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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
15 ottobre 1922
Quad. XVI, 39
Sugli studi
(V. altrove)
P. P. Borello, quad. 31-33
Signor Rettore. 15 Ottobre 1922
Oggi
solennità centenaria di S. Teresa. Che Amore aveva per Dio! «Tollero che
alcuno in Paradiso sia più alto di me, ma non tollero che qualcuno l'ami più di me». È una
gran Santa, quasi uomo, un teologo. Ha scritto tanto e così bene! Sempre ammalata e tribulata, diceva: «pati
aut mori». Voleva riformare il Carmelo e le diedero della pazza. Badate voi di comportarvi in modo da non
dover essere mai riformati, perché ci vuole della stoffa!... Amava tanto il Signore, che questi domandato da lei
chi fosse le rispose: «Gesù di Teresa!» Come se la intendevano quei due!... Suo carattere è
l'amore di Dio sviscerato, per Lui avrebbe fatto qualunque cosa: e Gesù le disse un giorno: «Se non
avessi creato il mondo, lo creerei per far piacere a Teresa». È anche protettrice delle Missioni: infatti
l'hanno le suore...
Studio: la pietà basta per fare un romita, ma per un Sacerdote
missionario ci vuole pietà e studio. Dice S. Francesco di Sales che «forse fa più male un
Sacerdote ignorante che uno cattivo». Perché Ginevra ha perso la vera fede? Perché i Sacerdoti si
accontentavano di dire il Breviario, mentre gli avversari lavoravano colla scienza. Ci vuole la pietà per prima
cosa, poi anche l'istruzione. È necessario lo studio perché il Signore in via ordinaria non fa
miracoli, come a Salomone od agli Apostoli, cui l'infuse. Noi bisogna che l'acquistiamo con lo studio e studio
profondo.
Già nell'Antico Testamento Dio faceva portare al sommo
sacerdote un [pettorale], su cui era scritto: «Doctrina et veritas», per tenergli presente che il sacerdote
«doctum esse debebat et praeconem veritatis» (S.Girolamo). Altrove leggiamo: «labia Sacerdotis
custodiunt scientiam» e «quia tu scientiam repulisti, repellam te ne sacerdotio fungaris mihi«
(Osea IV.6.). Nel N. Testamento viene incitato lo studio da S. Paolo «Attende tibi et doctrinae» (1 Tim. IV,
16). La Chiesa poi ha sempre raccomandato al suo clero lo studio della religione e lo studio di quelle materie che ci
dispongono alla sua dottrina (Diritto Canonico).
Ecco perché alcune Comunità religiose
non mandano in Missione che i più dotti. Come farete laggiù a studiare? e i libri? e il tempo? Se non avete
volontà adesso l'avrete allora?... Grande è la necessità dello studio di tutto ciò che
l'obbedienza c'impone... Ma come fare per apprendere con profitto e merito? Studiare.
a) con ordine:
noi vogliamo sempre fare ciò che non dobbiamo: stiamo a ciò che dobbiamo ed i superiori ci comandano.
Prepariamoci ad essere un giorno predicatori: preferiamo roba soda e corriamo alle fonti vere: (S. Scrittura) e non
ai poeti!... se uno occupa bene il tempo qui, studiando ciò che l'obbedienza gli comanda, arriverà alla
fine con le conoscenze che gli sono ne-cessarie.
b) con costanza: certuni credono sempre di sapere
abbastanza, passano ad altro e poi non sanno. È bene prima della scuola leggere ciò che si spiegherà
così si può comprendere di più ciò che può presentare qualche difficoltà!... Non
troppi autori: ricordiamo il detto: «Cave a lectore unius libri!». Costanza pure nell'occupare tutto il
tempo, costi ciò che vuole, si sta lì... Gli studi lunghi sono provvidenziali.
c) con
moderazione: certuni hanno una smania di sapere, di leggere... Ogni cosa a suo tempo. E se sei all'orazione e ti viene in
mente una cosa che da tempo cercavi e temi che probabilmente non ti verrà più in seguito, non
secondarla, ma cacciala, che è una tentazione... e sarà proprio necessaria il Signore te la
manderà in seguito.
d) con rettitudine d'intenzione: per un buon Missionario tutto è in
ordine alla pietà: anche la scienza. Tutto per Dio. Tanti studiano teologia e non son capaci a sollevare un po' lo
spirito con un'aspirazione, un affetto. S. Giuseppe Calasanzio aveva ordinato ai suoi Fratelli di non fare una lezione,
qualunque ne fosse la materia, senza un pensiero a Dio. Com'è mai brutto che ci sia tanta separazione tra la
Cappella e la scuola! Studiate piamente, per amor di Dio, per dimostrargli poi un giorno sul campo dell'Apostolato
l'Amore che gli porto. S. Bernardo: «Sunt qui student ut sciant, et turpis curiositas est; sunt qui student ut
sciantur, et turpis vanitas est; sunt qui student ut scientiam vendant, et [turpis quaestus est]; sunt qui student ut
aedificen et charitas est; sunt qui student ut aedificentur et prudentia est».
Diamoci con trasporto
allo studio: ogni cosa che fate qui è già in ordine al salvare poi le anime: studiate, ma piamente, per amor
di Dio, in unione con Dio...
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Creato: Mercoledì, 14 Giugno 2006 17:13
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Pubblicato: Martedì, 13 Giugno 2006 23:00