SPERANZA E CONFIDENZA INDIO

15 dicembre 1918
Quad. XIV, 15
(15 Dic. 1918)
Speranza e confidenza in Dio
La virtù della speranza se più robusta si chiama fiducia o confiden­za (La perf. crist. p. 20). È necessaria per salvarsi come la fede, e per la perfezione più che la fede. Ricordate ciò che scrisse S. Agostino:Domus Dei... sperando erigitur; cioè la speranza ha la parte principale nell'opera della nostra perfezione, come l'intero edificio d'una casa è il principale a patto delle fondamenta e della perfezione. Eppure (V. Quad. VIII p. 6). Vediamo la necessità e i mezzi per mantenerla in noi viva e piena (Ivi sino alla fine).
P.G. Richetta, quad. 21
15 Dicembre 1918 Confidenza in Dio
Nessuna cosa, né i difetti, né gli scrupoli, né il peccato deve toglierci la confidenza.
È necessario averla per tre motivi:
1) per coprire il vuoto tra il nostro nulla e l'altezza della nostra vocazione — sia buoni — tiepidi — cattivi.
2) per l'avvenire. Quando sarete in Missione. Lassù non vi aspettano solo gioie, ma vi saranno qualche volta scoraggiamenti per la solitudine, per il poco frutto. — È necessario avere il cuore ripieno di confidenza in Dio. 3) perché piace al Signore. Per ottenerla bisogna:
1) spogliarci della confidenza nei mezzi umani ingegno, cariche, stima.
2) pensare sovente al Signore che può, sa, e vuole aiutarci.
3) fare sovente atti di confidenza: In Te, Domine, speravi - Singulariter in spe constituisti me.
Abramo contra spem in spem credidit S. Vincenzo de' Paoli - B. Cottolengo.
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