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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
29 ottobre 1916
Quad. XII, 17-19
Delle ossessioni (29 Ott. 1916)
Per completare la materia delle infestazioni diaboliche, dopo aver parlato delle
tentazioni, diciamo stassera alcun che delle ossessioni. Servirà per farci una giusta idea, e trarremo anche bene
per l'anima.
I demonii possono,
permettendolo Iddio, non solamente nuocere all'anima degli uomini, ma anche al corpo ed ai beni materiali, e questi mali
si chiamano ossessioni. Quando il demonio prende possesso d'un corpo, dove entra, vi risiede, lo muove, lo agita e lo vessa, questo è vera
ossessione od insessione, ed il paziente si dice energumeno. Se si
contenta con atti transeunti, e direi esterni, di molestare l'uomo nel corpo o nei beni materiali, è questa
ossessione impropria. Es. Giob.
Noto
che sotto l'ossessione restano intatte le facoltà dell'anima, intatto il commercio tra l'anima e il corpo;
quindi il demonio non è sostanzialmente unito a loro, ma
solamente estrinseco (Peyretti l.c.).
Quattro questioni: Sono possibili le ossessioni diaboliche; — Esistettero ed esistono ancora; —
Segni per conoscerle; — Perché Dio le permette.
1. Che siano possibili si prova: 1) A facto ad posse valet illatio;
succedono, come vedremo, dunque sono possibili; 2) Come gli uomini più
robusti possono imporsi ai più deboli; cosi il demonio potendo
valersi colla permissione di Dio di maggior forza... 3) Essendo spiriti possono entrare nei corpi, e quivi
più robusti... 4) Moralmente lo possono perché desiderosi di fare del male all'uomo anche quanto al
corpo.
2. Esistettero in antico,
come si legge nella S. Scrittura, specialmente nel N. T.; ed i Vangeli
e gli Atti Apostolici ne raccontano molte. Presso S. Marco I, 34 è scritto di N.S.G.C.: Curavit multos, qui vexabantur variis languoribus;et daemonia multa ejiciebat,et non sinebat ea
loqui. E notate che qui si distinguono i malati dagli ossessi, contro gli increduli che dicono trattarsi non di
energumeni, ma di ammalati. Diede pure tale potestà agli apostoli; ed ai loro successori, i quali la
esercitarono in tutti i tempi, e perciò la Chiesa istituì l'Ordine dell'Esorcistato. — Anche al
presente si vedono vere ossessioni e vessazioni minori. Es. l'indemoniata guarita dalla medaglia della
Consolata; e certa persona maltrattata dal demonio e trasportata altrove, dei quali io fui testimonio.
3. Segni per discernere se si tratta
di ossessioni o solo di ciarlataneria o malattia epilettica sono: 1) di sospetto, i costumi ferini, consecra-zione fatta al demonio ecc... 2) di
probabilità, vociferazioni insolite, urli da belva, contrazioni strane delle membra ecc. 3) di certezza,
manifestazioni di cose occulte, parlare lingue
ignote e cose sublimi, orrore a toccare cose sacre e ad invocare i nomi di Gesù e di Maria.
4. Il Signore
può permetterle: 1) Ut justi exerceantur, et mali pu-
niantur. 2) Ad salutarem instructionem, ut ex malis corporalibus discant homines timere mala moralia; 3) Ad manifestandam
Dei virtutem in liberandis. Per questi motivi il Signore castigò gli increduli collo spiritismo, operando
in essi non le anime dei defunti, che Dio proibì
di evocare, ma il demonio che li inganna. —
Così in Africa e presso i pagani, sono più frequenti le ossessioni, perché il demonio si oppone
quanto può pel secolare suo possesso ad esserne cacciato; e raccontano i nostri missionarii di liberati al ricevere
il S. Battesimo: — Come ai tempi diN.S. e della primitiva Chiesa, queste liberazioni più frequenti Dio le
permise come argomenti della verità della N.S. Religione secondo il detto di G.C.: si in digito Dei ejicio daemonia, profecto pervenit in vos Regnum
Dei.
Conclusione per noi da quanto dicemmo sui demonii, sia conservarci puri di anima e di corpo, specialmente liberi
dai peccati dello spirito immondo, che in questa vita può facilmente possedere anche il nostro corpo, in
aspettazione di averli nell'eternità anima e corpo.
