I DONI E I FRUTTI DELLO SPIRITO SANTO

20 maggio 1917
Quad. XIII, 9
(20 Maggio)
Domenica dopo l'Ascensione
Lo Spirito Santo - i suoi doni - i suoi frutti
Lo Spirito Santo è la Terza Persona della SS. Trinità, che procede dal Padre e dal Figlio per volontà ed amore, come il Figlio è generato dal Padre per intelletto. Vero Dio, unico col Padre e Figliuolo, a Lui si deve la stessa adorazione unitamente alle due altre Divine Persone; e tutti i nostri ossequii vanno a Dio. Allo Spirito Santo però noi attri­buiamo le opere ad extra dell'amore, ed in particolare l'assistenza della S. Chiesa e la santificazione delle anime. Gesù Cristo fondò la Chiesa, e poi la rimise alla cura dello Sp. S.; ed il Santo Spirito l'assiste, la vivifi­ca e conserva contro tutte le potenze infernali. — Nelle anime infonde la grazia sacramentale e santificante, concede le grazie gratis datae, de­scritte da S. Paolo nella prima lettera ai Corinti (XII, 8-10), concede i Suoi doni ed i suoi frutti. Parliamo stassera dei Doni dello Sp.S..
Quanto ai frutti essi sono 12 secondo S. Paolo (Ep. ai Calati V, 22-23). E si chiamano frutti secondo S. Tommaso: 1) in quantum mentem sincera dilectione reficiunt; e 2) quia habent in se suavitatem et dulcedinem. S. Anselmo aggiunge: Quoniam ex bono arbore sicut optimi fructus prodeunt (Siniscalchi — Il Cuore... p. 186).
I Doni dello Spirito Santo sono sette, descritti dal Prof. Isaia (XI, 2-3): Sapienza, Scienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Pietà e Timor di Dio.
Pel dono della Sapienza, fissi nel fine per cui siamo creati disprez­ziamo i beni di questo mondo per solo apprezzare gli eterni. Sapor boni (S. Bern.).
Pel dono della scienza ci serviamo dei beni terreni per sollevarci agli eterni. Omnis creatura est scala ad Deum; — Omnia clamant ut diligam te. S. Teresa.
Pel dono dell'Intelletto (intus legere) penetriamo e gustiamo Dio ed i suoi misteri. Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt.
Pel dono del Consiglio, dirigiamo noi e gli altri alla virtù e santità. Domine ut videam; — illumina tenebras meas; — Deduc me in via tua.
Per la fortezza si ha energia soprannaturale contro la pusillanimi­tà, e la debolezza nelle avversità e nei pericoli sino al martirio. Dominus fortitudo mea.
Per la Pietà si onora Dio come Padre e gli uomini come fratelli.
Pel Timore di Dio filiale si sta attenti a non offendere Dio, ma con pace nei difetti della nostra debolezza. Beatus vir qui timet Dominum (Vedi Siniscalchi l.c. p. 183 e Hamon vol. II).
giuseppeallamano.consolata.org