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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
5 novembre
1916
Quad. di anonimo, 23-
28
XXIII 5 Novembre 1916 - Studio Presenti i soli Studenti
Oggi fate ritiro mensile, non è
vero? E chi sa dirmi che cosa sia il ritiro mensile? (Interroga uno studente che glielo dice). Il ritiro mensile si
può più facilmente descrivere che definire. Il ritiro mensile consiste nell'esaminare tutto il nostro
mese passato, dagli Esercizi Spirituali fino ad ora. Immaginatevi di essere in punto
di morte, malati, e c'è più poca speranza di guarire. Oh! si può morire anche così giovani? Sicuro! anche giovani si può morire. E
pensate a tutto quello che avete fatto. Se foste proprio sicuri di morire direste: «Oh come avrei voluto passar
bene il mio tempo! come avrei voluto far tutto bene!». E così pensate
voi. Figuratevi proprio di essere sul letto di morte, ed esaminate tutti i pensieri, parole, opere ed omissioni, dagli
Esercizi Spirituali, fino adesso. Tutti i pensieri; i pensieri che non vuole il Signore, i pensieri cattivi o
inutili, i pensieri che han fatto perder tempo... ecc. ecc. E le parole?... Oh quante parole inutili si son dette!
Pensate: «Come son linguacciuto io! quante bugie ho dette! Le parole contro i compagni e contro i Superiori! tutte
le volte che ho trasgredito il silenzio!...». E le opere?... Pensate dal
mattino alzandomi, fino alla sera, ho sempre fatto bene tutto?... Se sono sempre stato obbediente al Signore, saltando
subito su al primo colpo di campana! Pensate se al mattino siete saltati su pronti come se vi si gettasse non solo
acqua fredda, ma come se vi si gettasse dei carboni ardenti nel letto. Allora sì che sareste pronti a saltar
su, non è vero? Avere il fuoco nel letto che ci brucia!... Poi continuate:
«Mi son vestito con modestia? ho pensato all'Angelo Custode che mi stava alla destra, e vedeva
tutto e scriveva tutto? Il mio Angelo Custode ha scritto tutto in oro, ovvero ha scritto qualche cosa anche in nero?
Poi ho pensato: Gesù nella Cappella mi aspetta? È là che mi attende e mi aspetta già da tutta
la notte? E poi, ho ravvivato io la mia fede? Ho pensato che Gesù
è là come si trova in Paradiso? che vi si trova veramente presente? e
desidera che io faccia presto per venire nel mio cuore? Ed io mi son preparato alla S. Comunione? Ho pensato che fra
poco sarebbe venuto in me, sarebbe venuto nel mio cuore?...».
Ma ricordatevi che la Comunione non è obbligatoria, ognuno fa come gli piace, la
Comunione è obbligatoria solo a Pasqua: la Chiesa la comanda una sola volta.
Per farla bisogna che ci sia nessun peccato mortale, col cuore distaccato dai
veniali, che non ci sia l'affetto ai peccati veniali. Essa è assolutamente libera; chi va prima chi va dopo,
come ognuno vuole. In altri luoghi si osserva l'ordine di lettera; e questo osservatelo dove volete, ma alla
Comunione mai: quando uscite di Chiesa, o di altri luoghi, così quando vi andate, osservate pure
quest'ordine, ma alla Comunione, ve lo ripeto, mai mai, ognuno fa come vuole, è libero in tutto. Poi fate l'esame
anche di questo: «Così ho pensato di far bene le mie divozioni, ho detto bene le mie preghiere?». E
uscendo di Chiesa potrete dire: «Ecco, son contento! mi è venuto qualche distrazione, ma l'ho scacciata
subito! mentre ero in Chiesa non ho pensato ad altro: non ho pensato alle cose di studio». Poi viene la Meditazione;
e pensate se avete sempre fatto un proponimento per la giornata. Vedete: S. Francesco di Sales diceva che questi buoni pensieri per la giornata, sono come chi ha un giardino e può uscire al mattino
a raccogliere tanti fiori, uno di qua, l'altro di là, li mette assieme e ne fa un mazzetto per poi odorarlo lungo
tutta la giornata. Così fate voi; fatevi un mazzetto di buoni pensieri al mattino, durante la Meditazione, e
conservatelo lungo il giorno.
