NOVENA DELLA CONSOLATA
COMPOSTA DAL BEATO GIUSEPPE ALLAMANO
È stato l’Allamano ad introdurre al santuario la “Novena alla Consolata”, secondo la testimonianza processuale del Can. Giuseppe Cappella: «Per sua iniziativa, venne stabilita la novena solenne predicata in preparazione alla festa della Consolata».1
Esiste una novena alla SS. Consolata composta dal beato Giuseppe Allamano. Nell’archivio generale dell’Istituto, dove si conservano i manoscritti dell’Allamano, si trova un quaderno, composto dallo stesso Allamano (cm 22 x 32) di 20 fogli scritti davanti e nel verso (40 pagine).2 Lo scritto, a penna in inchiostro nero, è più ristretto della pagina (cm 13) ed occupa la parte verso l’esterno, lasciando all’interno uno spazio di cm 8, nel quale sono scritte, ogni tanto, alcune note. C’è una copertina della stessa carta, con una scritta in rosso, fatta in tempo posteriore, sul frontespizio: «Novena SS. Consolata». Il tutto si presenta ordinato, con le linee della scrittura ben diritte e gli spazi regolari. C’è qualche cancellatura.
Il modo di esporre il contenuto della novena è pure molto ordinato: ogni giorno, la predica inizia con una citazione generalmente presa dall’Ufficio della Consolata, che, a sua volta, spesso è desunta dalla Bibbia.3 Segue poi lo svolgimento della predica, diviso sempre in tre punti, con diverse citazioni dirette o indirette del pensiero di Santi Padri, o di altri santi più conosciuti dall’Allamano. Ogni punto inizia con l’esposizione dell’argomento trattato e termina con un incoraggiamento di tipo ascetico e morale. Al termine di ogni giorno c’è sempre una preghiera a Maria, con l’invito a recitare 7 “Ave Maria”. La prima di queste preghiere è la traduzione dell’oremus della Consolata, mentre le altre sono composte in relazione al tema trattato e a volte contengono concetti desunti da preghiere classiche. I temi sono suddivisi in nove giorni, più il giorno della festa, per cui le trattazioni in tutto sono dieci. Il tono generale e lo stile sono molto caldi. A volte sembra che sia più il cuore a parlare. La Madonna è abitualmente la “cara Consolata”.
Non è facile dire se questa novena sia stata predicata o no. Da un esame interno, sembra che non sia stata predicata dall’Allamano nel santuario. Nel bolettino della Consolata, che ogni anno pubblicava il nome del predicatore della novena, l’Allamano non appare mai. Sembra piuttosto che sia stata composta per essere pubblicata. Il discorso è indirizzato al “lettore” e non all’ascoltatore.4, E, per di più, la forma è troppo curata in confronto a come l’Allamano prepara i suoi appunti per le prediche o le conferenze. Però, non sembra neppure che la novena sia stata pubblicata, non essendoci traccia da nessuna parte, mentre si conosce una “Novena storica a Maria SS. Consolata” pubblicata dal Can. Luigi Boccardo nel 1919, con il “nulla osta” dell’Allamano.5
È difficile, inoltre, stabilire la data di composizione. Sr. Krystyna E. Jaciów, nella sua tesi di dottorato, parlando della spiritualità mariana dell’Allamano incentrata nella Consolata, ricorda tra gli scritti anche questa novena, ed afferma: «Questo testo non è datato, ma lo stile e la calligrafia confrontata con altri scritti indicano che esso risale al primo periodo dopo il 1885 e senz’altro prima del 1900».6 Però questa affermazione non va presa come assoluta, anche se molto probabile.7
C’è ancora da precisare il concetto di “consolazione” che i cristiani ricercano da Maria e che l’Allamano presuppone nel comporre questa novena. Non c’è dubbio che qui si tratta della “consolazione dalle afflizioni”. E le afflizioni umane, per l’Allamano, sono molte. Ogni giorno ne viene evidenziata una. Esse sono: il peccato, o la freddezza spirituale, o il dubbio; le preoccupazioni terrene per il lavoro, per l’educazione dei figli, per lo studio, ecc; la povertà; le indisposizioni fisiche, le malattie, le epidemie, l’abbandono; le disgrazie naturali; le guerre; la morte. L’Allamano al nono giorno sottolinea la necessità di consolare Maria, afflitta dai nostri peccati. Infine, il giorno della festa, è riservato alla gioia: “rallegrati Gerusalemme”, essere consolati con Maria.
Nel presentare tutte queste afflizioni, l’Allamano dimostra un vero senso pratico e una profonda conoscenza delle diverse realtà in cui le persone vengono a trovarsi. Nonostante la sua vita piuttosto riservata all’interno del Santuario e del Convitto della Consolata, l’Allamano qui appare come uno che vive a contatto con la gente, un pastore e un esperto di bisogni umani.
