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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
19 aprile
1925
P.P. Borello, quad. 70-
73
Signor Rettore
Santuario della Consolata
19 Aprile 1925
Per ubbidire al medico e per conservarmi un po' in forza per andare a Roma, non ho
più mai osato uscire, né andarvi a trovare... Andrò a Roma la prossima settimana... Avremo il Beato
Cafasso: fu sempre umile ed il Signore ora vuole innalzarlo. Voi preparatevi alle grandi feste: a Roma non è
necessaria la presenza materiale, io vi rappresenterò; preparatevi con una Novena: fa tante grazie a chi
l'invoca, specialmente spirituali... È un modello di religiosi, benché non religioso e nel secolo,
poiché aveva lo spirito d'un religioso, e, dice Mons. Bertagna, che si vedeva dal modo di fare che doveva aver
fatto il voto del più perfetto. Insisteva col dire il bene va fatto bene... Noi per un po' di tempo facciamo bene,
poi lo facciamo mollemente, e senza fare male non lo facciamo proprio bene. Quante volte al Ritiro Mensile, alla
Confessione settimanale vediamo che non facciamo tutto bene... Chi ama davvero il Signore, lascia da parte tante
altre cose che impediscono la perfezione.
Il Signore, e lo leggiamo in questi dì, dopo la sua
Risurrezione andava dicendo, quando compariva «Pax vobis»! Deve essere davvero un qualcosa di grande
questa «pace» che Gesù andava augurando ai suoi discepoli. Essa proviene dal perfetto adempimento
del proprio dovere. Se mettiamo una mano sulla coscienza dobbiamo dire: non sono ciò che dovrei essere! Non basta
non fare peccati, poiché: «qui spernit modica paulatim decidet». Se non siamo generosi col
Signore, Egli non sarà con noi. Quanti buoni desideri avevate entrando in Comunità, nella Religione...
poi... Se corrispondessero tutti, ci fosse un cuor solo, si cercasse da tutti di dare buon esempio...; ma quando si
vede che uno è solo così così, non sempre fervoroso, il Signore deve dire: «incipiam evomere ex
ore meo». Non facciamo mica una carità al Signore ad essere buoni, massime se pensiamo all'avvenire,
alle Missioni ed alla necessità di essere Santi!... «non est pax impiis!» (avranno sempre il rimorso).
Invece: «pax multa diligentibus legem tuam». Può dirsi diligente chi la disciplina la osserva
più o meno bene? Costui «non diligit» perciò «non est illi pax multa». Questa
espressione mi fu sempre cara! Ma ricordate che «abbondante, multa» viene solo dall'amore. Quindi
l'osservanza va fatta per amore. So che siete tutti di buona volontà, chi più, chi meno, vi vorrei tutti di
molta buona volontà per avere molta pace. Attenzione alle piccole cose! Vi ripeto sempre le stesse
raccomandazioni, ma è necessario... Se non facciamo così: «non est pax multa»: non
c'è scusa che valga... Gesù risorse per non mai più morire, ma vedete che strada ha percorso (il
Calvario) prima di arrivarvi. Nel tempo Pasquale meditate i caratteri della Risurrezione del Signore; a) «jam
non moritur», fosse così di tante nostre miserie! b) mors illi non dominabitur», c) il corpo di
Gesù possiede le qualità d'un risorto: mettiamole in noi...
«Il bene va fatto
bene» diceva il Cafasso. Andava dicendo a D. Bosco: andiamo d'accordo in tutto, eccetto in una cosa: il bene va
fatto bene. Ed io mi ricordo che, stando per entrare in collegio, il mio santo Zio diceva a mia madre: «studi pure,
ma non da D. Bosco». Là c'era un po' di tutto e non c'era troppa disciplina. Adesso è più
sistemata la cosa: allora in principio si faceva come si poteva.
Vi ripeterò sempre questo: anche per
riconoscenza ai vostri Superiori, che fanno tanto per voi (non sto a dirvi quanto sudano per mantenervi) dovete
corrispondere di più. Il Signore ci manda il pane quotidiano, la Casa fa i sacrifizi necessari, perché non
siate dei «patiti», il necessario c'è e speriamo che non mancherà, voi dovete corrispondere.
«Ad quid terram occupat?». Fa pena quando si vede che qualcuno non corrisponde: guai se non si
corrisponde ad una vocazione, che viene da Dio». Ciò è quel che già diceva S.
Vincenzo de' Paoli: «Costui sarà un infelice sia che rimanga nella Religione, come ne esca». Non
troverà un'altra strada, sparsa di tante grazie quanto quella che il Signore m'ha tracciato. L'esperienza
insegna ciò che riuscirono gli usciti dagli Istituti Religiosi, peggio se mandati via... Sul serio adunque: chi
avesse scartato un pochino si metta sulla buona strada e ripeta il «nunc coepi», costi ciò che
vuole.
Nella vita del nostro Beato non si trova alcun neo da obbiettare: è un uomo
perfetto. Se volete onorare il B. Cafasso lo dovete onorare così: è un Sacerdote, che può essere
benissimo un modello dei Religiosi. Fate a Lui una Novena, cercando di essere perfetti in tutto: nessun borbottamento;
anche quando Monsignore è un po' esigente (io son troppo buono: un po' di timore fa anche del bene...); il
Signore ha da continuare a benedirci... Coraggio. Come S. Giovanni ripeteva sempre: Amatevi: io vi ripeto sempre:
Osservate la disciplina intieramente: nell'assistente riconoscete la voce di Dio, sia o non sia un santo, anzi si
acquistano molti più meriti, quando non lo fosse. Ubbiditelo come ubbidireste un vecchio venerando. Se qualcuno
venisse a dirmi che mi ascolta solo perché sono vecchio, gli direi: che anche quand'era giovine, era
ubbidito...
Viviamo una volta sola e bisogna vivere bene. Per andare in Africa bisogna essere santi,
altrimenti: «quid proficit» tanto tempo di preparazione? Se non siete santi adesso non lo sarete mai neppure
allora... Non vogliamo le grazie del Signore adesso, non ce le darà neppure allora... e dire, che se occorre,
farà anche dei miracoli. Credetemi non è mica solo un sogno quello che racconta P. Ferrero (Vedi
«la Consolata» 1925).
Tutti santi... Adesso che siete in Comunità avete tanti mezzi ed
ajuti... Laggiù sarete in libertà e verrete poi a lasciare anche il Breviario, portando la scusa del lavoro.
I Santi non facevano così: Abbiamo bisogno di pregare e pregare molto, anche ed appunto perché siamo
Missionari.
Fra non molto avrò da comparire al tribunale di Dio e rendere conto; ma potrò
dire che ho fatto il mio dovere. Vorrei poter continuare a fare ciò che faceva una volta: venirvi a trovare
ogni settimana; ma è volontà di Dio anche quella... spero che qualcuno si ricorderà ancora di
qualcosa. Adesso c'è chi fa al mio posto. Allegri, di buon umore, ed io vi ricorderò a Roma e vi
porterò il Decreto di Beatificazione. Il Papa mi aspetta...
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Creato: Mercoledì, 14 Giugno 2006 17:50
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Pubblicato: Martedì, 13 Giugno 2006 23:00