IL CH. E. BALDI GRAVEMENTE FERITO

22 giugno 1917
        P.P. Albertone, quad. VII, 39
Conf. del venerdì 22 Giugno 1917
(in Cappella)
Devo darvi la dolorosa notizia che il nostro Ch. Baldi è stato gravemente ferito, e molto gravemente ferito. Gli fu asportata la mano destra, fu ferito al capo, al braccio sinistro, alla coscia ecc. questa notizia venne dal suo cappella­no... Come capo del suo reparto insomma, ha dovuto essere in maggior peri­colo, e fu ferito, e adesso salvo un miracolo... ma se c'è necessario un miraco­lo la Madonna lo farà, ma umanamente parlando non c'è speranza.
Speriamo che abbia conservata la lucidità della mente... e là... ci voleva una vittima... il Signore ci ha conservato Occelli... e certo il posto in cui era (sottotenente) era in pericolo... lui l'ha fatto col mio permesso, dietro mio consenso... sebbene io tenga che sia meglio restare semplice soldato, anche in fanteria, tuttavia in questo caso... insomma per tante altre cose sono stato ob­bligato a concedere che si facesse quello che lui avrebbe visto meglio.
E bisogna pregare che il Signore lo aiuti sia per l'anima e sia anche per il corpo. Chi scrive dice che non si può più sperare umanamente, e noi bisogna che lo raccomandiamo al Signore nelle nostre preghiere e nei nostri sacrifici. Coi nostri sacrifici poter accontentare il Signore, sia a benefizio di quest'ani­ma, sia anche a benefizio dell'Istituto; e così anche questo ossequio di questa sera sia a questo scopo, a suo bene.
Il nostro impegno sia di essere fervorosi e così sempre più accertarci la protezione della Madonna.
Quad. di anonimo, 56 -57
XXXI. 22 Luglio (?) 1917
Vengo a darvi la dolorosa notizia che il nostro caro Chierico Eugenio Bal­di che era sottotenente al fronte nella battaglia del 13 giugno è stato ferito gra­vemente, mortalmente; il Cappellano che mi scrive dice che salvo un miracolo, non può più guarire...
Adesso bisognerà che aiutiate il nostro Chierico colle preghiere e coi pic­coli sacrifizi. Stamattina io ho celebrato la messa per lui e per i suoi bisogni, perché può darsi che sia già morto. Vedete fa piacere... era un Chierico che partito dall'Istituto aveva sempre fatto il suo dovere: Così si muore volentieri, anche senza essere missionari. Quanti giovani scapestrati lassù vivono senza fede né legge. Invece il nostro Chierico la sua intenzione l'ha sempre avuta qui disposto però alla volontà di Dio. E il Signore ha voluto che lui restasse ferito; invece Occelli fosse preso prigioniero. È vero che anche là non sta troppo be­ne; tanto è vero che manda a chiamare il pane, ma è libero, non ha più da combattere. Noi di qui gli mandiamo il necessario; ma si può mandare pane solo una volta la settimana; lassù sentono la fame più di noi. Ma state tran­quilli se siete buoni la Provvidenza non mancherà in modo di aiutarvi che non abbiate da morir di fame. In particolare pregate per il caro Chierico Baldi, e fate dei piccoli sacrifizi per lui. Questo servirà a sollevarlo dalle pene e otte­nergli grazie dal Signore.
giuseppeallamano.consolata.org