Infine, non possiamo non notare che nella novena non appare nessun cenno di carattere missionario. C’è grande attenzione ai lontani, ai peccatori, ma non si parla di non cristiani. Pare evidente che la novena è preparata piuttosto in funzione dei fedeli del Santuario.
TEMI E SCHEMA
L’Allamano, in pratica, presenta un tema unico, che può essere così espresso: Maria è nostra “Consolatrice” ed è da noi “Consolata”. Qui riportiamo, per ogni giorno: la citazione iniziale che inquadra l’argomento; l’inizio di ognuno dei tre punti in cui è divisa la predica, con la rispettiva esortazione pastorale; la preghiera finale.
Ave Consolatrix, quae moerores sedasti,
oppressorum molestias lenisti,
nostrasque oppressiones sustulisti. (S. Efrem)
GIORNO PRIMO
Consolamini pusillanimes, respirate miserabiles:
Virgo Deipara et humani generis advocata
Idonea, sapientissima, universalis.
Consolatevi, o pusillanimi, respirate e fatevi animo, o miserabili:
La Vergine Madre di Dio è l’avvocata del genere umano
Idonea, sapientissima, universale (S. Tommaso da Villanova).
1. Consolatevi, o pusillanimi, vi dice S. Tommaso da Villanova, fatevi animo, o miserabili: la Vergina Madre di Dio è l’avvocata idonea del genere umano […].
Vedete anime cristiane, quanto dobbiamo consolarci, avendo presso Dio un’avvocata sì potente e sì desiderosa di ottenerci ogni bene. Penetriamoci di tale verità e colla S. Chiesa supplichiamo la Vergine di volgere a noi i suoi sguardi misericordiosi.
2. Consolatevi, o pusillanimi, fatevi animo, o miserabili: Maria vi è presso Dio avvocata sapientissima. Ella conosce appieno i nostri bisogni, tutte le nostre necessità spirituali e temporali.[…].
Vedi anima Cristiana dove devi cercare consolazione nelle tue tribolazioni. Hai finora così operato? O non piuttosto Maria Consolata fu l’ultima a Cui ricorresti ne’ tuoi bisogni. Quale danno per te! Incomincia oggi a ricorrere a Lei, che ben conosce tutte le tue angustie e può, se il tuo bene non esige altrimenti, liberartene, sempre può consolarti.
3. Consolatevi, o pusillanimi, fate animo, o miserabili, poiché Maria è avvocata per tutti, avvocata universale. Tutti vecchi e giovani, nobili e plebei, ricchi e poveri, sani ed infermi, buoni e cattivi, tutti sono da Maria protetti. […].
Felice tu che leggi queste parole; Maria, come vedi, è anche per te; anche te vuole a parte delle Sue grazie e delle Sue consolazioni. Se abbisogni di consolazioni, e chi non ne ha bisogno? Vieni a Maria Consolata, entra nel caro Santuario, accostati al Suo Altare e con una preghiera di nove giorni, sta certo che ne tornerai consolato […].
Preghiera
Signor nostro Gesù Cristo, il Quale per una provvidenza ineffabile avete stabilito che ogni bene noi ricevessimo per mano della Madre vostra Maria, concedeteci di grazia, che venerandola noi sotto il soavissimo titolo della Consolazione possiamo continuamente godere dell’aiuto e del potere della Medesima. Così sia.
GIORNO SECONDO
Quomodo si qui Mater blandiatur, ita ego
Consolabor vos, et in Jerusalem consolabimini:
Videbitis et gaudebit cor vestrum (Off. – Respons. Matut.)
Come una madre accarezza il bambino, così io
Consolerò voi e sarete consolati in Gerusalemme:
Voi vedrete e si rallegrerà il vostro cuore.
1. Maria è nostra Madre, poiché come tale ci fu data da Gesù là sul Calvario, quando pendente dalla Croce volto uno sguardo a Maria ed al discepolo prediletto, disse a Lei mostrando Giovanni: ecco il tuo figlio, ed a Giovanni: ecco tua Madre. (Vang. S. Giov. XIX, 26,27) […].
Prega questa buona madre ad ottenerti un cuore di figlio per non essere ingrato e meritare i salutari e consolanti effetti del Suo amore.
2. O voi tutti che siete afflitti venite alla mistica Gerusalemme, alla Città di Maria Consolata, al Santuario della Madre vostra; quivi troverete consolazione […].