P.P. Albertone, quad. VII, 167-168; 169-173
Conferenza del 28 Ottobre 1916
Ebbene la predica inglese su che argomento?... Ah, il
tempo... bene! fili, conserva tempus! Questa mattina veramente, parlando coi
sacerdoti là alla Consolata ho detto questo versetto, ed uno mi ha fatto
osservare che sulla S. Scrittura c'era: fili, serva tempus! e non:
conserva tempus. E allora sono andato a vedere proprio nella S. Scrittura e ho veduto che c'era proprio:
conserva tempus, e non serva: conserva ha più forza. E nell'Ecclesiastico: c'è
proprio conserva. Servare il tempo è troppo poco... il con appoggia la forza della parola
lì; dice qualche cosa di più. Ma diciamo qualche parola anche questa sera: ho pensato di continuare quel
tristo, cattivo argomento dell'altra volta... Perché bisogna che lo prendiamo in ira il diavolo; lui ha in odio
noi, e noi dobbiamo prenderlo in odio; e così saremo d'accordo con N. Signore. Diceva bene il Signor Prefetto, che
aveva udito da un predicatore la differenza che passa da quando N. Signore dice agli eletti: venite; e nel dire
invece:
discedite... ma non ho tempo a ripeterlo... fatevelo spiegare dal Sig. Prefetto.
Ma veniamo a noi. Abbiamo parlato di quello che i demoni fanno all'anima, rimarrebbe a dire
di quello che i demoni fanno al corpo, che dicesi ossessione. Di questa parola e di questo argomento è bene
sapere netto quello che la teologia insegna. Ciò che insegna la dottrina cattolica: perché si va ai due
eccessi opposti: uno nega tutto; l'altro crede tutto. Alcuni troppo in qua, altri troppo in là, e in mezzo
niente...
Ossesso e ossessione, è il
possesso che il demonio prende di un corpo: vi intra, vi risiede; lo muove, lo agita
e lo tormenta in tanti modi. Nell'energumeno il demonio fa tutte queste cose: entra, risiede, agita, muove e vessa in
tanti modi.
Altre volte poi il demonio non fa tutto questo; ma direi che attornia il corpo, e lo molesta quasi direi esternamente... sia nel corpo, sia
nei beni temporali. E se volete degli esempi, la S. Scrittura ne porta molti. Nel
Vangelo e negli Atti degli Apostoli si legge di molti sia ossessi impropriamente detti, di quelli della seconda specie. Di
quelli molestati esternamente nel corpo e nei beni temporali c'è Giobbe, egli non fu un vero ossesso... ma fu
vessato nel corpo nei suoi beni temporali. E lo potete leggere nel libro di Giobbe...Il Signore lo permise per provarlo.
Ha permesso che fosse tentato sia nei suoi beni, sia nella sua stessa persona che in quella dei suoi figli. Questa non fu
una vera ossessione, ma una esterna vessazione della persona ecc. Nella vera ossessione il demonio si impadronisce del corpo, ma le facoltà dell'anima restano libere, e l'anima ha ancora
tutto il suo commercio col corpo, solo che il corpo nei suoi movimenti è diretto dal diavolo. Così il
diavolo non è il principio vitale del corpo; l'anima è sempre sostanzialmente unita col corpo. L'azione
del demonio è estrinseca; come uno che fosse entro e che facesse lui, da
estraneo, per cui l'uomo ha la sua cognizione, ed il demonio impedisce solo di parlare, o lo fa parlare ed agire come
vuole lui... Questa è la vera ossessione; ed intorno ad essa diciamo varie cose: e prima di tutto: è
possibile questo? È possibile che un uomo resti padroneggiato così dal demonio? Secondo: quali sono i
caratteri, i segni distintivi di essi? Come fare a conoscere se alcuno sia indemoniato? Terzo: Perché Iddio
permette queste ossessioni?
