P. I. TUBALDO STUDIOSO DEL FONDATORE

Tubaldo

UNO CHE NON HA INCONTRATO L'ALLAMANO

P. Igino Tubaldo (1924-2010) è un Missionario della Consolata che ha conosciuto molto bene l'Allamano senza averlo mai incontrato. Tutta la sua vita fu impegnata nello studio e nell'insegnamento della teologia dogmatica, coltivando peraltro anche tanti altri interessi nel campo dello studio che in quello del ministero sacerdotale. Dai superiori dell'Istituto ebbe tre importanti richieste: la prima fu quella di collaborare con il Postulatore Generale dell'Istituto, p. Gottardo Pasqualetti, per chiarire e dare una risposta a certi dubbi emersi durante la causa di beatificazione dell'Allamano presso il tribunale della Santa Sede; la seconda fu di raccogliere, ordinare e pubblicare le conferenze domenicali del Fondatore ai missionari; la terza di scrivere una biografia approfondita dell'Allamano, inquadrandolo nell'ambiente socio-ecclesiale del suo tempo. Questi impegni, durati diversi anni, lo obbligarono ad approfondire la personalità del Fondatore, tanto da diventarne uno dei più grandi conoscitori.

P. I. Tubaldo non si limitò alla sfera della conoscenza dell'Allamano, ma maturò anche una profonda comunione con lui, si potrebbe dire un entusiasmo del cuore, tanto da riservare quasi tutte le energie della sua maturità intellettuale a studiare temi che lo riguardavano. Le opere (articoli, libri, conferenze, ecc.) di P. Tubaldo sull'Allamano sono numerosissime, quasi da non contarsi. Nel nostro ambiente costituiscono come una miniera dalla quale estrarre a piene mani.

Dopo la sua morte, avvenuta l'11 marzo 2010, p. Ernesto Tomei ne ha scritto un ampio necrologio, nel quale, tra l'altro, ha elencato e commentato tutte le sue opere sull'Allamano. Essendo impossibile riferire qui su tutte , dal necrologio stralciamo solo alcuni tratti, che ci fanno comprendere come questo missionario sia stato davvero un figlio affezionato del Padre Fondatore, un suo grande estimatore e intelligente conoscitore, senza averlo mai incontrato. In più, un efficace divulgatore della sua figura.

 

 

PREZIOSO SERVIZIO ALL'ISTITUTO

 

E' stato detto che gli scritti di P. Igino Tubaldo sul Fondatore e sull'Istituto costituiscono una miniera di dati, di notizie , di informazioni, di piccole e grandi storie. Ha raccontato il Fondatore e l'Istituto, usando la "moviola" che ci permette di scrutare tanti dettagli della ricca personalità del beato Allamano e soprattutto di ammirare da vicino il mistero del suo carisma.

Tentiamo di presentare una sintetica rassegna dei principali scritti dei quali alcuni pubblicati ed altri conosciuti come dattiloscritti.

 

Ricerche per il Processo di Beatificazione (1978). Si tratta di ricerche fatte da P. Tubaldo per rispondere ad alcune difficoltà emerse durante il Processo di Beatificazione, specialmente in materia di giustizia, nel senso che l'Allamano era stato accusato di devolvere ai Missionari della Consolata le offerte che entravano al santuario della Consolata. Sono tre volumi che fanno parte degli Atti del Processo: Povertà, 581 pagine che raccolgono tutti i testi in cui l'Allamano tratta della povertà; Attività amministrativa dell'Allamano, 482 pagine; Elenco dei 16 Archivi amministrativi consultati (del Santuario della Consolata, del Convitto, del Santuario di S. Ignazio, dei due Istituti missionari, del Kenya, ecc.).

 

Le Conferenze - tre volumi e indice analitico (1981). Sono state un primo lavoro di grande utilità perché fa sentire tutto l'Istituto più vicino al Fondatore. Sappiamo che il pensiero e lo spirito dell'Allamano, sostanzialmente erano contenuti nell'opera "La Dottrina Spirituale" (1949), divenuta poi "La Vita Spirituale " (1962), curata da P. Lorenzo Sales e che espone in ordine logico l'insegnamento del Fondatore nelle conferenze tenute ai missionari e alle missionarie. La pubblicazione delle Conferenze, da parte di p. Tubaldo, secondo il loro ordine cronologico, completa opportunamente il lavoro di P. Sales.

Era una esigenza e lo è sempre per l'Istituto, conoscere le proprie origini e lo spirito autentico del suo Fondatore. La raccolta di P. Tubaldo avvicina i Missionari al loro Fondatore come ad una sorgente perenne e fresca di sapienza evangelica e di entusiasmo missionario.

 

Giuseppe Allamano - Il suo tempo - La sua vita - La sua opera (quattro volumi e indice analitico – 1982-1986). L'incarico formale di preparare una biografia dell'Allamano era stato affidato a P. Tubaldo all'inizio degli anni Settanta dal Superiore Generale. Il 27 luglio 1971 informava il Superiore Generale: «Mi sono messo al lavoro seguendo quest'ordine: lettura di opere varie allo scopo di giungere ad una ambientazione religiosa, sociale e politica del periodo in cui visse il Fondatore; lettura del materiale di archivio, ecc. riguardante direttamente il Fondatore; stesura del libro. Di queste tre parti, ho esaurito la prima. Dei molti libri che ho letto, ho raccolto 400 pagine di appunti, notizie, schemi, ecc.». E concludeva: «Lo scopo di questa mia è soprattutto quello di chiederle una indicazione più definita circa la natura e le finalità del libro che dovrò scrivere».

