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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
3 agosto 1917
P.P. Albertone, quad. VII, 40-
41
Conferenza del 3 Agosto 1917 (Venerdì)
Mi riservo a Domenica gli avvertimenti per S. Ignazio, tuttavia non posso dare i particolari
avvisi coi giovani, e li do adesso, separatamente.
È una cosa di cui voglio persuadervi, e che temo
non ci persuadiamo, massime i giovani, e questo viene in tutte le comunità in generale... Ed è la presente
necessità in cui ci troviamo...: non basta più pagare per ottenere, ma realmente non si trova più
nulla! Oggi è stato aumentato il pane, ma questo è nulla, almeno si trovasse, ma non si trova! Stamattina
una Signora in Sacrestia là diceva: che aveva potuto trovare più niente, e siccome era sorella di un prete
che era stato al Cottolengo e che aveva lasciato qualche cosa là... sperava che le dessero per carità
una pagnotta per passare la giornata! Così non solo sono cose relative ma anche assolutamente non si trova...
e voi dovete capirlo che non è il Rettore che non voglia darvene, che si faccia per spilorceria, ma realmente
non si trova.
Il Teologo Viandi, è andato a S. Ignazio, ed ha mandato a comperare il pane a
Pessinetto, ma non ne ha potuto trovare, non gliene hanno dato, perché dicevano che non ne avevano per loro e
allora ha dovuto ricorrere al Sindaco di Mezzenile per mostrare che era possidente lì, e che perciò
aveva il diritto di averne! e se non sono compreso in quelli che possono comperare mi comprenda! e se andiamo avanti
così con tanto denaro si può morire di fame!
E fortuna che i superiori ci hanno pensato ed
hanno fatto comperare, il Sig. Vice-Rettore ha fatto delle provviste che ci permettono qualche cosa, e se lo sapessero che
abbiamo della farina ecc... saremmo obbligati a consegnarla! Non bisogna credere che siano i Superiori che non ne danno!
Il Sig. Vice Rettore è andato quest'anno a Ceresole a fare la cura delle acque... e è andato in un
Hotel... e quanto ha pagato, non ve lo voglio dire! ebbene, c'era una sola pietanza, e per il caffè davano un
piccolo pacchettino di una faccenda che non pareva zucchero, e non faceva un cucchiaino... e certo non inzuccherava! Vari
dei nostri prendono il caffè senz'altro! questo bisogna che siate persuasi voi, e anche persuadere gli altri!
Perché non siete solo voi che siete senza... e se uno dice: «Non mi basta...» —
«eh! ti basterà!», perché non ce n'è! Prima non dico che si facesse lusso, uno
straordinario, ma c'era il necessario, ma adesso...
Sapete, a S. Ignazio ho speso 96 lire per provvedere un
qualche cosa perché quando non abbiate carne né niente, abbiate un pezzettino di qualche cosa per
accompagnare col pane! E così abbiamo fatto una provvista di paste, e anche di meliga... e se non c'è
pane si faranno polente!
Un Canonico mi diceva: Se si avesse almeno un po' di meliga, ma dove pigliarla?
Noi per fortuna ne abbiamo un poco... e bisogna contentarsi! E se non ce n'è più a sazietà come
prima pazienza! Questo non voglio porti soggezione a quelli che hanno ordine dai superiori, e fanno altrimenti,
cominciando dal Sig. Prefetto che le suore hanno l'ordine, se c'è qualche cosa di più delicato, di
darlo a lui... se c'è, perché se non c'è anche lui sta senza!
Pare proprio che
facciamo lo spilorcio, e invece... vedete, adesso a Lanzo il pane hanno promesso di darlo, qualche volta la carne, e se
poi non c'è... Sapete, il Can. Baravalle è in una parrocchia e non ha la roba, e stenta a trovare...
Io vi manderei tutti a casa una settimana per imparare come si fa a vivere al presente!
C'era una donna a
S. Ignazio là che lavava, e mi diceva: ho il marito soldato, mi danno per cinque ragazzi sei soldi ciascuno...
e non c'è farina per fare la polenta, e che cosa fare? uno piange di qua, uno piange di là... Ho
domandato se non trovava più del pane... Eh! non se ne trova più! e poi questi ragazzi sono abituati
alla polenta, e il pane non li nutrisce abbastanza...
