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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
19 settembre 1920
Quad. XV, 28-30
(19 Sett. 1920)
Sui S. Esercizi
Sono una grande grazia questi Sp. Esercizi: Si scires donum Dei! Per aggiustare tutto il passato e
porre un saldo principio per l'avvenire. Tutti ne abbisognate: i Sacerdoti per sempre più infervorarsi nello
spirito della loro dignità; coloro che non solo [= sono] lontani dalle S. Ordinazioni per ben prepararsi
alle medesime; i prossimi entrati per incominciare il Santo tirocinio. Voi fortunati che rotti i vincoli del secolo
vi siete dati intieramente a Dio coll'unico scopo di farvi santi missionarii. Siano questi Esercizi come quelli fatti per
la prima volta da S. Francesco Zaverio (Storia). Aspirate anche voi a tanto.
Ma specialmente io li credo utili e necessarii per voi che siete nel Noviziato, o
vi entrate, o ne siete da poco usciti. Il tempo del Noviziato è destinato alla formazione dello spirito, a vincere
tutte le passioni ed ornarsi delle virtù religiose ed apostoliche. La coscienza vi dice di avere fatto ogni vostro
possibile, e stando per incominciare di avere la ferma risoluzione di attendervi con tutto l'impegno? Guai a chi trova un
peso il noviziato, e vorrebbe finirlo per amore di maggior libertà! È in costoro che io trovo i
soggetti più nocivi alla Comunità. Di questi giorni venne alla Consolata Mons. Serafini Abate
benedettino e Segretario della Congr. dei Religiosi, Egli nella sua esperienza mi diceva che le Congregazioni perdono
lo spirito e sono rovinate non dai cattivi che presto o più tardi lasciano la Religione, ma da coloro che sono
sempre i medesimi nei loro difetti quotidiani, e non intraprendono una decisa emendazione e non si danno
intieramente all'emendazione. Costoro perché non fanno cose gravi vengono tollerati; ma verrà giorno che
dissolveranno ogni osservanza. Conchiudeva; costoro bisogna mandarli via per tempo perché non intacchino gli
altri. Sovente vengono più vecchi di tutti e seminano la zizzania. Chi di voi è in questo numero si
scuota in questi Esercizi, altrimenti ritorni al secolo; potrà salvarsi come cristiano invece di dannarsi da
religioso. Esaminatevi seriamente, e scuotetevi.
Lasciando ai
predicatori il parlarvi del modo con cui fare gli Esercizi, vi accennerò due condizioni necessarie: il
raccoglimento e la generosità. Raccoglimento esterno col silenzio nelle parole e negli sguardi, e l'interno
colla fantasia ed i pensieri estranei. Hoc unum age; — Attende tibi. S. Alfonso Rodriguez facendo gli
Esercizi gli venne comandato dal Superiore che andasse in parlatorio a dire due parole ad un parente che veniva da
lontano. Ubbidì recandovisi con gli occhi mezzo chiusi, ed eseguendo l'ordine alla lettera, gli disse Deo
gratias e tosto gli voltò le spalle (Siniscalchi. Il giorno, p. 224).
Generosità, cioè coraggio ed allegrezza. Dio vuole anime forti e risolute, che si danno
interamente a disposizione di Dio. Guai a chi fa riserve nella santificazione, restringendosi a certo grado ed
eccettuando il taglio intiero di certi difetti. — Generosità. Avanti adunque sotto la protezione della nostra
cara Consolata.
P. V.
Merlo Pich, quad. 140-148
19 Settembre 1920
Inizio Esercizi Spirituali
Ci
congratuliamo coi nostri neo-sacerdoti (PP. Manfredi e Richetta) perché ogni neo-sacerdote è una
benedizione per l'Istituto, per le Missioni.
Ad una persona che in questi giorni mi domandava se
l'Istituto va bene ho risposto: «L'Istituto va molto bene: abbiamo tanti sacerdoti... e poi tanti altri in
spe». Ed essa mi rispose: «Se ha tanti sacerdoti, allora va bene!».
Preghiamo che il
Signore dia loro la sanità. «Infirma elegit Deus», il Signore fa dei miracoli colle persone
deboli... Essi pregheranno per voi, che possiate prepararvi bene. Per arrivare al loro punto ben preparati, ed esser
poi
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contenti come son loro adesso, bisogna acquistare tutte le virtù sacerdotali ed
apostoliche. Perciò bisogna essere generosi col Signore. Il Signore non è contento colle anime che non
son generose, e darà loro solo la grazia sufficiente... e non riusciranno mai degni sacerdoti e missionari.
Per questo bisogna cominciare a far bene gli esercizi spirituali. Ad ognuno di
voi bisognerebbe dire:-«Si scires donum Dei!». Gli Es. Sp. sono un dono di Dio, una grazia particolare. Guai
se non vi corrispondiamo! Hodie si vocem eius audieritis, nolite obdurare corda vestra... non lasciamola passare. Le
grazie non sono inutili, non siamo liberi di corrispondervi o no; esse ci saranno davanti a Dio o in benedizione o in
maledizione secondo che vi avremo corrisposto o no.
La grazia di questi Esercizi è un talento:
guai se non lo traffichiamo!... Ciascuno dev'essere atterrito e dire a se stesso: Da questi esercizi può
dipendere tutta la mia santificazione: se corrispondo, se li faccio bene posso venire un S. Francesco Saverio.
Infatti questo Santo cominciò dagli Esercizi, dalla meditazione del «Quid prodest»...
Preghiamo il Signore che ci dia la grazia di fare questi Esercizi come S. Francesco Saverio; raccomandiamoci a
questo Santo.
E come fare per farli bene?
Prima di tutto bisogna persuaderci che ne abbiamo
bisogno.