Il 04 agosto 1971, il Superiore Generale gli precisa: «La biografia programmata, come è intesa dal recente Capitolo Generale dovrebbe focalizzare i seguenti aspetti dell'Allamano: il Fondatore storico, soprattutto in quanto espressione del dovere missionario della Chiesa locale; il Fondatore perenne e carisma della fondazione. Illustrare l'idea e l'immagine che il Fondatore ebbe dell'Istituto e del Missionario della Consolata». Un lavoro imponente e molto delicato che ha impegnato P. Tubaldo per oltre quindici anni.

 

Quattro volumi di complessive 2874 pagine. Un vero monumento. Indubbiamente un omaggio grandioso reso al Fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata. L'opera di P. Tubaldo resta indispensabile non soltanto per conoscere lo straordinario protagonista, la sua attività parimenti straordinaria e quella dei suoi Istituti missionari, ma anche per illuminare interessanti aspetti del mondo torinese.

 

Il Beato Giuseppe Allamano e il Santuario della Consolata (1990). Su invito del Rettore del Santuario della Consolata, P. Tubaldo volle onorare la figura di Giuseppe Allamano, nella felice circostanza della sua beatificazione. Il volumetto colloca «questo esemplare sacerdote torinese all'interno dell'episodio che lo segnò per tutta la vita, quando entrò come Rettore del Santuario della Consolata (2 ottobre 1880) da cui partirà per compiere l'impresa che Dio gli aveva affidata. Giuseppe Allamano, come Rettore, con una fioritura di iniziative mariane, fa conoscere alla gente la Madre; porta a termine strabilianti lavori di restauro e ampliamento del Santuario; vede che il mondo ha bisogno urgente di Vangelo e nascono dal suo cuore paterno i Missionari e le Missionarie della Consolata».

 

L'Allamano visto da vicino - Dattiloscritto (1998). In undici opuscoletti per un totale di 350 pagine, P. Tubaldo si popone di mettere a fuoco la figura dell'Allamano con un metodo del tutto particolare; soprattutto per renderlo più simpatico. Questi i titoli sei singoli opuscoli: “Esame del materiale disponibile”; “Legato alla sua terra ed il suo discorso visivo"; "Mi son voltame envers a le montagne" [Mi sono voltato verso le montagne]; “Il gusto della propria lingua”; “Dal centro”; “La carica magica di tre parole”; “Flores sententiarum” [florilegio di sentenze]; “L'ottavo dono dello Spirito Santo”; “Vite parallele (Giuseppe Allamano e Giacomo Camisassa)”; “Il lungo processo di beatificazione”; “Alcuni elementi caduchi – Aggiornamento”.

 

Giuseppe Allamano - Le Lettere ai Missionari e alle Missionarie della Consolata - 540 pagine (2004). Incaricato dalle Direzioni Generali dei due Istituti Missionari, P. Tubaldo ha raccolto il meglio del carteggio indirizzato dall'Allamano ai suoi missionari e missionarie. Nelle sue lettere il Padre Fondatore rivela la sua ricchezza interiore e la trasmette ai suoi figli e alle sue figlie lontane.

 

La Vita dell'Allamano dopo la sua morte - Pro-manoscritto - 210 pagine. (2005). Non c'è dubbio che l'Allamano, dopo la sua morte, ha continuato a vivere nei suoi due Istituti. Nel manoscritto è sintetizzato come ha reagito qualcuno del clero diocesano, la Visita Apostolica e le sue conclusioni, i continui riferimenti dei Superiori Generali succedutisi fino al 2005, il Processo di Beatificazione e il solenne riconoscimento, da parte della Chiesa, della santità di Giuseppe Allamano.

 

I Primi cento anni dell'Istituto Missioni Consolata: 1901-2002. - Quattro volumi pro-manoscritto - 1200 pagine (2005). Il motivo per cui P. Tubaldo ha voluto accingersi a questa ultima fatica è stato quello di favorire una maggiore conoscenza dell'Istituto, della sua storia, come strumento di formazione specialmente per i seminari e i noviziati. Ma l'opera è utile per tutti.

La realtà dell'Istituto viene scandagliata con il criterio storico della periodizzazione, distribuita dalla scadenza dei vari Capitoli Generali [prima ogni 10 anni e, dal 1969, ogni 6] e mettendo in evidenza i problemi vecchi e nuovi che emergevano con i molti e profondi cambiamenti avvenuti in campo ecclesiale, politico e sociale, dove opera l'Istituto.

 

Un lavoro complesso e impegnativo che, completato da una revisione per precisare alcune date ed apportare marginali integrazioni, può costituire un valido strumento per formarsi un'immagine realistica dell'opera dell'Allamano. Opera meritevole di pubblicazione.

 

Con la sua proverbiale schiettezza P. Tubaldo valuta in tono minore questo suo lavoro: «Non miro ad una pubblicazione. Non credo neppure, così com'è, a qualche utilità all'interno dell'Istituto. Al massimo può essere un incentivo a qualcosa di meglio. Anche se sono convinto che un istituto missionario, destinato alla dispersione dei suoi membri, è bene che conosca la sua storia , almeno come elemento di coesione». Credo che quest'ultima considerazione giustifichi ampiamente che questa storia sia conosciuta.

giuseppeallamano.consolata.org