SPIRITO DI PREGHIERA - CONSEGNA DEI PROPONIMENTI

23 ottobre 1921
Quad. XVI, 21-22
Spirito di preghiera: Consegna dei proponimenti
Secondo il solito ai vostri proponimenti, ne aggiungo io uno, che però molti di voi l'han già preso: la preghiera. Vedremo la sua necessità per salvarci e per conservare la S. Vocazione.
1. La preghiera agli adulti è necessaria di necessità di precetto e di mezzo per salvarsi. Di precetto, si prova con molti testi scritturali, in cui Dio ci comanda di pregare: oportet semper orare et non deficere; — Orate ut non intretis in tentationem; — Petite et accipietis.
Di mezzo, perché per la salute ci sono necessarii aiuti quotidiani, i quali Dio ha stabilito di non concederci nisi orantibus et postulantibus (Schouppe de Religione N. 359). S. Agostino dice che constat initium fidei Deum dare etiam non orantibus, cetera nonnisi orantibus praeparasse (S. Alfonso; la vera sposa cap. XX). Il Conc. di Trento dice: Si quis dixerit justificatum vel sine speciali auxilio Dei in accepta justitia perseverare posse, vel cum eo non posse, anathema sit (ivi).
Specialmente in tre casi secondo i Teologi, l'uomo è obbligato a pregare: Quando si trova in peccato; in pericolo di morte; assalito da grave tentazione. Aggiungono: Saepius in vita.
Quindi i Santi dicono che chi prega si salva; chi non prega si dan­na. E S. Alfonso: Tutti i dannati si sono dannati per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti; e tutti i santi si sono fatti santi col pregare; se non pregavano non si sarebbero fatti santi, né si sarebbero salvati (Ivi).
2. La preghiera è necessaria, per conservare la vocazione. È una grazia speciale di Dio, che non si ottiene che pregando e pregando mol­to e bene (S. Alf. Opusc. sullo Stato Relig. § 2.).
Per esperienza posso affermare che tutti i giovani e chierici che pregavano, hanno conservata la vocazione chiericale e religiosa; e quanti non pregavano molto bene e l'hanno perduta e sono usciti dal nostro istituto e dai Seminani.
Perciò Mons. Gastaldi di s.m., a certuni che gli dicevano che face­va pregare troppo i seminaristi, rispondeva che pregavano troppo po­co. (Vedi Scaram. tratt. I cap. In. 224). Necessaria per la perfezione.
Dovete, miei cari per salvarvi e per non perdere la vocazione pre­gare molto e bene: oportet semper orare: orationi instantes acquistare lo spirito di preghiera e di orazione. Conferma...
S. Paolo ai Tessalonicesi: Sine intermissione orate.
P.P. Borello, quad. 10-11
Signor Rettore, 23 Ottobre 1921 Spirito di Preghiera
Ai proponimenti dei S. Spirituali Esercizi aggiungiamo anche questo: « Voglio pregare molto e bene».
Non basta pregare, ma dobbiamo formarci lo spirito di preghiera:
«Oportet semper orare». Lungo la giornata costa tanto poco un'aspirazione, una Comunione spirituale, oppure nella notte, svegliandoci, dar un pensiero a Gesù Sacramentato che con santa impazienza ci attende ai suoi piedi, di modo che possiamo dirgli: «Deus meus, ad te de luce vigilo».
È necessaria la preghiera: a) per salvarci e b) per conservare la vocazione.
a) È necessaria per salvarci. Dice S. Alfonso: «I Santi si son fatti Santi perché han pregato e tutti quei che non pregano si dannano appunto perché non pregano. Chi prega certamente si salva, chi non prega certamente si dan­na». Ed è necessaria: 1) necessitate precepti: Luca XI, 9. «Pulsate et aperietur vobis». «Petite et dabitur vobis». Il Sacro Concilio di Trento dichiarò: «Si quis dixerit aliquem sine speciali auxilio Dei perseverare posse in justitia et sanctitate anathema sit». Il Signore dà ajuto solo a chi prega. La Fede ci viene data senza nostro intervento, così anche la penitenza, ma tutte le altre grazie un adulto deve chiederle se vuol ottenerle. Se vogliamo salvarci dobbiamo do­mandare la perseveranza colla preghiera.
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La preghiera è pur necessaria: necessitate medii:
b) È necessaria per conservare la vocazione. I semplici cristiani sono ob­bligati a pregare quando sono in peccato mortale, in periculo mortis, in grave tentazione... et saepius in vita. Ma noi non abbiamo solamente bisogno di sal­varci, ma abbiamo bisogno di perseverare nella sublime vocazione che abbia­mo avuto dal cielo. Ed ora: Chi prega conserva la sua vocazione, chi non pre­ga la perde. Perché tanti lasciano la religione il Seminario? Perché non hanno vocazione? No, perché non hanno più la vocazione: non hanno pregato ed il Signore ha ritirato la sua grazia. E se qualora non pregando giungessimo ad essere Sacerdoti, non saremo giammai Sacerdoti esemplari e buoni. Ma noi che siamo qui per farci santi Apostoli, dobbiamo pregare e molto pregare e ben pregare.
giuseppeallamano.consolata.org