E primieramente:
è possibile che il demonio entri in un corpo e vi faccia da padrone? Si,
è possibile, e proviamo che esistettero e che esistono ancora: e a facto ad posse valet illatio... E poi
ragionando: non può un uomo robusto, un colosso sforzare un piccolino... tu Antonio per esempio, non potresti
sforzare quel piccolino li?... E il demonio è molto più forte di qualunque uomo, e perciò posta
la permissione di Dio può fare tutto quello che potrebbe fare un uomo, e se può farlo un uomo esternamente
per prova della sua robustezza e fortezza, il demonio che è uno spirito può farlo internamente,
perché è molto più forte e robusto. Come spirito può entrare e come più forte
può eseguire tutte queste miserie sul corpo umano. Può ed è tanto maligno che si diletta di farlo;
è suo pane questo; sia per l'odio che porta a Dio, sia anche in odio all'uomo. Quindi è possibile sia la
prima specie di ossessione che la seconda.
Ed
esistettero veramente questi indemoniati? Basta vedere la S. Scrittura, e si
vedrà come N. Signore ne abbia curati; presso S. Marco si legge: al capo primo: curavit multos variis languoribus,
ricordatevi... et daemonia multa ejecit... ricordatevi: et daemonia multa... Certi increduli dicono che qui non si tratta
di ossessione, ma di una malattia. Non è vero: N. Signore faceva sempre distinzione fra le malattie e i demonii...
ed agli apostoli ha data la facoltà di curare gli infermi e di scacciare i demoni. Curare et ejicere. E
perciò questi ossessi non sono epilettici come vorrebbero alcuni, ma sono veramente indemoniati.
Perciò questi indemoniati ci sono stati e ci sono anche al presente, quantunque una volta ci fossero
più che non al presente. Vedremo poi il motivo per cui una volta c'erano di più ed al presente ci sono di
meno. Per ora diciamo che si prova dalla S. Scrittura che questi demoniaci esistettero ed esistono al presente ancora. N.
Signore ha liberati parecchi per mezzo dei suoi apostoli, li ha fatti stare zitti quando volevano manifestarlo... ha usato
questo argomento come prova della sua missione... Quando i Giudei gli hanno detto che in nome di Beelzebub cacciava i
demonii, egli ha risposto che il demonio non si cacciava da sé, e che se
perciò egli cacciava i demonii, si ego in digito Dei ejicio daemonia profecto regnum Dei venit ad vos... certo che
è venuto a voi il regno di Dio: l'ha dato come segno perciò della sua missione divina. E le parole
bisogna prenderle come sono qui, e poi... è chiaro. E N. Signore ha dato agli apostoli la facoltà
di cacciarli, e li cacciavano veramente giacché da principio della Chiesa c'erano di più questi indemoniati
che non al presente.
Ma anche al presente ci sono; ed io vi conto due
fatti, voi non ne avete ancora visti, ma io vi conto due fatti che ho veramente visto: uno è un miracolo della
Consolata... ed aveva tutti i segni dell'ossessione. Ed un altro fatto ancora
di una persona che fu vessata dal demonio in tutti i modi. Per esempio da Torino il
demonio la trasportava a S. Pancrazio, ed altre volte la trasportava sulle colline, è un fatto sono andato proprio
ad accertarlo. Una notte questa persona è stata trasportata dal demonio a S. Pancrazio, ed il domani essa è
andata da quei padri di S. Pancrazio a farsi dare alcuni soldi per poter prendere il treno e venire giù a
Torino. E quel Padre non ha voluto credere, e le ha dato alfine dieci soldi per venire a Torino... E allora essa ha preso
il tram, quanto poteva prenderne con dieci soldi ed è venuta a Torino, ed il resto della strada l'ha fatto a
piedi. Ed io ho voluto accertarmi, ed ho scritto a quei Padri, se era vero che il tal giorno alla tal ora era stata una
tal persona da loro dicendo così e così, a cui avessero dato dieci soldi, e mi hanno risposto che era tutto
vero. E così con quei dieci soldi ha potuto prendere il tramvai fin dove la portava, e poi è venuta a piedi
ed è arrivata a casa di mattino e nessuno se ne è accorto. Altre volte poi la stessa persona era trasportata
sulle colline di Moncalieri, e questo è durato degli anni, una vera vessazione diabolica esterna... ed era molto
tribolata; certo il Signore lo permetteva questo per santificarla, ma il fatto sta così...