E tu anima cristiana quale premura avesti finora di ricorrere a Maria ne’ tuoi bisogni? Accorrono da lungi al caro Santuario i popoli e ne ottengono grazie abbondanti e tu che vi abiti sì dappresso come approfitti di questa fonte di ogni consolazione, come è chiamata Maria da S. Efrem? […]. Proponi di accorrere sovente a Maria SS. Consolata nel Santuario.
3. I nostri Padri ricorsero sempre alla cara Consolata; sta scritto all’ingresso del Santuario su in alto: “Alma Consolatrix Taurinorum” […].
Andiamo anche noi con fiducia a questo trono di grazia per essere aiutati nelle nostre necessità (Messa Off. B. V. d. Misericordia). L’anima nostra sitibonda, dice S. Bernardo, si rechi a questa Fonte di misericordia, la nostra miseria ricorra con tanta sollecitudine a questo cumulo di misericordia (Off. Om.) Proponiamo che ogni qualvolta vedremo disgrazia e infortuni sospesi per cader su di noi, staremo alla tua presenza, o Maria, in questa Casa, dov’è invocato il Nome tuo; alzeremo i nostri clamori a Te nelle tribolazioni, e Tu ci farai lieti. In Te hanno sperato i nostri Padri e Tu li liberasti; così anche noi instaremo a pregare in questo S. Luogo e Tu ci rallegrerai. Sì, Non cesseremo di pregarti e Tu a gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ci consolerai (Off. Vesp.).
Preghiera
O Maria Consolata, Madre di Gesù e Madre mia, permettemi che colla confidenza di figlio ricorra a voi oggi nelle mie pene. Voi non avete mai respinto dal vostro materno Cuore chiunque venne a Voi per grazie in questo Santuario. Mia cara Madre spargete anche su di me abbondanti le vostre consolazioni, le quali mi confortino e rallegrino in vita e mi dispongano alla letizia sempiterna. Così sia.
GIORNO TERZO
Ecce Maria erit spes nostra, ad quam confugimus
In auxilium, ut liberet nos, et veniat in adiutorium
Nostrum , et consoletur nos. (Off. Ant. Ad Magnif.)
Ecco che Maria è nostra speranza, alla quale
Ricorriamo per aiuto, affinché ci liberi e
Venga in nostro soccorso e ci consoli.
1. Maria è la nostra speranza; la S. Chiesa ce la fa salutare sovente sotto sì dolce titolo: “spes nostra, salve” […]
Se tu che leggi sei peccatore, per quanto carico di peccati tu sia, concepisci fiducia nel patrocinio di Maria, non aver timore o vergogna di rivolgerti a Lei, che è la speranza di tutti i peccatori anche disperati di ancor guarire, come la chiama il devoto Blosio: “disperantium spes” (Cynel I ad Mar.). Maria invocata verrà in tuo aiuto per liberarti dalle catene del peccato e farà di te un trofeo di più delle Sue Consolazioni. Che se tu non sei peccatore, ringrazia Maria, per cui protezione certamente sei stato sostenuto a non cadere in tale stato, od un tempo caduto, ne sei poi risorto.
2. Maria non è solamente la nostra speranza, ma è la madre della santa speranza, come la chiama la Chiesa: “mater sanctae spei” (Off. Capit. A Sesta). […]
Anima cristiana, se tu sei una di costoro, che uscito dal peccato ti senti ancora fiacco nel bene e per la veemenza delle cattive abitudini quasi disperi di perseverare, vieni per aiuto a Maria Consolata. Maria, madre nella santa speranza solleverà il tuo spirito abbattuto; e tu sotto i suoi occhi riprenderai nuovo vigore nella via della tua conversione e della santificazione. Che se per tua disgrazia per non essere stato pronto ad accorrere alla Vergine, ricadesti nella colpa dopo aver ottenuta la grazia, neppure in questo caso non devi disarmarti; Maria è ancora per te, poiché è vena inesauribile di perdono e ricorrendo a Lei dopo le ricadute purché con desiderio di emendarti sarai sempre ben accolto.
3. Maria è pure la speranza di quelle anime pie, che pregano e piangono sulle aberrazioni e sui peccati dei loro cari. Quanti cuori desolati ricorrono alla Consolata per simili disgrazie e ricorrono consolati. […].
Anima devota, prega instantemente per la conversione de’ tuoi cari; se fortunatamente non ne hai di tali, prega per tanti, che sono nel mondo. Con ciò quanto bene farai a’ tuoi prossimi ed a te, stando scritto, che chi salva un’anima, si predestina la propria.
