AI NOVIZI — IL TEMPO DEL NOVIZIATO

13 ottobre 1922
P.P. Borello, quad. 30-31
Signor Rettore.
13 Ottobre 1922
Ai Novizi
II Noviziato è il tempo più felice, più accettabile: chi fa bene quest'anno è sicuro della sua vocazione e della corrispondenza alla sua vocazione. Qui c'è l'esercizio di tutte le virtù e ciò che più costa bisogna farlo con più slancio. Il tempo corre: dei Padri lo desiderano dall'Africa il Noviziato... Mi rallegro del numero e non mi meraviglio delle spese... P. Economo mi reca delle cifre stra­vaganti, ma non mi spaventano. L'Istituto è sorto per volontà di Dio, ed Egli ci penserà.
Qualche volta il Signore vuole provarci un pochino e si fa attendere e vuole con ciò ricordarci che siamo poveri, che è Lui nostro Padrone. Ricordia­molo: il Signore fa nulla d'inutile e se noi corrispondiamo ci benedirà... Tutti in questa Casa di buona volontà, ma specialmente i Novizi. Gli altri possono avere delle scuse, che sono giovani, nuovi; ma un Novizio adatto alla Casa contento, non può avere scuse: deve farsi Santo. Tutte le virtù dovete possede­re: la carità vicendevole, e l'Amore di Dio... Vedete, siamo in un tempo in cui il Signore ama moltiplicarsi e cercheremo di ottenere che anche voi possiate avere un Signore a parte, tutto vostro!... Il Signore è buono e non viene mai meno, sia nel materiale che nello spirituale, noi corrispondiamo. Cerchiamo di acquistare un'umiltà profonda, senza mai avere il timore di essere troppo umili. «Si vis humilitatem ama humiliationem» (S. Bernardo). Non lo saremo mai abbastanza: mettiamoci sotto i piedi di tutti (Imitaz.).
Non spaventiamoci mai se non ci stimano molto, e se anche i superiori non hanno gran concetto di noi... Abbiamo poi la carità fraterna: Bene ai su­periori «tamquam Domino»-Bene ai Fratelli «tanquam Fratribus». «Quis infirmatur et ego non infirmor?» (S. Paolo). Siamo un corpo, se un membro soffre, tutto il corpo ne soffre. Allora la vita qui è un Paradiso! Cercate anche la correzione fraterna e dovrete venire al punto che nessuno abbia difficoltà di avvertire un confratello d'un difetto, di mancanza di civiltà... Allora la nostra sarà una Comunità di spirito: vivrete come Angeli. Adunque mai «Satis» — «Estote perfecti sicut Pater vester...» — Servite Domino in laetitia...
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