Ne han bisogno i Sacerdoti per esaminarsi ed eccitarsi a dir bene la S. Messa ed il Breviario
— ed a fare proprio gli Angeli in terra.
Così gli anziani ne han bisogno per prepararsi alle
ordinazioni, scuotersi, se non han fatto abbastanza nel passato per prepararsi, riparare adesso: non ci sarà mai
abbastanza tempo per prepararsi!...
Ne han poi bisogno specialmente i nuovi venuti, per cominciare subito
con fervore. Ciascuno deve dire: Questi esercizi sono il fondamento della mia santificazione... li benedirò sempre
se li faccio bene: Alla vigilia delle ordinazioni dirò: Felici quegli esercizi che ho fatto bene!... E
veramente... ho fatto tanti sacrifici, ho lasciato i parenti e tutto... ora sarei un folle se non mi mettessi proprio
sul serio, se non mi mettessi tutto a farmi un santo! — Totus ingrediar, totus maneam, alter egrediar! — Essi
devono purificarci ben bene, e poi prendere le risoluzioni.
E gli altri che han già quasi finito o
che entrano nel noviziato? Ne avete ancora più bisogno degli altri!... Perché, avete fatto tutto quello che
dovevate fare nel noviziato e per prepararvi ai voti?... Lasciate che io ne dubiti, almeno per una parte. Perciò
bisogna scuoterci, mettere buona volontà: Renovamini spiritu mentis vestrae... Se finora non siete stati fedeli,
non avete corrisposto alla grazia del noviziato, mettetevi a farlo in regola. Non c'è idea che cosa sia il
noviziato. Per quest'anno non posso più lasciare a maestro il nostro bravo P. Ferrero, perché avrà
da andare sovente a Roma, e poi lo eleggo mio segretario privato, perciò per quest'anno vi metterò P.
Superiore, e sarà coadiuvato come assistente dal nostro P. Mario (Borello). E voi non aggravate loro il peso,
anzi alleviatelo; ascoltateli. In quest'anno verrò poi qualche volta a parlarvi; per ora comincio a dirvi una
cosa.
Comincio dalla lingua. Qui dentro c'è un po' di dissipazione, di curiosità, siete un
po' amanti delle novità: non si può far niente senza che tutti lo sappiano; c'è qualcuno che
ha una voglia matta di dire e di inventare. Cominciate in questi esercizi a lasciare stare le cose esterne e le cose degli
altri: Attende tibi.
Bisogna osservare scrupolosamente il silenzio: silenzio esterno e interno; della lingua
e di tutte le membra del nostro corpo, silenzio di fantasia. Occuparsi unicamente di ciò che dicono i
predicatori, far come i buoi che dopo aver mangiato ruminano; non andar subito a leggere o a scrivere; è bene
scrivere qualche pensiero, ma non tutta la predica.
Dunque la prima condizione è il raccoglimento,
l'applicazione della mente e del cuore a ciò che abbiamo sentito nella predica. E non dormire! Non
bisogna perdere neppure una parola di quello che dicono i predicatori. E se qualcuno dorme il vicino lo svegli, senza
misericordia... Né aver paura di stancarsi...
Una volta che S. Alfonso
Rodriguez faceva gli esercizi spirituali è venuto un parente a trovarlo e il superiore gli impose di andare in
parlatorio dicendogli: «Vada a dir due parole». S. Alfonso andò là colla testa china, disse
«Deo gratias!» e poi via!...
L'altra condizione è d'aver un
po' di generosità nel sopportare un po' l'incomodo di star seduti ecc.; si fa un po' di penitenza!...
Cantare tutti: non aver paura del mal di stomaco. L'Ufficio, dirlo bene; sono queste cose che attirano le grazie del
Signore. Generosità nel darvi al Signore; sentirete la voce del Signore: .«Tu hai questo difetto, devi
emendarti in quello». Non bisogna far eccezioni: il Signore vuole essere il padrone di tutto! Diciamo come S.
Paolo:
«Quid me vis tacere?» e poi non fare eccezioni!...
Il Signore non
può vedere i tiepidi: «Utinam frigidus esses etc.». Che brutta cosa è la tiepidezza! Ciò
che più è da temere in una congregazione religiosa sono i tiepidi, e il non far progresso nella
perfezione è tiepidezza!
In questi giorni parlavo con Mons. Serafini che era abate di un monastero e
adesso è Segretario dei Religiosi, e mi diceva: «In una comunità non c'è tanto da temere
dai cattivi, quanto dai tiepidi, da coloro che non fan mai un passo. Di mandarli via non c'è un motivo, e
tenerli che cosa riusciranno?... Son la rovina delle comunità». E mi raccomandava che li mandassi via, via
senza misericordia!... «Chi è così è indegno di prendere lo stato religioso... non ha
volontà di vincere le passioni... son sempre i medesimi... promettono sempre sì, sì, baciano le mani
ai superiori, ma son sempre i medesimi... Li mandi via!... Diranno che li manda via per niente: non importa!... Noi
abbiamo avuti tanti dispiaceri da questa gente!... Sono la rovina dello spirito della comunità! E costoro
vivono più degli altri, sa! Non si mortificano, non rinnegano la propria carne, vivono comodamente, e
perciò vivono più degli altri!... Perciò mi raccomando: faccia una guerra atroce a
costoro!...».
Questo è il principale: dovete entrare negli esercizi con animo generoso... Se
uno non ascolta la voce del Signore, Egli lo rigetta... Non ha fatto così S. Paolo: «Quid me vis
facere?....». E allora «non acquievit carni et sanguini».
Se sarete così, oh, come
comincierete bene il noviziato! E chi non sente di avere questa buona volontà, se ne vada!
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Pubblicato: Martedì, 13 Giugno 2006 23:00