Preghiera
A Maria, madre di consolazione e rifugio dei peccatori, a voi ricorro oggi per la conversione dei peccatori, particolarmente per NN. E per tutti quelli, che vi furono un tempo devoti. O madre della santa speranza rivolgete su di loro i vostri occhi misericordiosi, sicché col desiderio e colla fiducia del perdono ottengano per vostro mezzo forza a pentirsi ed a perseverare nel bene. Così sia o clemente o pia o dolce Vergine Maria.
GIORNO QUARTO
Convertam luctum eorum in gaudium et consolabor
Eos, et laetificabo a dolore suo (Off. Antif.)
Cangerò il loro lutto in gaudio e li consolerò
E farò argomento di lor letizia il passato dolore.
1. La vita dell’uomo sulla terra è una guerra continua, dice Giobbe. Questa è la vita del cristiano chiamato a godere un dì in cielo il trionfo delle ottenute vittorie. Il mondo, il demonio e la propria carne d’accordo tentano di scoraggiare il Cristiano nell’esercizio delle virtù. […].
Anima cristiana, che in queste poche parole scorgi presso a poco il tuo ritratto, hai necessità di avvicinarti a Maria Consolata; la cara Madre ti attende al suo Altare. Dal trono delle sue misericordie rimirandoti pare che ti dica: fino a quando stai lì avvilita come prostrata a terra, che soddisfatti i pochi doveri del Cristiano o poco più, perché il Direttore di tua coscienza, le convenienze o le abitudini lo esigono, non sai sollevarti o dare un passo nella via della virtù e della perfezione. Vedi quanti simili a te, bisognosi di amore si scaldano ogni giorno a quest’altare; tu sola, mia cara, sempre nelle tue quotidiane imperfezioni e freddezze; Maria è portatrice di fuoco, dice S. Caterina da Siena […]. A Lei ricorri ancora una volta, anima scoraggiata e dimmi poi se in quel giorno, in quell’ora non avrai sentito commosso e come cambiato il cuore […].
2. La via della virtù e della perfezione è sparsa di spine, e si ingannerebbe chi procurando di camminare in essa, pensasse di godervi una pace non mai offuscata da qualche nube di pene e prova interne. Come i fanciulli nella pietà Gesù da principio abbonda di dolcezza colle anime sue dilette; ma avanzate alquanto nel divino amore, fatte adulte, Gesù si nasconde per rassodarle nella virtù, che si forma forte fra le prove. […].
Anima desolata, in tali distrette la tua stella è Maria, ti grida S. Bernardo: “Mariam cogita, Mariam invoca”; nei pericoli di peccare, nelle angustie delle tentazioni, nei dubbi della mente pensa a Maria, invoca Maria (Hom. 2 super Missus). Maria solleva la nostra trepidazione, eccita la fede, rafforza la speranza, respinge da noi la diffidenza e ci solleva dalla nostra pusillanimità (S. Bernardo Om. In Nat. B. V. M.). […] Se tu che hai intrapreso la novena di Maria, sei di queste anime provate, prendi la santa abitudine di ricorrere a Maria ne’ tuoi bisogni; venendo poi la prova troverai pronta Maria a consolarti: “et consolabor eos”.
3. Maria Consolata talora non ascolta subito le anime desolate, che a Lei ricorrono; la buona madre imponendo violenza al suo cuore materna lascia per poco di esaudirle; ma ottiene loro la costanza di perseverare […].
“Uomo chiunque tu sei, ti dice S. Bernardo, che in questa vita ti pare piuttosto di ondeggiare fra pericoli e procelle, che camminare su fermo terreno, se non vuoi restare sommerso non voler ritorcere gli occhi dal fulgore di questa stella; tenendole dietro non errerai sulla retta via, raccomandandoti a Lei, non ti dispererai, sotto la sua protezione non temerai di perderti, ed essendoti Maria propizia, giungerai certamente al Paradiso” (Hom. 2 super Missus). Pertanto qualunque sia il nostro stato spirituale, veniamo a Maria per conforto, lume e coraggio […].
Preghiera
A Maria, madre mia dolcissima, voi conoscete che io vorrei essere buono, vorrei amare il mio Dio con tutto il mio cuore. Voi, o cara Madre, foste testimone de’ sacrifizi che feci per essere tutto del Signore e di Voi.. Ebbene non permettete che al presente mi senta lontano da Voi, unica meta del mio cuore. Rasserenate, o madre, il cielo dell’anima mia, e ditemi, che io amo tuttora il mio Dio e Voi. Questo mi sarà bastante per ripetervi i sacrifici passati ed abbandonarmi alla vostra misericordia. Così sia.
GIORNO QUINTO
Ave spes, consolatio, refugium nostrum,
O Maria (Off. Ant.)
Vi saluto, o Maria, nostra speranza,
Nostra consolazione e nostro rifugio.