L'altro fatto poi di vera ossessione è pure verissimo: era una donna, e le
furon fatti gli esorcismi e rispondeva parole che non ho mai sentito in questo mondo. Era una vera ossessione diabolica:
veniva da Masse (?) d'Ivrea. Fu mandata a Torino perche creduta posseduta dal demonio, e venne con una lettera di Mons. Riccardi, dov'egli dichiarava a Mons. Gastaldi che aveva esplorato il
caso e la riteneva come un vero caso di vera ossessione diabolica, e la mandava quindi alla Consolata per vedere che Ella facesse la grazia. E mi mandarono a dire che le avessi dati gli esorcismi, e
intanto si tentò di farla entrare alla Consolata, ma non ci fu verso, in quattro uomini non ebbero la
forza di trasportarla entro il santuario. E allora fu ricondotta in una famiglia che la teneva per quel
tempo, e non si sapeva come fare. E allora mi mandarono a chiamare perché
fossi andato a farle gli esorcismi. Ma io ho subito risposto:«io non ci vado». — E allora sono andati da
Mons. Gastaldi che mi mandò dire che ci andassi anche per consolare un po' quella gente. Ed io allora ci sono
andato: e quella povera donna aveva veramente tutti i segni di essere veramente indemoniata. E vi dirò poi
quali siano questi segni.
Appena entrato con una medaglia benedetta,
della Consolata, essa si avventa contro di me, e se non la tenevo bene mi
sarebbe saltato addosso. Quando venivo senza di niente era allegra e non si accorgeva di nulla, ma quando venivo
colla stola, anche l'avessi in tasca, essa si voltava subito verso di me, e mi indicava ai circostanti, anche che io
fossi in altre stanze; ed abbiamo fatte parecchie prove, ed essa sempre stava voltata verso di me se avevo la stola, e se
non l'avevo non si accorgeva più che io ci fossi. E se entrava da lei senza stola, era niente. Ma guai se entravo
colla stola, anche in saccoccia.
Dopo qualche prova, visto che non
potevamo niente, ci siamo messi a pregare e fare gli esorcismi colla stola; e allora essa si indispettiva, mandava grida
ed urla... diceva nomacci, e parolacce tali che io non aveva mai sentito ne sentirò mai più in vita mia.
Dopo di avere pregato molto, entrando di tanto in tanto nella stanza per vedere se fosse tranquilla, la trovavo sempre
come prima... Ma alfine ho detto: entriamo un poco! Possibile? Bisogna che la Madonna la faccia questa grazia, sono
venuto qui per questo, e la Madonna la deve fare: prendo la medaglia della Consolata, mi getto nella camera, gliela impongo lì sulla bocca, dicendo: «Riconosci la tua Padrona!
». Era fatto: ella è caduta come morta! Allora sono venuti gli altri, le hanno dato alcuna cosa per farla
ristabilire, ed è rinvenuta, ed ha ringraziato tanto la Consolata, e tutti gli anni è sempre venuta in
pellegrinaggio alla Consolata a ringraziare la Madonna. E questo l'ho visto io... e questo è avvenuto nel
secoloXIX, questi sono fatti e nessuno ha potuto spiegarli naturalmente.
E come fare a riconoscere se uno è vero ossesso o se è solo dubbio? Alcuni sono solo sospetti,
altri sono segni certi dell'ossessione, a) Istinti ferini, gusti di mordere, di urlare come le belve, mangiare
tutto... sebbene questi non siano ancora segni veri. Neppure consacrarsi al demonio,
per sé non è ancora un segno di ossessione... sono segni possibili, ma non sono veri caratteri di
ossessione. Voci di belve, contrazioni, ecc... possono essere anche malattie.
Ma
i segni certi della presenza del demonio in un corpo, sono quando il posseduto dal demonio parla delle lingue che prima
non conosceva; quando un individuo è rozzo e dice cose che assolutamente superano la sua capacità, la sua
scienza, allora si deve dire che siccome quell'individuo non può dire tali cose, è il demonio che le dice.
