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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
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bsp; 6 maggio 1917
Quad. XIII, 5-
6
(6 Maggio 1917)
Vita interiore
Si
narra di un cacciatore che nell’inseguire una fiera passò davanti una spelonca. Entratevi per
curiosità si trovò di faccia un non so che, che gli parve essere umano. Ed era veramente un romito. Vistalo
in quello stato gli dimandò che mai facesse e da quanto tempo vi stesse. Rispose: Disco mori, e da quarant'anni.
Anche noi almeno un giorno al mese impariamo a
morire. Come i soldati si esercitano in finti combattimenti per..., così noi... Interroghiamo con S. Bernardo
noi stessi sovente: si modo moriturus esses, faceres istud
(Siniscalchi: II giorno santificato p. 227). — Per tutti, specialmente i nostri soldati è necessaria
la vita interiore. Scrive l'Imit.:
Ambulare cum Deo intus, nec aliqua affectione teneri foris, status est interni hominis. La
vita interiore consiste nel tenere il cuore raccolto e unito con Dio, e libero da ogni altro attacco; — vale a dire:
nel vivere di raccoglimento ed unione con Dio, reprimendo la licenza dei sensi e dell 'immaginazione.
Principii
fondamentali della vita interiore sono lo spirito di preghiera e lo spirito di sacrifìcio.
L'Imit. dichiara la felicità di questa
vita: Frequens visitatio cum homine interno; dulcis
sermocinatio, grata consolatio, multa pax, fa-miliaritas stupenda nimis. (Ved. Libr. II, cap. I - Hamon: Sett. III
dopo Pasqua).
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Pubblicato: Lunedì, 12 Giugno 2006 23:00