Persuadiamoci pure che non basta più aver
denaro! Se anche ne avessimo non si trova niente! Bisogna convincerci che sono bastonate del Signore queste! e sono
bastonate che ci meritiamo. C'era un bravo sacerdote che mi diceva: Non sono solo gli altri che bestemmiano, sono
anche tanti sacerdoti e religiosi che non hanno niente di spirito; ed è per questo che la guerra continua! Non
crediamo di essere vittime!
Non ci siamo fatti trappisti, ebbene, il Signore vuole che per adesso siamo
trappisti e che facciamo penitenza! Ma se poi quelli là hanno i debiti permessi, e l'ordine del Superiore, gli
altri non debbono guardare! Se dobbiamo digiunare si digiuna. Certi digiuni vengono di sua necessità e adesso
dobbiamo fare come se fosse in tempo di digiuno. Adesso andate là, ho dato ordine al Prefetto, se non ce
n'è tornate! Adunque cercate prima di tutto, procuriamo, di persuadere voi medesimi di queste
necessità... e se una volta si trova niente e non si può mangiare a mezzogiorno, si mangia solo alla sera! o
si mangia polenta se c'è! Si è ormai a questo punto, e se le cose continuano non si sa dove si va!
A S. Ignazio prima cosa ho detto al domestico: lasciamo via le pietanze! E
quando mi vedono tutti mi dicono deperito... Deperito o no, sono storie; quello che era necessario, e poi non mi son mica
messo né questo né quello né quell'altro! Quando si invitano forestieri, ho dato ordine
all'economo, come adesso, bisogna ben dare qualche cosa, almeno quel giorno...
Vedete, andate
laggiù, avete della buona acqua distillata... berrete quella che è stata raccolta e chiusa, e ne avete...,
è stata raccolta di pura neve fusa, e non di acqua di pioggia, è così fresca e buona, più di
quella della fontana. Voglio che si beva quella.
Ma bisogna che vi persuadiate di questo; e bisogna che
facciate di necessità virtù. Se poteste leggere le gazzette — non dovete leggerle —
vedreste, e non si dice mica tutto sulla gazzetta. Vedeste al mattino nelle botteghe: è tutto un assalto per
ottenere qualche cosa... E D. Dolza ha già girato per trovare... e voi non vi siete ancora accorti degli estremi...
si vede in certe botteghe di drogherie, tutta la gente fuori che aspetta, ed anche gente signorile... Bisogna
farlo questo per amor di Dio, prima persuadere voi stessi, e poi anche se capita i ragazzi... ma voi non dovete
intrigarvi dei ragazzi... lasciateli al loro assistente! non posso vedere che si comincia a scrivere biglietti,
ecc... non voglio queste storie!
Concludiamo, bisogna avere spirito di penitenza e della
necessità presente farci dei meriti, e farlo per amor di Dio. Persuadetevi che né i superiori vi
trascurano né altri, tutto lo scopo vostro andando a S. Ignazio è di pregare e riparare a tutto il
male che si fa in questi tempi.
Alcuni giorni fa sono andato alla Visitazione: povere suore, gliene fanno di
tutti i colori! Alcuni giorni fa sono saltati in giardino cinque o sei soldati e vollero essere ricoverati per fare la
quarantena del vaiuolo... e sono passati di lì in mezzo alle suore... e le suore volevano andar via... e sono
andato là: «Andate via di qua! Chi vi ha insegnato a venirvi a cacciare qui?» — «Ma,
abbiano pietà di poveri ammalati, siamo venuti a fare la quarantena del vaiuolo...» — «Ma!
qui non è il posto di venire a fare la quarantena del vaiuolo!».
Basta, bisogna fare
così, se ce n'è mangiamo, se non ce n'è facciamo penitenza!
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Creato: Martedì, 13 Giugno 2006 11:15
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Pubblicato: Lunedì, 12 Giugno 2006 23:00