Quando parla di cose sublimi, spirituali, e la persona che parla non è per nulla una persona santa. Oppure dice
cose occulte che essa non può sapere. Quando queste persone non vogliono invocare il nome del Signore e della
Madonna, anzi ne provano un orrore, quando non voglion toccare cose sante. Tutti questi sono indizi certi che c'è
il demonio che opera in lei. È certo che deve essere un altro essere che opera in quella persona e non può
essere ella medesima; ora quest'altro non può essere che il demonio, e non possono essere le anime dei defunti
poiché il Signore non vuole che si evochino e non permette loro di essere lo zimbello dei viventi, come
vorrebbero gli spiritisti. E così il Signore permette che coloro che sono tanto impudenti da volerlo disubbire
in questo, cioè nell'evocare gli spiriti dei defunti, siano ingannati, e venga invece il diavolo. Tutto
quello che si dice sia magnetismo o spiritismo, per cui si chiamano gli spiriti del padre o della madre, è sempre
invece il demonio che parla con finzione. E vengono i demonii per negare l'eternità delle pene, ecc. si
fanno vedere per angeli buoni, tutto questo vero spiritismo, e tutti questi segni, sono veri caratteri della presenza
del demonio. E se si trovano in una persona indicherebbero che uno è un energumeno, come questi fatti che ho
raccontato io. Il primo caso invece è un caso di vessazione del demonio: l'essere trasportato qua e là
ecc... E quella donna che era così vessata dal demonio è poi andata a fare un pellegrinaggio a Lourdes, ed
è stata libera. E queste cose è bene saperle per non credere tutto quello che si dice: una volta in Val
della Torre c'è stato anche un caso di questo genere, di una persona così perseguitata, che aveva sempre
uno che le tirava pietre, e non la lasciava né giorno né notte: certe volte sono solo inganni, ma dei casi
veri ce ne sono. Ma il fatto è che sia anticamente sia anche al presente i casi di questo genere ci sono e
coloro che al presente vogliono saperne di più degli altri, si lasciano minchionare di più degli altri
dal demonio.
E perché il Signore permette queste cose? Il
demonio cacciato da N. Signore sta lì, e vuole simulare l'Angelo
Custode; e perciò dice il Suarez: che il Signore permette queste cose: utjusti exerceantur, et mali puniantur. Il
Signore nella sua provvidenza permette queste cose a riguardo dei buoni per esercitarli nella
pazienza, affinchè si facciano santi; e al riguardo dei cattivi per
punirli. Non vogliono più credere agli spiriti veri, non vogliono più credere a Dio, ed il Signore
permette che siano messi nelle mani del demonio; con lo spiritismo.
La seconda ragione per cui il Signore permette questo è affinchè l'uomo ne abbia salutare
insegnamento: et ex malis corporalibus discat timere et praecavere malum morale.
La terza causa è: ad manifestandam Dei virtutem nel liberarli. Lascia prima che il
demonio si sbizzarrisca nel corpo e poi il Signore lo frena, e così
manifesta la sua virtù e la sua forza; e questo spiega anche perché nel principio del cristianesimo ci
fossero di più costoro; perché il Signore doveva manifestare la sua virtù, far vedere la forza sua e
dei suoi mandati contro la potestà dei demonii. Quando dai caratteri conoscevano che uno era indemoniato, e poi lo
vedevano liberato conchiudevano che doveva essere una forza straordinaria quella che vinceva anche i demonii. Si in digito
Dei ejicio daemonia, profecto venit ad vos regnum Dei. Questo è anche il motivo per cui qui succedono più
poco, e succedono invece molto nelle missioni: si legge nei bollettini della Propagazione della Fede che vi sono
ancora molti di questi indemoniati, ma bastava dare loro il battesimo perché fossero liberi. E questi casi si
avverarono anche nelle nostre missioni, tanto che Mons. Perlo ha domandato a Roma se in questo caso era lecito battezzare;
ed hanno risposto che se erasi certo che guarisse, che prima dell'ossessione desiderasse il battesimo, e ne avesse
sufficiente istruzione, istruzione necessaria a conservare la grazia del battesimo, si potevano battezzare.
Perché anche nel battesimo, prima del battesimo ci sono gli esorcismi contro il demonio. Il demonio strepita, massime ora che vede che andiamo ad interrompergli il suo regno millenario in quelle
anime; e così fa tutti gli sforzi possibili, e si trovano degli ossessi di prima e di seconda classe: e si
accorgono bene i nostri che c'è il demonio che opera sulle anime ed anche sui corpi di quei
poveretti.