1. La nostra vita quaggiù è sparsa di miserie, pena il peccato de’ nostri primi padri e le nostre colpe personali. “Beato, scrive S. Alfonso, chi tra le miserie di questa vita, spesso si rivolge alla Consolatrice del mondo, al rifugio dei miseri”. […].
Tu, o cristiano che leggi tali cose, qual premura avesti finora di ricorrere a Maria nelle tue miserie? Non sei stato di quelli, che nelle distrazioni e ne’ piaceri del mondo cercano conforto e sollievo, non in Maria tutta propensa al tuo bene e spargere su di te le sue misericordie. Cambia tenore di vita e spera in sì buona Madre.
2. Il dolore è sorgente di molti beni morali; esso ci stacca il cuore dall’affetto alla terra, che sperimentiamo ingrata e tormentatrice, ci fa rientrare bene in noi medesimi e riconoscerci miserabili e quindi ci rende umili. […].
Col tuo volto, ci fa dire la Chiesa, Tu, o Maria ci riempi di allegrezza e nella tua mano sono ogni sorta di diletti. Vedi anima addolorata il frutto della vera e costante devozione alla Vergine: pregala per tutti i dolori, che ti affliggono e spera nella madre della grazia e nella Fonte di ogni consolazione.
3. Scrive il Santo Padre Leone XIII: “ricorri a Maria in tutte le tue croci, in tutti i tuoi bisogni, in tutte le tue tentazioni: Maria sia il tuo sostegno, Maria sia la tua consolazione” (Prat. Dell’umiltà, 56). […].
Coraggio adunque o tutti che siete tristi ed afflitti, accostatevi a Maria, fonte d’ogni consolazione; […] Anima cristiana vieni da Maria e dimmi poi se non ne partisti rasserenata.
Preghiera
Vergine Santissima, Madre mia Maria, in voi ripongo oggi tutte le mie speranze e le mie pene verso nel vostro cuore. Vedete, o cara Madre, come i miei giorni passano nel dolore ed i miei anni ne’ gemiti. Voi sarete d’ora in poi l’unico mio rifugio dopo Dio. Confortatemi, consolatemi nelle dure prove, acciò non mi smarrisca, ma con pazienza sopportandole, giunga al premio eterno in Paradiso. Così sia.
GIORNO SESTO
In sinu Mariae, infirmus invenit remedium
(Kempis presso S. Alfonso – Glorie di Maria)
Nel cuore di Maria l’infermo trova il rimedio.
1. È particolarmente nelle afflizioni e malattie corporali, che si fa ricorso alla Vergine Consolata. Maria, dice S. Basilio, è un grande ospedale di Dio aperto a tutte le umane miserie. […].
Se qualche malanno ti tormenta ricorri a Maria, nel Cuore pietosissimo di sì buona Madre troverai rimedio. O voi, anime desolate, che da mesi e forse anni gemete in un letto e vi pare di non essere abbastanza curate da’ vostri di casa e poco compatite, ricorrete alla Consolata per consolazione e sollievo ne’ vostri mali. È Maria Consolata anche per voi, che in un ospedale vi sentite dimenticati da tutti anche dai congiunti e dagli amici: quale angoscia questo totale abbandono! Maria sola non vi lascia, ella invocata si asside ai vostri fianchi e vi sostiene a non disperarvi, vi anima a continuare la preghiera per la non lontana guarigione. Che se la Vergine benedetta vi fa aspettare alquanto ad esaudirvi e qualche volta anche non vi ottiene la grazia, non è già sorda alle vostre preghiere, ma pel vostro meglio vi concede la pazienza nella tribolazione ed altre grazie più utili o necessarie.
2. A Maria Consolata dobbiamo tutti raccomandarci perché sani ci preservi dalle disgrazie e dalle malattie del corpo. […].
Maria onorata nel tempo della prosperità verrà a’ nostri fianchi ammalati, e con quanto nostro conforto ed aiuto.[…].
Maria ci darà la forza per sopportare l’acerbità del male […], ci darà forza a rassegnarci alle divine disposizioni. Maria verrà a confortare quel giovane e quella giovane suoi devoti, che vedono spegnersi la vita loro in sul fiorir degli anni e non posson rassegnarsi al duro sacrificio; consolerà quel padre e quella madre, che si vedono mancare alla famiglia ancora giovane e tanto bisognosa di loro […].
3. Ricorrono le genti al Santuario nelle malattie de’ loro cari. Vedi, o Cristiano, le molte candele che del continuo ardono davanti ai due altari della Vergine; sono per lo più l’offerta di persone dolenti, che vengono a supplicare con quel cero la buona Madre delle Consolazioni per la guarigione di qualche persona cara. […].
