AGLI STUDENTI DEL PICCOLO SEMINARIO

        24 gennaio 1917
Quad. di anonimo, 48-50
XXVIII. Gennaio 1917 - Studio
... Siete sempre allegri? sempre contenti? Bene, bene! E domani che festa è?... La conversione di S. Paolo! E cosa è conversio­ne? Vedete: vi sono di quelli che si convertono dal male al bene, dal bene al meglio, dal meglio all'ottimo. Voi che conversione volete fare? Dal meglio all'ottimo? Ma prima bisogna ancora fare gli altri passi e dovete convertirvi anche voi. Qualche cosa da cambiare, da migliorare c'è sempre. Tutti abbia­mo bisogno di convertirci e se qualcuno credesse «Oh, io son già buono, ho preso 9 di condotta!» deve farsi migliorare, non basta aver 9, ma tutti devono avere 10. Capisco che qualche cosetta, qualche miseriuzza può scapparci. Ma rimetterci subito a posto. Convertirvi con S. Paolo e poi dire con lui «Domine quid vis faciam? Signore che cosa vuoi che io faccia? «.Bisognerebbe che legge­ste questo bel tratto degli Atti degli Apostoli, dove si parla appunto della con­versione di San Paolo: quando risponde alla voce del Signore e dice «Domine, quid me vis facere?». Ripetetelo anche voi, e domandate al Signore che cosa vuole che facciate; ma non bisogna solo domandare, bisogna anche eseguire, esser pronti come San Paolo a seguire la voce del Signore. E non seguirlo solo in ciò che piace, e in quello che non piace non più. Quando s'è a studio per studiare, studiare volentieri, non perder tempo; mettere volontà ferma, ma volontà di ferro: giù... duro!... Così che bisogna fare. Ed io spero proprio che vi convertiate con San Paolo. A tutto il passato non pensiamo più, quel che è stato è stato: ed io non ci penso più, il vostro assistente neppure; e comincia­mo proprio fin da domani una vita nuova, io vi guarderò solo più da domani in avanti. Mettete buona volontà, volontà ferma, avete cominciato, continua­te, avanti! Il Signore vi benedirà e sarete contenti. Corrispondete sempre, e se bisogna fare qualche sacrifizio, fatelo volentieri. Senza prendervela senza la­mentarvi.
Pensate un po' se adesso ci togliessero poi il pane: ce lo misurassero
poi: tanti grammi ciascuno? La città voleva già venire a contare quanti ci siamo, quanto consumiamo, poi misurarci tutto, un tanto ciascuno di pane, di zuc­chero, e poi anche di sale! Vedete che non c'è da scherzare. Siamo in tempi cri­tici. E se accadesse poi che ci togliessero ancora il latte al mattino? Allora bi­sogna poi accontentarci di una pagnotta, e se pur vi sarà, e qualche cosa d'al­tro o anche sola. Ai soldati l'han già tolto il pane: danno solo più tanti gram­mi al giorno: e basta al mattino cinque noci piccole, piccole, che paion noccio­le, oppure una mela, oppure due se sono piccole, ma son cose che non si vedo­no. Chi sa che non capiti poi anche a noi così. Dover poi sol più mangiare due volte al giorno, e non quando si vuole. Vuol dire che voi sarete poi disposti a star senza colazione qualche volta, e poi senza merenda, e non vi lamenterete e sarete ancor più allegri. Se la guerra avesse ancora a durare, chi sa se un gior­no non dovremmo poi ancora star senza pane; Eh! non c'è più chi lo semina, non si può più coltivare: e potrebbe darsi fossimo poi costretti a mangiare il pane di farina di castagne, di fagioli, ed altro. Chi sa che non dovremmo poi anche noi mangiare i topi come hanno fatto in Francia a Parigi, tanti anni fa.
Speriamo che tutto questo non venga. Il Signore ci aiuterà Lui, penserà Lui a noi, e non avremo a soffrire la fame; ma... pregate, state buoni affinchè il Signore non sia poi costretto a castigarci così. E se venisse poi il giorno in cui non avessimo più carbone per il calorifero? ! Bisogna poi star al freddo? Sape­ste quanto costa ora il carbone! e non se ne trova più. Quello che una volta co­stava 30 Lire, ora costa 300 Lire. Pensate! e se doveste poi star senza, che fa­re? Farete poi come si faceva noi in seminario. Stare al freddo. Noi l'avevamo mica il calorifero, si scaldava mica. Si scaldava qualche volta un pochettino, un pochettino, ma poche volte, e tutto fatto! E voi sarete disposti anche a que­sto. Ma state solo buoni, pregate sempre bene il Signore, e poi vedrete che Lui vi aiuterà. — Questo qui tanto per dire; ora torniamo a noi... (manca il resto...).
giuseppeallamano.consolata.org