LA VACANZE

(4 Agosto 1918)
Le vacanze
Le vacanze sono un riposo e ristoro delle forze, fisiche ed intellet­tuali. Non un ozio; ma se ozio, ozio cristiano - otium christianum - o meglio di religiosi e missionarii. Nostro Signore stesso ci prescrisse le vacanze, con volere che ogni ventiquattro ore, ne passassimo varie nel sonno e nelle ricreazioni dopo i pasti. Egli stesso si riposò il 7 giorno della settimana nella creazione; e prescrisse nella Legge antica che si ri­posassero il settimo giorno gli uomini e gli stessi animali. Ogni anno poi la natura prende il suo riposo, e cessa nell'inverno la vegetazione delle piante. È quindi giusto e secondo i disegni di Dio, che voi dopo tante altre vacanze lungo l'anno abbiate ancora l'annuale, che andrete a passare a S. Ignazio.
Osserva bene Mons. Rossi Vescovo di Pinerolo (Manuale del Se­minarista p. 502) che ogni Seminario dovrebbe avere secondo il pre­scritto dalla S. Sede una villa; mentre purtroppo per la maggioranza delle Diocesi questo è solo un pio desiderio. Noi fortunati, che abbiamo la villa, e quale villa! In montagna, da molti desiderata... Nelle vacan­ze in famiglia si perde lo spirito ecclesiastico vivendo coi secolari, e so­vente la stessa vocazione. Invece in comunità si ha riposo e ristoro nel corpo e nell'anima senza nulla omettere delle pratiche di spirito. Sono vere vacanze, non ozio; ma diminuzione di ore di scuola e di studio ed aumento di ricreazione e di passeggiate.
Via perciò da voi l'idea che a S. Ignazio dobbiate più nulla studiare e solo divertirvi. Il tempo è prezioso ed in niun tempo si può sprecare. Perdere il tempo è un peccato, ed il Signore castigò all'inferno il servo inutile, e condannò al fuoco il fico infruttuoso. L'ozio poi è sorgente di molti peccati: multam malitiam docuit otiositas.
Il tempo si perde specialmente in quattro modi: 1) Nel fare niente;
2) facendo le azioni indifferenti non indirizzandole a Dio come dice S. Paolo: Omnia in gloriam Dei facite; 3) Anche facendo azioni buone, ma non nell'ordine dei nostri doveri, quelle che Dio vuole da noi; 4) Fa­cendo il bene non nel modo che Dio vuole da noi, cioè con purità d'in­tenzione e con tutte le circostanze volute da Dio per averne merito (V. Hamon III p. 174; Med. del Curato di Lione 3, p. 138).
Cari giovani, voi andando in vacanza, eviterete l'ozio, non perde­rete il tempo se farete quanto vi ho detto. Sarete obbedienti in tutto, vi­vrete di fede... Procurate che S. Ignazio e più Gesù Sacramentato siano contenti di voi, di avervi...
giuseppeallamano.consolata.org