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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
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bsp; 1 luglio 1917
Quad. XIII, 13
Morte felice dei religiosi fervorosi
In morte del Ch.
Baldi
Defunctus adhuc loquitur. Dopo aver pianto e pregato pel nostro caro confratello, sentiamo
stassera una sua lezione. Egli non è morto per noi, ma vive in Dio che lo volle con sé a nostro protettore
coi cari pp. Manzon e Meineri. Dal Cielo ci parla: Defunctus adhuc loquitur, e ci dice come sia consolante e
felice la morte dei veri religiosi.
Egli temeva i pericoli da cui era circondato nella milizia, e
buon per lui, che mi scriveva di volere assolutamente vivere e morire religioso missionario. Quasi come San Francesco
Zaverio accettò la morte lontano da' suoi cari confratelli e senza poter conseguire la Terra
promessa delle missioni. Ma in quel punto l'Angelo Custode dell'Istituto andò ad (= ad) assisterlo e consolarlo. Felice lui, che non aspettò allora a
distaccarsi dal mondo e dai parenti; ma non per
necessità, sì per merito, l'aveva fatto varii anni prima. Che conforto in quei momenti! Il P. Suarez in
morte, esclamava: Non putabam tam dulce esse mori
perché religioso. E S. Gerardo fratello di S. Bernardo, quando gli fu dato l'annunzio della morte vicina
si pose a cantare per allegrezza e così spirò (S. Alf. opusc.).
Sta bene qui ricordare le belle parole di S. Bernardo sulla vita
religiosa: O vita secura, ubi absque formidine mors
expectatur; imo et exoptatur cum dulcedine, et excipitur cum devotione (ivi).
La sorte di
morte così felice è riservata ai
religiosi fervorosi e costanti nel corrispondere
alla vocazione. Ed anche questo avvertimento ci dà
il caro confratello: Def. adhuc loq. Egli d'indole
allegra e naturalmente portata all'indipendenza, ed alla superbia, lavorò tanto su se stesso da riuscire umile ed ubbidiente di mente e di cuore alla
disciplina dell'istituto. Se aveva difetti li
riconosceva, e ne faceva guerra continua
e minuta per sradicarli. Non era di quelli che credessero quasi di
fare un favore a Dio ed ai superiori collo stare in
questa casa sotto la regola e vigilanza continua... Lezione per tutti voi, cari giovani, ad amare il vostro stato, e
procurare di corrispondervi con tutte le forze. S. Agostino ci avverte: Deus negligentes deserere consuevit. E
S. Bernardo: Ubi dixisti sufficit, ibi periisti. (S. Alf. ivi).
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Pubblicato: Lunedì, 12 Giugno 2006 23:00