voi. Domani rivedrete tutto... tutto quello che il Signore vi ha detto quando vi ha parlato dal tabernacolo... e... vedrete che il Signore parla, ma voi ditegli: che cosa volete da me? e vedrete che il Signore vi parlerà. Da te voglio più umiltà, più carità, più ubbidienza... un altro più coraggio... non hai energia nel fare il bene... perché sei fuori di casa non puoi più resistere a fare il bene! Domani sentirete la voce di Gesù; ma ditegli le parole di S. Pao­lo: Quid me vis tacere? Il Signore si farà sentire: voglio che tu scuota la tua pi-grizia! Sta più attento alla parola di Dio.
E dopo che abbiate sentito i rimproveri di N. Signore, e quello che vuole da voi, farete i proponimenti. Quanti? Una dozzina? No! — ma io ho bisogno di tutto! sono privo di tutte le virtù! No! Cominciate ad emendarne una. Sape­te che cosa dice l'Imitazione: che se ogni anno ci vincessimo in un difetto ci fa­remmo presto santi. Anche con tanti difetti, prendiamo il principale, quello in cui cadete più di frequente, quello che avete sempre da confessare... tutte le volte sempre ripeto la stessa cosa! — quelli prendete, e poi andate fino al fon­do! Perché cado sempre in questo difetto? Perché non mi scuoto! E poi, non più di due proponimenti, e siano particolari, non generali... «Voglio essere umile!...»: il diavolo non ha paura di questi proponimenti! «Voglio farmi santo!». Oh! sicuro. Ma bisogna venire al particolare! non stare lì a proponimenti generali! Sono goloso! Sono maligno con quel compagno! manco di si­lenzio in studio! Due, tutt'al più, e particolari, e contro la passione dominante che è quel difetto in cui cadiamo più sovente. Bisogna stare lì, e battere su quello.
Domani ricorderete tutti gli esercizi, poi ricapitolando domanderete al Si­gnore qual'è quel difetto che vuole che estirpiamo, e la giornata resta ben pas­sata. Domani è il giorno della via unitiva. Abbiamo già detto qual'era la via purgativa, e la via illuminativa. Domani si dice unitiva, perché dobbiamo unirci a N. Signore più intimamente. Guardiamo proprio di conservare bene il raccoglimento e di stare uniti a N. Signore, che cosa volete? che cosa devo proporre? E poi fate in modo che sabato abbiate già tutti il vostro bigliettino... un piccolo pezzetto di carta col vostro proponimento; io li bene­dirò... con me non dovete avere nessuna paura... e poi li terrete tutto l'anno... voi dell'anno scorso l'avete già fatto, e sapete già, e se l'avete perduto guarda­te di non perderlo quest'anno. Guardate di sempre tenerli lungo l'anno, sem­pre tenerli sotto gli occhi... Domani guardate di stare più raccolti, e così sarete benedetti da N. Signore, e sarete contenti... fate ancora un po' di sforzo... poi vi riposerete... andremo poi a passeggio... sì fate così... così si fa a divenire santi, usando i mezzi... e questi sono i mezzi! Avete fatti i vostri esercizi, e non bisogna lasciarli passare senza proporre... è una grazia che avete ricevuta! Me­glio era non farli che lasciarli, che finirli male! Avete fatto il piano per una nuova vita, adesso mettete tutto in pratica. Fate così... state raccolti, e verso sera farete i proponimenti! come ho detto io: pochi, pratici e sulla passione dominante.
Quad. di anonimo, 18
XVIII. 5 Ottobre 1916 — Cappella Presenti Chierici e Studenti Sommario
Domani ultimo giorno degli Esercizi Spirituali. — Domani dobbiamo passare, questo giorno, riassumendo, ruminando, pensando le prediche, ai buoni pensieri in esse sentiti, le ispirazioni che Gesù dal Tabercacolo ci mandò al cuore; come dobbiamo domandare al Signore, lume sulle nostre passioni, sui difetti principali, per far su di essi i nostri proponimenti, — Come questi van fatti in fin del giorno: non molti, non vaghi, non in generale; ma pochi, scendendo alle azioni più comuni, proprio particolareggiate: come da esempio uno che sia goloso, frena la sua golosità dicendo: Non voglio più star lì a pen­sare al mangiare: che cosa mangerò quest'oggi?! — Come questi proponimen­ti vanno scritti su piccolo biglietto, e, col proprio nome, consegnati al Sig. Rettore, il quale li benedirà, affinchè abbiano miglior efficacia, e come potrà egli aggiungerne e cambiarne alcuno. — Questi proponimenti devono sempre restarci presenti ogni giorno, riletti sovente, mettendoci con buon proposito e con miglior lena, quando ci accorgessimo di avervi mancato. — Il Sacro Cuor di Gesù vi benedica ed i Santi Spirituali esercizi faranno di voi quei frutti che essi producono in un cuore ben disposto.
giuseppeallamano.consolata.org