Quando io venga, vi domanderò: «Che Meditazione avete
fatto questa mattina?» — Non so più — Eh bella! Non ricordarsi più dal mattino a
mezzogiorno, da mezzogiorno alla sera! Ricordate neppur più l'argomento della Meditazione! Altro che fare un
mazzetto di proponimenti?! Dunque siamo intesi: fate così; fate sempre, coi proponimenti, un bel mazzetto;
che, quando io verrò, vi domanderò che cosa avete meditato al mattino, e potrò domandarvi, anche i
proponimenti che avete fatti. Ma torniamo a noi. Pensate poi se il vostro dovere l'avete fatto sempre con ubbidienza
pronta, specialmente per i più piccolini, che hanno la lingua un po' più lunga, e sono un po' più
inclinati a perder tempo a studio. Fatelo adunque, e fatelo per amor di Dio, non solo tutti, ma in particolare,
quelli che avranno da ricevere l'abito. E credete voi che si dia lì così e così? No, no! Se questa
non è ancora la vera vestizione, che si farà quando passerete veramente tra i chierici, io la stimo come
quella, e se non la meritate, non si dà. Questa veste è mica come un'altra qualunque! si deve mica
portare come si porterebbe un altro vestito qualunque! ma dovete portarla come veramente si deve, e amarla, colle
virtù che ogni giorno dovete accrescere... oggi, adunque, fate l'esame di coscienza, come se fossi proprio
sul letto di morte, e pensate che cosa non avete compito. Esaminate la vostra ubbidienza ai superiori, con tutte le
vostre azioni. Se avete mangiato per amor di Dio, non come fanno le bestie: se avete mangiato solo per vivere,e non vivere
per ... dimmelo un po' tu!... (e si fa dire il resto da uno studente): e non vivere per mangiare!
Questa sera in silenzio, in
questo tempo che vi rimane, fate questo esame con diligenza, proprio con attenzione.
In conclusione, dite: «Non sono contento! non ho passato questo mese come un S. Luigi, come un Santo Stanislao
Kostka, come un San Gabriele dell'Addolorata». Poi domandate perdono al Signore, ma di cuore, domandategli perdono
del male fatto, del bene non fatto; perché il Signore domanderà stretto conto di ogni cosa, di tutto,
di ogni parola oziosa, e pensate quante parole oziose si dicono! E guai a noi se non avremo fatto tutto bene. Proponetevi
proprio questa sera, dite proprio di cuore: «Voglio passare proprio bene questo mese che il Signore mi concede,
proprio bene!». E poi avete letto il biglietto dei vostri proponimenti degli Esercizi Spirituali? Se non l'avete letto, leggetelo! Vi pare di conoscerli i proponimenti, di saperli, ma non
è vero. Passa un mese poi un altro, lo si dimentica, poi si perde, e voi non ricordate più nulla. Invece
bisogna proporre un'altra volta, rileggeteli di nuovo, come se aveste solo a cominciare domani. Raccoglietevi tutto nel
silenzio, questa sera, sentite quanto vi dirà il Signore, e cominciate fin d'allora a farvi santi. In questo mese
di Novembre ringraziate il Signore, e se in ogni giorno non vi sarete messi a posto, ciascuno s'imponga una piccola
penitenza. Per esempio quando uno facesse una mancanza, che male sarebbe a imporsi la penitenza di baciare una volta la
terra? Oppure fare una riga sul banco con la lingua, senza però prima togliere la polvere? Anche a tavola si
possono fare mortificazioni, come faceva sempre San Luigi: non dire mai: Non mi piace! ma prender sempre tutto anche
quando c'è da fare un sacrifizio; fare i bocconi piccoli, mangiare adagio, e prendere qualche volta,
piuttosto un pezzo di grissino nero, che uno bianco, tutto per far piacere al Signore. Spero che un altro mese, alla
prima domenica possiate dire: «Ho proprio fatto tutto quel che ho potuto per passarlo bene». Un mese di tempo
l'avete ancora, prima di morire, ve lo assicuro io, un mese l'avete ancora, a patto però, che lo passiate bene.
Ve lo concede la Madonna questo mese, ed io ve lo prometto in nome di Lei e in nome di S. Paolo. Dunque siamo intesi. Il tempo l'avete ancora: esaminatevi bene e cominciate subito domani a mettere i
proponimenti in pratica, e alla fine del mese vi troverete contenti. Avete ancora un mese, e questo mese ve lo concede la
Madonna...
Dopo di questo racconta di un
giovane morto due giorni prima, vicino alla Consolata, e dice come, stando
questi per morire, alle 4 del mattino, si sentirono tutti i campanelli di quella casa a suonare, e furono sentiti da
tre persone distinte, in tre diverse camere, e per due volte. Dice essere stato questo un segno della sua
morte vicina, mentre abbisognava ancora di qualche preghiera e il Signore aveva appunto fatto questo, perché quella famiglia continuasse a pregare per
lui. Da questo aggiunge: ''Se i morti non sentono, si fanno però sentire. Noi non dobbiamo aspettare fino a quel
punto; quel che bisogna fare, dobbiamo farlo, non aspettare che gli altri in quel punto preghino poi per noi; ma
prepararci già fin da quest'ora. Io non voglio mica che moriate, ma e se il Signore vi chiamasse un po' a
sé? Egli ci ha già preso un prete, una suora, e pazienza! è Lui
Padrone; ma, e se volesse un po' anche noi? Bisogna stare preparati! Bisogna fare tutto bene, quando sarete
perfetti, andate pure in Paradiso! Anch'io son contento. Intanto vi do la mia
benedizione. Voi proponete questa sera, e domani cominciate subito a mettere in pratica i vostri
proponimenti.
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Pubblicato: Lunedì, 12 Giugno 2006 23:00