Proponiamo oggi colla Chiesa e diciamo: “Se c’incoglierà qualche male, noi verremo e staremo alla tua presenza; o Maria, in questa tua Casa, nella quale è continuamente invocato il tuo santo nome: alzeremo i nostri clamori a Te nelle nostre tribolazioni, e tu ci ritornerai alla letizia […].
Preghiera
Vergine cara, Consolatrice degli afflitti e salute degli infermi, volgete i vostri occhi di misericordia sulle nostre miserie corporali. Io vi prego per la sanità corporale di NN. E per quanti soffrono nelle nostre case e negli ospedali; Madre tenerissima, tutti consolate. Particolarmente raccomando me stesso per le mie corporali miserie e più per quel tempo, che sarò dal Signore chiamato alla prova dell’infermità, cara Madre venite allora a confortarmi, e consolarmi. Così sia.
GIORNO SETTIMO
Tu mater gratiae, Consolatrix omnium
Ad Te clamantium. (Off. Ant.)
Tu la madre della grazia, la Consolatrice
Di tutti quelli che t’invocano.
1. Il re Salomone osservava a’ suoi tempi calunniati e in lacrime tanti innocenti, e nessuno che li consolasse: “vidi calumnias et lacrymas innocentium, et neminem consolatorem”. Non è così di noi, i quali vivendo sotto la legge di grazia abbiamo fortunatamente una madre, che è tutta pronta a sventare le calunnie ed a tergere le lacrime de’ suoi figliuoli. […]
O Cristiano, che leggi, opera quanto puoi rettamente e poni in Maria la tua coscienza. Maria Consolata difenderà la tua innocenza e ti consolerà.
2. Maria consola quanti o per umana malvagità o per deficienza di doni naturali si trovano posposti e quindi come avviliti al confronto de’ loro compagni. […].
Ricorri o giovane studente a Maria nell’approssimarsi de’ tuoi esami; Ella, la buona madre, ascolterà la tua preghiera, sebben interessata e un po’ tardiva […]. E voi, o genitori ed educatori, sui quali gravita la grande responsabilità della educazione intellettuale e morale de’ vostri soggetti, raccomandateli, come usavano i nostri maggiori, a Maria; a Lei consacrateli bambini, offriteli fanciulli al suo Altare […]. Maria dal suo Santuario benedirà l’opera vostra a bene comune ed a consolazione delle vostre fatiche.
3. Maria, scrive S. Bonaventura, è sollecita di soccorrere i miserabili in ogni loro anche piccolo bisogno: “undique sollicita est de miseris”. Voi che vi affliggete per la riuscita di una vostra opera, di un giusto desiderio, affidatelo alla Vergine. […]. È particolarmente voi poveri che avete bisogno di Maria Consolata […].
O povero, è per tua consolazione, che la Madonna fu così povera, ti dice S. Bonaventura, e tu puoi ben consolarti della povertà di Maria: “pauper, multum consolari postes de paupertate Mariae”. Gesù eMaria nobilitarono e santificarono lo stato povero col loro esempio, e per esperienza propria sanno compatire e consolare i poveri […].
Preghiera
O Maria, Madre delle grazie e consolatrice di tutti coloro che a voi ricorrono, vengo io da Voi per quest’affare che tanto mi sta a cuore, e per cui non ho quiete né riposo. Madre dolcissima, porgete orecchio alle mie domande, e ponetele nel vostro buon Cuore. No, che non debbo essere deluso nella mia aspettazione, né essere a voi ricorso invano. Consolatemi, o madre di Gesù e madre mia. Così sia.
GIORNO OTTAVO
Si consolari in omni tribulatione quaeritis
Accedite ad Mariam, Mariam invocate, Mariam
Onorate, Mariae vos commendate.
(Kempis, Paciucch. Es. 22)
“Se cercate di essere consolati in ogni tribolazione,
Accostatevi a Maria, invocate Maria,
Onorate Maria, raccomandatevi a Maria”.
1. Perdere persone a noi care, ecco un pensiero che fa rabbrividire; sono ore orribili quelle che seguono la perdita di persona diletta. […] O giorno, o notte terribile quella che tien dietro alla morte de’ nostri cari. […].
Maria Consolata è per voi, desolati superstiti. Ella desolata dopo la crudele morte del suo Gesù è per voi esempio e conforto […]. Voi piangete, o abbandonati, se pur potete piangere, e questo non è male, pianse anche il nostro Divin Redentore sulla tomba di Lazzaro, fu addolorata anche Maria, ma non lasciate troppo contristarvi, come coloro che non hanno la speranza di rivedere i loro cari un dì in Cielo, dice S. Paolo. Una visita al Santuario della Consolata calmerà il vostro dolore e ne ritornerete sollevati.