Conclusione? Bisogna pregare che il Signore lo cacci
nell'inferno: in in-fernum detrude. E lo cacci non solo dalle anime, ma anche dai corpi. Il Signore permette queste
cose, massime a uno che si dia a questi vizi dell'incontinenza, perché il diavolo è tanto goloso di
questo vizio. Neppure gli apostoli non avevano potuto cacciare il demonio
dell'incontinenza: il demonio si pasce di queste cose... E quindi bisogna stare ben attenti che il nostro corpo sia
sempre immacolato! come un vaso di liquore bisogna trattarlo con ogni delicatezza. Massime poi che deve essere consacrato
col crisma del sacerdozio! Evitiamo perciò il peccato, perché chi
è in peccato mortale è in vero possesso del demonio: il Signore
permette che coloro che si danno ai vizi dell'incontinenza siano umiliati in questo modo.
Ancora una cosa: alcuni anni fa un giovane era tutto rattratto da malattia di nervi, dal nervoso;
e non si sapeva che cosa fosse questo; e non si poteva guarire, si provarono tutti i rimedi, ma non giovarono a nulla! Ed
è venuto a fare gli esercizi a S. Ignazio; ed io ho voluto interrogarlo:
«ma mi dica un po', parliamoci chiaro... questa è una malattia fisica?». E allora mi rispose:
«lei ha indovinato!...» — a forza di darsi ad ogni sorta di questi peccati... sarà anche stato
debolezza fisica, ma fatto è che per queste cose il Signore ha permesso che venisse in questo stato; e di mano in
mano che si è messo a posto ed ha cominciato a fare le cose bene stava sempre meglio, ed il corpo si è
ristabilito un po'.
Non dico che questa
sia ossessione, ma da questo dobbiamo imparare a tenere non solo l'anima, ma anche il corpo puro ed immacolato: certi
santi conoscevano parlando con le persone, se una persona era casta o no. Come S. Filippo Neri, S.
Giuseppe da Copertino. Bisogna stare attento che se il demonio si impossessa di un'anima in questo modo, si trova veramente nel suo centro e ci vuole una
virtù straordinaria per cacciarlo. Questi peccati sono il suo boccone favorito: et hoc genus daemoniorum non...
Neppure gli apostoli che potevano cacciare gli altri demonii, quel lì no!
Così avrete una piccola idea di queste cose: perché non bisogna disprezzare tutto e non
bisogna credere a tutto. Bisogna ammetterne la possibilità e la realtà e anche i motivi per cui il Signore
permette queste cose. E perciò stare attenti per noi, e nella Comunione pregare il Signore che ci santifichi, che
faccia sì che il nostro corpo sia casto; massime per la bella virtù che è il
bell'ornamento sacerdotale. Se non c'è questa virtù in un sacerdote c'è niente. Chi non ha questa virtù ha niente. Si non es castus
nihil es.
Se andiamo a cacciare il demonio dagli altri e non siamo casti il demonio può dirci: ma hai il coraggio? Bisogna essere puri ed allora
si può intimare al demonio di andarsene: questa è la conseguenza di questa sera. Preghiamo che il Signore
scacci lontano da noi il demonio; e cessino queste tristi condizioni di cose che sono conseguenza dei nostri peccati. Che
finisca questa guerra, perché è certo che lì dentro oltre
ai nostri peccati è la massoneria che fa... E che cos'è la massoneria? È una cosa tutta del diavolo;
che si diletta delle uccisioni e delle stragi, disordine e annientamento. Ha fatto la sommossa da cui procede la
guerra; ha obbligato noi ad aderirvi, ad andar dietro; e adesso invece cerca di agire al contrario, per sollevare
confusione, per distruggere qua e là tutto quello che può; cerca di far guerra ai troni; la framassoneria
è quella che ha intenzione di annichilare molta parte del clero; così è la framassoneria che protesta
contro le divise dei cappellani militari; ma è lui, Cadorna, lui che ha voluto che i cappellani portassero
l'abito, la talare, perché potessero esercitare meglio il loro ministero... tutto questo è la massoneria! E
la massoneria è il diavolo; e il diavolo e la massoneria sono la stessa cosa, la stessa cosa!
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Creato: Martedì, 13 Giugno 2006 06:59
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Pubblicato: Martedì, 30 Novembre -0001 00:00