2. Il pensiero della morte atterrisce anche le anime buone. Pena del peccato di Adamo, l’uomo rifugge lo scioglimento dl suo essere; ma il credente piega la fronte ai giusti decreti di Dio. […]. Disse un dì la Vergine a S. Brigida, che Ella andrà in morte incontro ai suoi devoti. […].
Cos’ è o cari cristiani, non solamente per le anime sante e senza difetti; ma per noi tutti ancora, se saremo in vita devoti di Maria, sebbene fossimo stati pel passato peccatori e freddi verso sì buona madre. Incominciamo oggi la nostra conversione e la nostra devozione alla gran Vergine, e se non avremo la sorte di avere visibilmente Maria presente al nostro letto di morte, l’avremo certamente invisibile protettrice in quel terribile punto. […].
3. Maria consola i suoi devoti anche dopo morte. Maria SS. è regina del Cielo e della terra ed ancora degli abissi e del Purgatorio. Maria, scrive S. Bernardo, è a’ suoi devoti “strada pel paradiso: vehiculum ad Paradisum”, e la Chiesa la chiama: la porta del Cielo: “ianua coeli”. […].
Si rallegrino tutti coloro che Sperano in Te, o Madre di Dio; esulteranno per tutta l’eternità; abiteranno tutti in Te, sotto la tua protezione e tu farai tua abitazione in essi. Off. “Laetentur omnes qui sperant in Te; In aeternum exultabunt et abitabis in eis […] Felice te, se tanti favori e premi annessi alla devozione della Vergine, ti accenderanno di amore verso la grande regina; a lei così raccomandando tutto te stesso, sei così sicuro del Paradiso, come se già vi fossi, dice un pio autore.
Preghiera
A Maria,, Madre di Dio e Madre mia, così mi attrista il pensiero della mia morte e di quella de’ miei cari; eppure verrà certamente anche per me quel giorno di amaro dolore. Chi se non Voi, o cara Madre, verrà a consolarmi in quelle ore angosciose. Vi aspetto, o Madre mia, e per ottenere tanta grazia voglio molto amarvi in vita, visitarvi e consolarvi ne’ vostri dolori, acciò mi rendiate poi il centuplo in morte e nell’eternità. Vi dirò sovente con S. Bonaventura: “nel partire dell’anima mia da questo mondo consolatela con la vostra santa [anche nel testo manoscritto non c’è altra parola] “in exitu animae meae consolare eam vultu sancto tuo”. Così sia.
GIORNO NONO
Ite in domum Matris veastrae; faciet
Vobiscum misericordiam suam. (Off.)
Andate alla Casa della Madre vostra:
Spanderà su di vi la Sua misericordia.
1. Maria SS. Consolata dal suo Santuario, come da Casa presceltasi ne’ secoli per trono delle sue misericordie ci assiste e consola nelle pubbliche necessità. […] Basta aprire la storia delle patrie sventure per vedere, come Maria Consolata fu la Città di rifugio, a cui si rifuggiva nelle pubbliche calamità, e sempre si otteneva misericordia. […].
Anime devote, che assistete ogni anno alla solenne Novena e Festa della Natività colla generale Processione della Consolata, siate riconoscenti a Maria che ci scampò dallo sterminio dei nemici salvando i nostri Padri. […] Preghiamo Maria Consolata a continuarci le sue misericordie con difenderci dal flagello della guerra e custodire i nostri giovani che si trovassero in simili pericoli.
2. Sperate in Maria o popoli congregati e versate in Lei le amarezze del vostro cuore (Off. Vers.) Maria liberò i nostri Padri da ogni sorta di mali, come pestilenze ed epidemie.[…]
Tu, o Cristiano, che passi a lato del Santuario nello scorgere la monumentale colonna ivi eretta da’ nostri Padri in memoria e riconoscenza della misericordia di Maria, ringraziala tu pure, e pregala a continuarci la sua protezione col tenerci lontani i mali temporali che sovrastano sulla patria nostra e più di preservarci dai mali spirituali […].
3. Nelle comuni e pubbliche allegrezze Maria Consolata fu sempre a parte della gioia dei Torinesi; ed è ben giusto che la madre comune intervenga, come nelle afflizioni, così nelle allegrezze. Per tal modo ogni anno al finire degli studi la R. Università veniva nel giorno dell’Assunzione della Vergine a deporre i frutti raccolti a’ piè di Maria Consolata ed a rendere grazie […].
Ma mutarono purtroppo i tempi e la riconoscenza a Maria venne meno per la parte pubblica e sociale. Tocca a noi a supplire a questo vuoto deplorevole […].
Preghiera
O celeste nostra Patrona, Madonna della Consolata, noi ci gloriamo di essere vostri figli prediletti, ed a’ vostri piedi rinnoviamo l’atto di nostra sudditanza filiale a Voi, Madre sempre pronta a’ nostri bisogni. Cara Madre, perdonate a’ nostri fratelli sconoscenti, convertiteli ed a Voi riconduceteli. Noi frattanto procureremo nel nostro meglio di onorarvi ed amarvi per noi e per la città tutta, che vi scongiuriamo a conservarle il dolce titolo di città vostra, o Consolata. Così sia.
GIORNO DELLA FESTA
Laetare Jerusalem et conventum, facite omnes
Qui diligitis Eam; guadete cum laetitia qui
In tristitia fuistis ut exultetis et satiemini
Ab uberibus Consolationi vestrae. (Intr.)
Rallegrati o Gerusalemme, e radunatevi insieme
O voi tutti che l’amate; godete grandemente
Voi che foste nella tristezza; sicché esultiate
E siate sazi dall’abbondanza della vostra consolazione.
1. Maria Consolata in Cielo. Rallegrati o celeste Gerusalemme ed insieme rallegratevi o voi che quivi amate Maria: ecco la voce che oggi invita gli Angeli ed i Santi attorno al trono della Vergine benedetta. […].
Anima cristiana fissa gli occhi e solleva il cuore lassù in Paradiso e godi di quello spettacolo odierno; volgi alla Vergine Consolata una preghiera: ricordatevi di noi Madre di Dio, mentre state al cospetto del signore, per parlare in nostro favore e distogliere da noi la divina indignazione.
2. Maria Consolata in terra. Alla voce che chiama il cielo a rallegrarsi con Maria e consolarla, fa eco la Gerusalemme terrestre, la Chiesa; la storia della Chiesa è la storia delle consolazioni di Maria. […].
Vedi, o cristiano, il comune impegno della Chiesa e dei popoli nell’onorare Maria specialmente ne’ suoi dolori. […].
3. Maria consolata da noi. Alla generale premura di consolare la Vergine uniamoci anche noi figli prediletti di Maria. A ciò deve spingerci gratitudine e interesse. La gratitudine verso la Vergine ci muove a consolarla, essendo che i motivi de’ dolori e delle sue amarezze li demmo noi co’ nostri peccati. […].
Vedi, anima cristiana, quanto importi essere devota dei dolori di Maria e di consolarla. Proponi oggi di cominciare sì doverosa ed utile devozione. Maria da te consolata, ti consolerà in tutte le tue pene in vita ed in morte.
Preghiera
Eccoci o Maria Consolata in questo giorno solenne a voi consacrato accorsi al vostro Santuario, radunati attorno al vostro Altare per consolarvi e ricevere da voi consolazioni. Cara Madre benediteci dal vostro trono di gloria col vostro Divin Figliuolo e concedeteci tutte quelle grazie che vi chiediamo. Vi preghiamo per noi e pei nostri fratelli traviati, tutti consolateci e salvateci. Così sia.
1 Processus Informativus, I, 248.
2 Cf. Arch., Giuseppe Allamano, Manoscritti, Appunti di Prediche e Conferenze, Varie, 11.
3 Ci sono tre eccezioni: al primo giorno, la citazione è ripresa da S. Tommaso da Villanova; al sesto e all’ottavo, dal Kempis.
4 Al primo giorno, ad un certo punto, si trova: «Felice tu che leggi queste parole». Così al quinto giorno: «Tu, o cristiano, che leggi tali cose».
5 Cf. TUBALDO I., Giuseppe Allamano…, IV, 136, dove si dice anche che «su una copia l’autore scrisse: “Ill.mo e Rev,mo Can. Giuseppe Allamano – Omaggio».
6 KRYSTYNA E. JIACIÓW, La spiritualità delle Suore Missionarie della Consolata, Roma 2004, 81, n. 186. L’autrice, alle pp. 82 – 83, presenta anche una breve sintesi del contenuto della novena. Pare che le affermazioni sulla datazione dipendano da uno studio del P. C. Bona, che qui non viene citato.
7 La datazione tra il 1885 e 1900 non è assoluta, anche in considerazione che, nella predica del quarto giorno, ad un certo punto si fa cenno alla «incoronazione della taumaturgica effigie», che potrebbe essere quella del 1829 patrocinata dal Capitolo Vaticano, oppure quella del 1904, per iniziativa dell’Allamano: Cf. TUBALDO I., o. c., III, 218. È piuttosto la calligrafia, secondo il Bona, che fa protendere per la datazione indicata come la più probabile.